Capitolo 18

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18.


Ben lontano dal Vigrond, sole e forse temporaneamente dimenticate dal resto del branco, Litha e akhlut combattevano furiosamente per il predominio.

Ruzzolarono avvinghiate per diversi metri tra le sterpaglie della radura dove si trovavano, mentre Chanel osservava l'intera scena con occhi sgranati e pieni di terrore.

Non comprendeva cosa stesse accadendo, né chi fosse la misteriosa donna che si era gettata tra lei e il pericolo, pur di difenderla. Sperò soltanto che fosse abbastanza forte per difendere se stessa, o non avrebbe sopportato che un'altra vita venisse strappata a causa sua.

Lei aveva insistito con Fergus per quella gita nei boschi.

Lei aveva insistito per rimanere al riparo degli abeti – invece di affrontare il sentiero di ritorno – per paura di venire aggredita da colui che li aveva feriti.

Lei non aveva avuto il coraggio di esternare i propri sentimenti a Fergus, prima che lui morisse. Non aveva parlato, era rimasta in silenzio, bloccata dal terrore invece di urlargli quanto gli volesse bene, quanto fosse importante per lei.

Erano stati amici per una vita, si erano sempre spalleggiati in ogni campo ma, solo grazie all'arrivo di Liza – e alla gelosia che ne era seguita – lei aveva compreso la verità sui propri sentimenti.

E ora, Fergus non c'era più, dilaniato da quell'uomo-lupo che le aveva scoperchiato l'intero mondo, che le aveva dimostrato quanto leggende e credenze non fossero solo mere sciocchezze.

Era stata testimone dell'impossibile e ora, che lei lo volesse o meno, la sua esistenza non sarebbe mai più stata la stessa.

Appiattendosi sul terreno, quindi, osservò le due donne rialzarsi da terra per fronteggiarsi nuovamente e, senza più avere la forza di sorprendersi, vide la donna corvina illuminarsi come un sole e puntare un dito contro la creatura bionda.

«Potrai avere anche più anni di me, ma non pensare che io ne sia intimorita» dichiarò spavalda Litha, pur non sentendosi affatto sicura di sé.

Quella donna, quella dea possedeva più anni di lei quanto a esperienza nella lotta e nella conoscenza del proprio nemico. Quanto a lei, sapeva poco o nulla circa le abilità degli akhlut in battaglia, e tutto perché aveva delegato a Rohnyn quel genere di conoscenza.

Durante i suoi studi nelle senturion, Rohnyn l'aveva coperta un sacco di volte, nei test scritti, e questo le aveva sì permesso di passarli agevolmente, ma la danneggiava ora, quando ne aveva più bisogno.

Maledizione, ricorda, Litha, ricorda qualcosa di questi maledetti akhlut, disse tra sé Litha nel tentativo di spremersi le meningi.

La donna bionda, nel frattempo, rise della sua intimidazione e replicò: «Sei spaventata a morte, invece, figlia di Dana, perché non hai la più pallida idea del nemico che hai di fronte.»

Litha cercò di non mostrare alcun cedimento ma ancora la donna rise e, tastandosi una tempia col dito: «Percepisco la tua paura, figlia di Dana. Dovresti saperlo che io sono una creatura di terra e di mare e che, le creature di mare...»

«...possiedono un sistema sonar molto sviluppato» terminò per lei Litha, accigliandosi suo malgrado. «Il tuo sonar percepisce le frequenze interne del mio corpo esattamente come facciamo noi fomoriani, giusto?»

«Vedo che capisci, se le cose ti vengono spiegate» ironizzò la donna prima di accigliarsi, volgere lo sguardo verso valle e ringhiare indispettita: «Quell'idiota...»

Luci del Nord - Seguito di "Claire de Lune" (spin-off Trilogia Werewolves)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora