Capitolo 22

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22.


Il Vigrond pullulava di persone in preda al panico, alla rabbia e al nervosismo, ma Donovan non badò a nessuno di loro. Corse incontro a Diana e, sorprendendola non poco, la abbracciò con vigore e, contro la sua spalla, mormorò affranto: «Scusami... scusami...»

Stupita non poco dalla sua presenza, Diana si irrigidì per un istante tra le sue braccia prima di sciogliersi in esse ed esalare: «Oddio! Cosa ci fai tu qui?!»

Volgendosi a mezzo per incrociare lo sguardo di Charlotte che, nel frattempo, aveva raggiunto a sua volta il Vigrond per parlare con il suo Fenrir, l'uomo asserì: «C'è chi mi ha scosso a sufficienza per farmi capire dove sbagliavo... ma non ho fatto in tempo a parlare con Mark, a scusarmi con lui, e ora...»

Diana però scosse il capo e replicò: «Lui non ce l'ha affatto con te. Capisce perché tu ti sia voluto allontanare. Ero io a non accettarlo.»

«Devo comunque a entrambi delle scuse» chiarì per ogni evenienza Donovan, guardandosi poi intorno fino a inquadrare la figura dei coniugi Wallace. «Loro come stanno?»

«Sono turbati» mormorò Diana, rimanendo nell'arco protettivo delle braccia del marito. Per quanto ce l'avesse ancora con lui, apprezzava che avesse ceduto ai propri convincimenti per venire lì. «Iris era ferita, quando è scomparsa assieme a Litha.»

«La donna corvina che ha ferito i ragazzi?» si informò Donovan, vedendola annuire.

«Ammetto di essere quasi morta di paura, in quel momento, ma Chelsey mi ha rassicurato, dicendomi che non c'erano pericoli. Era solo un metodo un po' brutale, ma molto efficace, per accelerare la mutazione» gli spiegò Diana.

Donovan assentì, riferendole che Charlotte gli aveva detto le stesse cose. Il punto focale, però, rimaneva uno. Dov'erano andati i ragazzi?

Avvicinandosi perciò al capannello di licantropi e umani che si era via via allargato attorno alla figura di Lucas Johnson, Donovan intercettò lo sguardo ancora turbato di Devereux e domandò: «Cosa sta succedendo?»

«Da quello che ci hanno riferito le sentinelle più a nord, hanno visto i ragazzi dirigersi a gran velocità in direzione della Moul Falls, ma non c'è stato verso di intercettarli. Sono troppo veloci, persino per noi» spiegò roco Devereux mentre Chelsey restava ancorata a lui, il volto pallido e gli occhi chiusi per la paura.

«Si sa nulla di Iris?» domandò a quel punto Diana, carezzando gentilmente il capo di Chelsey, che le sorrise in risposta, tornando a riaprire gli occhi per guardarla con espressione turbata.

Lui scosse il capo, teso, e mormorò: «E' troppo lontana perché uno qualsiasi di noi riesca a percepirne la presenza, e senza...»

Interrompendosi a metà della frase quando vide Muninn piombare dal cielo come un caccia bombardiere, Dev si spostò al pari di alcuni altri licantropi per permettergli di atterrare. Il corvo rimbalzò sulle zampe un paio di volte, tanto l'atterraggio fu brusco dopodiché, balzellando fino a Dev, gracchiò con forza per attirarne l'attenzione e infine becchettò a terra per formare una parola sul terreno smosso.

L'uomo prestò l'attenzione massima ai suoi movimenti, e osservò con occhio spalancato il tentativo del corvo di comunicare con loro. Quando infine vide la parola formata da Muninn, emise un sospiro tremulo e crollò in ginocchio, rasserenato.

Con una mano, poi, carezzò il corvo e domandò: «Iris ok. Te lo ha detto Liza?»

Il corvo assentì con la testolina per un paio di volte e Lucas, a quel punto, domandò a Muninn: «Puoi ancora comunicare con lei, quindi?»

Luci del Nord - Seguito di "Claire de Lune" (spin-off Trilogia Werewolves)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora