Pt. 22 SEMBRAVA ANDARE TUTTO FIN TROPPO BENE

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Deku pov.
Sono stati secondi interminabili.
Sembrava che mentre metteva quel bigliettino nella mia tasca mi portava via anche la mia felicità, ci ero sulle spalle.
Stavo impazzendo.
Dovevo diglielo, ma se fosse un ricatto? Dio non posso metterlo in pericolo così.
Lui ha fatto di tutto per me, devo.. devo ripagarlo in qualche modo.
Ti prego non odiarmi per questo.
Ti amo.
Non so cosa fare.
È questo che si prova ad amare qualcuno ? Disperazione per lo stesso.
"Tutto bene Deku ? Sei diventato rigido improvvisamente" disse guardandomi negli occhi.
Lui mi capiva subito con lo sguardo, non potevo nascondergli niente.
"Certo haha" dissi ridendo. Dovevo riuscire a leggere il biglietto.
"Non devi avere paura. Ci sono io" disse col suo sguardo così intenso.
"Si.. si scusami.. stavo-"
"Lo batteremo" disse deciso mentre i suoi occhi rossi brillavano.
Spalancai gli occhi, era normale che avessi paura perchè mi aveva presto a frustate, ma di botte ero abituato a prenderne.
Non facevano paura, mentirgli era dieci volte più difficile, perché sapevo che era sbagliato.
Ma non posso..
Mi mise giù dalle spalle e alzai il piede.
"Ti vado a prendere delle fasce per il piede okay?" Disse premuroso.
Quanto amavo quelle sue attenzioni.
Io lo baciai, ogni volta che le nostre lingue si taccavano mi sembrava di sentire i fuochi fuochi d'artificio
"Grazie" dissi sorridendo mentre lui ghignava e si girava per andare in infermeria, non avevo idea nemmeno che ci fosse.
Chiusi gli occhi e presi il biglietto.
Ero terrorizzato, mi mancava il respiro.
Lo aprii

"841s131413s124131914s12401208"

Mi sta prendendo per il culo. Divertente.
Spezzai in più pezzi possibili il bigliettino gettandolo per terra.
Mi voleva far provare tensione e basta,
Vuole farmi impazzire?
Sono numeri a caso, niente di più.
Non ha nessun senso, sono furioso.
Diedi un pugno al muro per sfogare la rabbia e respiravo rabbiosamente.
Anche se io, onestamente di rabbioso non avevo proprio niente.
"Me lo vuoi dire ora o ricompongo il biglietto" disse una voce rauca alle mie spalle.
"Kacchan.." dissi
"Non avevamo detto di dirci tutto?" Chiese arrabbiato, mi prese per le spalle sbattendomi contro il muro, ma stando attento a farmi male.
"Non c'era scritto niente" dissi. Ma non ero affatto credibile.
"NON MENTIRMI CAZZO, come posso proteggerti se non ci fidiamo nemmeno l'uno dell'altro?" disse facendomi abbassare gli occhi, sentendomi tremendamente in colpa.
All'inizio volevo proteggerlo.. lui l'ha sempre fatto con me, ma sono inutile.
Pensai cosa avessi potuto fare se fosse stato vero.
"Non sto mentendo. Kacchan. Lui vuole farmi impazzire. Mi sta mettendo davanti a scelte che mi fa soltanto paura pensarle" dissi guardandolo supplichevole.
Lui addolcì lo sguardo e mi cinse la vita con le sue braccia.
"Stai tranquillo, ti proteggerò io, però tu non devi nascondermi niente okay?" Disse baciandomi con dolcezza sulla testa.
"Okay" dissi mentre mi teneva stretto, mi sentivo così al sicuro.
"Sta solo giocando, e io odio chi prova a giocare con te. Dobbiamo.. dobbiamo mettere fine a questa storia"
"E poi?" Chiesi speranzoso
"Poi ti porto via da questo inferno e vivremo insieme e felici. Lo giuro" disse serio.
Io arrossí fino alla punta della orecchie nascondendo la testa nei suoi pettorali.
"Ho paura" dissi soltanto.
"Lo so.. mettiamo le bende ?" Rispose guardandomi mentre io annui distratto.
"Ma perché avrebbe dovuto mettere dei numeri così a caso?" Dissi ad alta voce.
"Per divertimento ?" Rispose mentre tirava fuori le bende dalla busta di plastica e si inginocchiava davanti a me mentre mi sedevo sul grandino dietro di me.
"Non lo so.. però-"
" lo ricompongo io" disse facendomi alzare lo sguardo, come faceva a capirmi sempre così bene.
Sorrisi. Raccogliemmo insieme i pezzi per terra e me lo mise nella tasca della felpa.
"Non dovevo strapparlo.. ero solo arrabbiato"
"Pensa che io l'avrei preso a pugni" disse per tirarmi su il morale.
So che l'avrebbe fatto veramente.
Sorrisi e gli presi la mano.
"Tsk.. che romantico" disse.
"Ah ah ah" risposi controbattendo.
Ci avviammo insieme a mensa, ero di nuovo felice, era assurdo come potesse tirarmi su il morale così velocemente.

