[il giorno dopo]
Kacchan pov.
Pensavo continuamente a ieri sera, a quello che era accaduto.
Allo sguardo di mia mamma, mi guardava come.. non me lo spiegavo. Credo che non me lo scorderò mai. Ma anche lo sguardo del mio fidanzato, era così.. puro e nostalgico.
Non me lo spiegavo, ero rimasto scioccato.
Ma dovevo sorpassare, perché dentro la scuola si stava muovendo qualcosa, qualcosa di importante. Deku non poteva saperlo perché oltre ad aver fatto scalpore non aveva voluto saperne di entrare nella politica della scuola.
Io invece preferisco tenermi stretti i nemici e sapendo qualsiasi cosa passa per la testa dei potenti, si sta alzando qualcosa di misterioso.
Shiragaki Tomura stava muovendo gli scacchi e facendo le sue mosse.
Alzai il braccio e lo posai sui capelli morbidi di Deku che stava ancora dormendo e si giró dalla mia parte mugugnando. Era fottutamente carino, dovevo proteggerlo ma non avevo idea di come potevo fare. Non avrei mai potuto separarlo da me, ci avevo già provato ma noi due siamo due poli opposti, ci attraiamo.
Dovevo tirarlo fuori, non importa se muoio, ma lui doveva vivere a qualsiasi costo.
È inutile pensarci ora, devo aspettare la sua mossa.
Mi girai ma pochi secondi dopo il mio ragazzo mi abbracció da dietro aprendo gli occhi pigramente.
Io gli baciai i capelli verdi, forse ero troppo romantico ma non importava, nulla importava quando eravamo insieme.
"Ehi" mi disse con la voce impastata dal sonno sorridendomi. Lo volevo scopare sul momento
"Sei già sveglio?" Mi chiese mentre mi girai per guardarlo in faccia.
"Si. Oggi è sabato, puoi dormire" dissi serio guardandogli gli occhi.
Alzai ancora il braccio e lo portai sotto i suoi occhi, non voleva dirmelo, ma ormai lo conoscevo troppo bene, era preoccupato.
Aveva delle occhiaie da paura, per questo si era svegliato così tardi, di solito è mattutino.
"Hai delle occhiaie da morto" gli dissi passando lentamente il dito sulle borse nere sotto i suoi splendidi occhi verdi che chiuse prontamente.
"Sto bene" mi disse sorridendo mentre si alzava col busto strizzando gli occhi.
Sospirai alzandomi pure io perchè sapevo che l'intelligenza del mio ragazzo gli aveva già fatto capire tutta la situazione.
Andò in cucina qualche attimo in silenzio."È arrivato il momento di organizzare un piano" mi disse tornando dopo qualche minuto con due caffè.
"È amaro vero?" Chiesi prendendolo in mano ringraziandolo con un cenno della testa.
"Per chi mi prendi?" Rispose sorridendo.
Ci guardammo negli occhi.
"Kacchan.. non voglio che qualcuno ti faccia del male" disse ad un certo punto con una tale innocenza da farmi spostare lo sguardo.
Amavo la sua vera parte, così fragile e innocente.
"Lo so" risposi. Era ovvio che fosse la stessa cosa per me, lui lo sapeva, credo.
"Mi fido di te però.. qualsiasi decisione tu prenderai in futuro ricorda che io non posso vivere una vita senza di te" mi disse sicuro e deciso.
Mollai la tazza ma la ripresi con l'altra mano. Non potevo abbandonarlo, aveva ragione.
Non risposi però. Forse lo feci preoccupare.
Non vidi il suo sguardo.
Odiavo farlo preoccupare.
"Cambiando discorso.. io so che tu hai un aspetto pauroso e vinci sempre.. ma perché tutti sono terrorizzati da te?" Chiese ricordandosi di quando passavo per i corridoi e anche i quadri sembravano fare due passi indietro.
"Ah ti metterai a ridere" dissi guardandolo mentre mi guardava confuso.
"Io non ho mai fatto niente, sono solo voci" dissi facendolo sorridere un secondo.
Era proprio così.
"I motivi sono 3 credo, non ci ho nemmeno fatto caso. Il primo giorno del mio primo anno scesi con mia mamma e la chiamai schiava" dissi. Me lo ricordo ancora quanto si era incazzata.
Lui rise con gli occhi velati.
"Nessuno sapeva che fosse mia madre e hanno pensato fosse veramente la mia schiava, e sono stato conosciuto come quello che aveva come schiava "l'imperatrice del gioco d'azzardo".
Dissi alzando le spalle.
"Ma tu non hai smentito" mi chiese.
"Tsk come se mi interessasse. Poi la gente mi stava lontana e non avrei dovuto sentire nessuno" dissi per poi continuare.
"Oltre a questo io non ho mai perso. Tranne quasi 3 mesi fa con te io ho sempre e solo vinto e già per questo sono molto rispettato. Ho sempre odiato avente cani e schiavi, non avrei mai sopportato avere degli extra vicini a me e alcuni ragazzi che avevano un debito troppo grande se ne andarono senza dire niente, facendosi espellere da soli" dissi.
"Non dirmi che..." disse spalancando gli occhi.
Stava trattenendo un altra risata.
"Peggio di quello che pensi. Tutti hanno pensato a metà del primo anno che li avessi torturati e uccisi" dissi guardandolo mentre scoppió a ridere asciugandosi le lacrime.
"Ridi ridi" dissi prendendolo in giro lanciandogli un cuscino che non schivó e lo fece sdraiare sul letto.
"E poi il problema è arrivato quando ho vinto contro Toga Himiko davanti a tutta la scuola. Tutti erano terrorizzati da me e Shigaraki con la sua maschera mi aveva chiesto di entrare nel consiglio." Dissi d'un fiato.
"E.." disse lui bramoso di sentire la risposta.
"Gli ho semplicemente detto di levarsi dal cazzo" dissi mentre lui sorrideva di rimando.
Era questo che mi faceva innamorare sempre di più di lui. Lui non aveva nemmeno pensato di credere a queste storie assurde.
"Ho fatto delle cose per farmi temere e tutto, ma sentivo delle storie che non ci credevo neppure io" dissi per tirargli su il morale.
Lui però si fermò improvvisamente facendomi alzare lo sguardo preoccupato.
"Deku?" Dissi pensando che stesse male mentre gli alzai lo sguardo.
Era lo stesso di quando ha giocato il primo giorno contro Todoroki Shoto.
Lo conoscevo benissimo quello sguardo così agghiacciante.
Sorrisi bramoso.
"Ci sono" mi disse ridendo.
"So come sconfiggere Shigaraki"Angolo autrice
Raga pure io ho un piano PER LA FINE CREDO.
SCHERZO

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Life is the art of dying
Fanfiction-BakuDeku🖤💚 -Boyxboy👬🏼se non apprezzi levati grazie -fan art incluse -ambientato in Kakegurui La scuola giapponese Yueei non è famosa per il rendimento scolastico dei suoi alunni ma per il gioco d'azzardo. Bakogou Katsuki è un' eccellenza in...