Pt. 20 NON HO PAURA DI KATSUKI BAKOGOU

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Kacchan pov
Non riuscivo a crederci, ecco perché quando gli ho tolto la maglia..
Che stupido che sono.
Sono un cazzo di idiota.
Mi sentivo in colpa. Addirittura.
Perché mi venivano la lacrime agli occhi? Mi sentivo in colpa, ma la colpa non era mia.
Cosa..
Cosa gli avevano fatto.
Lui mi guardo con quegli occhioni che si riempirono di lacrime.
Io per la prima volta non lo guardai in faccia, non c'è la facevo a vederlo così.
Si mise le mani sugli occhi piangendo, io ero paralizzato, lui distolse lo sguardo come se quelle ferite si fossero riaperte in questo momento.
Il corpo del mio ragazzo era coperto di cicatrici, erano così vive, mi sembrava di sentire il suo dolore, anche se non dovevano fare male fisicamente.
Ero paralizzato, ero incazzato, così tanto che avrei ucciso tutti.
Non mi uscivano le parola dalla bocca
"Mi dispiace tanto" disse.
Nono
Aspetta
Era lui a sentirsi in colpa.
Spalancai gli occhi.
Perché stava chiedendo scusa?
Presi la sedia in parte a me della scrivania e la lanciai contro il muro mentre lui spaventato face qualche singhiozzo.
Essa si spacco in mille pezzi, ero furioso.
"SE TU PROVI ANCORA A CHIEDERE SCUSA PER QUESTO, IO ME NE VADO. NON OSARE DEKU"
Lui rimase di sasso, io ero furioso, aveva paura che lo giudicassi.
Come poteva pensare una cosa del genere di me, era questo per cui ero arrabbiato.
Non gli avevo fatto capire quando lo amassi, meritava di meglio.
"Kacchan io-"
"DEKU, NON SONO ARRABBIATO CON TE, COME POTREI MAI CRISTO, TI AMO DA IMPAZZIRE, COME SE FOSSE COLPA TUA.
SONO ARRABBIATO PERCHÉ SEI LA PERSONA PIÙ IMPORTANTE DELLA MIA VITA E MI CHIEDO PERCHÉ TI HANNO FATTO QUESTO.
IZUKU TU TI MERITI IL MONDO INTERO, SONO ARRABBIATO PERCHÉ NON POSSO PRENDERE IL TUO DOLORE. COSA CAZZO TI HANNO FATTO EH?" gridai con tutta la forza che avevo in corpo.
Mi sfogai con gli occhi lucidi.
"PERCHÈ?" Urlai
Lui aveva la bocca aperta e si sdraiò sul letto, mi avvicinai a lui. Lo volevo colpire al cuore, per dirmi che era vivo, ma quando lo toccai, mi spaventai

Mi sembrava di toccare un corpo morto, era freddo, era vivo, ma non riuscivo a vederlo, quel calore, riuscivo a vedere un corpo con delle ferite, fatte da Shigaraki, e cicatrici

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Mi sembrava di toccare un corpo morto, era freddo, era vivo, ma non riuscivo a vederlo, quel calore, riuscivo a vedere un corpo con delle ferite, fatte da Shigaraki, e cicatrici.
Lui smise di piangere, proprio non voleva che lo sapessi, potevo capire il perché.
Guardava il soffitto con gli occhi vuoti.
non riusciva a parlare mentre con le mani si copriva il corpo
Mi avvicinai ancora di più fino a un palmo dal suo naso e presi il suo corpo.
Cominciai a baciarne una a una mentre le sue lacrime avevano ricominciato a solcare calde sul suo viso.
"ti prego no.. sono disgustose"
"Non dire mai più una cosa del genere di te, sei stupendo" dissi.
Ma chi poteva mai avergli fatto una cosa del genere, se fosse stato ancora in vita, lo avrei ucciso con le mie mani.
Lui non smetteva di piangere, non sapevo cosa fare.
"Ti amo" dissi.
Silenzio.
Non singhiozzava più.
"Anche io ti amo" disse con gli occhi lucidi cercando di sorridere.
Sorrise, era 10 minuti che non vedevo quel lampo di luce e mi mancava già, i suoi sorrisi erano troppo per me.
Mi abbracció mettendo la testa nell'incavo del mio collo, era dannatamente carino, ma in questo momento vuoto.
Non sentivo niente, lo presi mettendo un braccio sotto le ginocchia e l'altro dietro la schiena. Gli baciai la fronte, non l'avevo mai fatto.