"Oi Deku" disse improvvisamente facendomi alzare la testa, la persona di fronte a me.
"Ti voglio presentare mia madre" disse così.
Mollai le forchette sul vassoio con della carne e delle patatine fritte.
"Eh?" Dissi sorpreso.
"HaI sentito bene." Disse lui sicuro.
"Kacchan.." cominciai..
"Non fare il bambino. Tanto che hai da perdere"
"Siamo in guerra" dissi girando la testa guardando che nessuno ci guardasse. La verità è che ero terrorizzato..
la mamma del mio fidanzato. E io cosa gli dicevo? Ah si scusa, mia madre è morta e anche mio padre, mangiamo?
Nono sarei sembrato sadico.
"Ti stai preoccupando troppo" disse lui fermando i miei film mentali.
"Ci tieni a lei?" Chiedo, era ste ai che non me ne avesse mai parlato.
"Naaah..." Disse.
Allora era vero, ci teneva, kacchan è troppo sfacciato, direbbe subito un secco "no".
"Tuo padre?" Chiesi.
Lui ringhiò e io capii subito.
"Ho capito Kacchan. Non c'è bisogno che me lo spieghi" disse mentre lui sembrava fare in espressione quasi distratta, sorpresa.
"Ma tu hai detto tutto a me, anche se ti è costato lacrime e dolore. Io non ho nessun problema, sei il mio fidanzato: mio padre l'ha tradita e se ne andato con una ricca figlia di un imprenditore in una calda isola tropicale, ha lasciato mia madre sola e povera" disse tutto d'un fiato. Come se volesse dirlo a qualcuno da tanto tempo.
"Che schifo. Sarei felicissimo di conoscerla" dissi facendolo calmare.
Il mio fidanzato faceva di tutto per me, l'ho sempre saputo. Dai suoi abbracci quando sono triste, dai suoi baci amorevoli anche quando lui non vuole.
Io devo ripagarlo, devo proteggerlo come lui fa con me, devo stargli accanto.
Perché noi siamo sulla stessa barca, eravamo soli e tristi finché non ci siamo incontrati.
"Come si chiama?" Chiesi.
"Mitsuki Bakogou" Disse.
Strizzai gli occhi un secondo.
Perché era famigliare.
Kacchan si alzò e prese sia il mio che il suo zaino, aveva un sorriso da stupro in faccia.
"No ehy cos-"
All'improvviso ricordai.
La plurimiliardaria Mitsuki Bakogou, la proprietaria della più grande azienda del mondo di slot machine.
Cazzo.
Sentii una risata dal corridoi mentre alcuni ragazzi si spostavano al lati per farlo passare. Altri abbassavano il capo sconfortati dalla sua presenza.
"SCHERZI VERO?" Urlai facendomi sentire da tutti.
"VESTITI DECENTEMENTE, DOMANI ALLE 6" disse solo girando l'angolo senza nemmeno ascoltare La mia risposta.
Oh cazzo.
Come mi devo comportare ora? Sono solo un ragazzino senza nessun talento particolare e inutile nella maggior parte delle situazioni tranne se si gioca.
Ma se sono così inutile.
Perchè kacchan mi ama?

Angolo autrice
MI È VENUTA L'IDEA DI MITSUKI 3 secondi fa e l'ho adorata. Perché non è che posso fare subito la "battaglia finale" tra loro due Shigaraki PERCHÉ SENNÒ LA STORIA SAREBBE GIÀ FINITA.. mi serviva qualcosa che spezzasse il gioco d'azzardo e mettesse un po' di normalità a questa storia.
Okay ALLORA CI DOVREI ESSERE CIRCA.
*forse.

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