"Deku"
Dissi
"Si?" Disse silenzioso.
"Sono solo cicatrici"
In quel momento giurai di aver visto una scintilla nei suoi occhi.
Lui cominciò a ridere, ma una risata mi contagiò facendomi sorridere.
Non ridevo mai prima di incontrarlo.
Era assurdo.
"H-hai ragione, non ci avevo mai pensato haha, sono.. sono solo cicatrici" disse ridendo, mentre pensava.
"È il momento di raccontarmi tutto" Dissi io non capendo le sue espressioni. Dovevo sapere chi era il mio fidanzato, volevo proteggerlo dal mondo, da tutti.
Lui sospiró.
"Vivevo a New York, ma questo già lo sai. La mia famiglia.. che devo dire, li odio tutti quanti" disse guardandomi con una freddezza negli occhi da farmi quasi male.
"In America non si sta come qui. Dopo il Tangiers, le grandi società si impossessarono di tutto. Oggi assomiglia a Disneyland. E mentre i bambini giocano ai pirati, mamma e papà lasciano le rate della casa e i soldi per l'università del piccolo nelle slot machine." Disse come in una frase di un vecchio film, ma era così, sapevo che amava i film, li citava sempre.
"Mio padre giocava d'azzardo, mi portava con lui a vedere i grandi giocatori, anche lui voleva diventare come loro, tossico e malato, e finì per dare tutto quanto. E quando non aveva più soldi se la prendevano con me e mamma. Dio mio Kacchan avresti dovuto vederla quando era bella mia mamma, solare, piena di vita. Pagó un prezzo troppo alto per la sua gentilezza e la vidi morire intanto che mi picchiavano per un debito non pagato. Ti chiederai , perché gioco d'azzardo? Forse volevo provare che si può giocare non facendo del male a nessuno, volevo provare che mio padre sbagliasse. Ma sto ben-".
Non finì la frase.
Perché io, per la prima volta in tutta la mia vita.
Io, katsuki Bakogou. Piansi di dolore.
Ero scioccato, io mi lamento dei miei genitori perché rompono quando lui..
Lui era solo.
Non lo lasciai finire nessuna cazzo di frase e lo portai più vicino a me possibile mentre il suo viso era contornato da in espressione vuota, macabra.
Non riusciva nemmeno a tirare fuori le lacrime.
"Basta" dissi
"Va tutto ben-" disse.
Per quanto aveva mentito ? Da quanto tempo teneva quel sorriso falso.
"Non va bene un cazzo Deku, niente di niente, ma.. ma ora sei al sicuro" dissi sicuro delle mie parole, non so se per rassicurare lui o me.
Lui mi sorrise e mi sentii tranquillo.
Vidi delle lacrime, ancora, ma erano diverse, sembravano più.. vive.
"Pensavo di essere venuto qua per scappare, tanto non avevo niente da perdere, ma ti ho trovato"
"Mi hai trovato" dissi piano, come se fosse una consapevolezza, una domanda.
Gli presi i capelli e lo feci sdraiare sul letto in parte a me.
"Non ti lascerò mai Deku" dissi baciandolo mentre gli accarezzavo tutto quello che riuscivo a toccare, dai capelli alla spina dorsale.
"Ti va?" Dissi. Come se fosse intoccabile.
"Se è con te, si" disse.

Deku pov
Avevo davvero raccontato per la prima volta la mia storia a qualcuno. Mi sentivo così...
Così leggero. Era come se la sua presenza scacciasse tutti i mali nel mondo, era come se il suo sguardo mi proteggesse.
Io sono così felice.
È incredibile come solo una persona possa cambiarti o farti vedere le cose in modo diverso.
Lui mi slacció i jeans tirandomi giù la cerniera.
Gli tolsi la camicia, ci baciavamo, eravamo una cosa unica.
Era tutto così perfetto.
"Sei perfetto cazzo" disse togliendomi tutto quello che avevo addosso.
Distolsi lo sguardo mi lui li riportó verso di lui
"Guardami in faccia, sei perfetto" disse.
Potevo scappare dai problemi, ma non dall'amore.
Entró.
Eravamo entrambi in paradiso.
Vedevo che cercava di fare il più piano possibile, quelle piccole attenzioni che mi riservava mi facevano impazzire.
"Ti amo. Ti amo. Ti amo- ah" dissi sincero per tutto quello che aveva fatto per me.
Lui non rispose, non c'era bisogno.
Cominció a spingere e muoversi.
Lui mi baciò e sorrise, finendo il tutto abbracciandomi.
Eravamo entrambi felici.
E sereni.
Mi addormentai nelle sue braccia muscolose, col suo profumo melodioso.
Io perfetto?
Era lui.
Gli altri lo vedevano solo fisicamente, proprio per questo non capivano un cazzo.
Era mio, e io ero suo.

Angolo autrice
AAAAAA PASSATO DI DEKU ✔️
-non odiatemi non so scrivere le smut MA SHHH-
Spero che il capitolo vi piaccia ❤️
Graziee
*se ne va*

Life is the art of dying Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora