Pt. 28 DEVO RIUSCIRE A SALVARLO

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Deku pov.
Come ho detto prima, Tomura Shigaraki è solo un umano. Pazzo, ma lo è.
Perché non conosceva l'amore.
Abbandonare l'amore della mia vita per vivere? Io senza di lui non posso vivere.
Kacchan sapeva che non lo avrei mai abbandonato quindi fece il finto accordo.
Ora era compito mio salvagli la vita.
E pensare che 4 ore fa stavo organizzando un piano per scovare i suoi trucchi nel gioco d'azzardo.
Ero davanti all'uscita del cancello principale.

Girai improvvisamente a sinistra. Uscire senza di lui? Preferisco la morte.
Devo pensare, lui si fida ciecamente di me, ha messo la sua vita nelle mie mani.
Mani che tremavano, ma non avevo tempo.
Scossi la testa deciso e presi un bel respiro profondo.
Per il nostro futuro.
Dovevo pensare, prima le cose importanti.
Shigaraki si voleva suicidare e voleva portare con se l'amore della mia vita perché si annoiava. Ma sapendo questo non l'avrebbe ucciso ora, dovevo pensare.
Anzi, dovevo creare un diversivo.
Dovevo far allontanare kacchan da Shigaraki così che io possa andare a salvarlo prima che inneschi il detonatore, tutto ciò in meno di 7 minuti.
"Ma come?" Sibilai a denti stretti.
Io non sono bravo nulla, e mai lo sarò.
Kacchan é quello perfetto, io..
io cosa so fare?
Dovevo pensare però, perché intanto che mi rigiro i pollici tra le mani Kacchan sta soffrendo e si è sacrificato per liberarmi.
Presi un lungo e lento respiro.

6 minuti.
Corsi verso l'edificio che avevo adocchiato giá dalla prima volta in cui ero entrato in questa scuola.
l'edificio principale, l'aria più controllata dell'intera scuola: la stanza dei premi dei giochi d'azzardo.
Me ne aveva parlato una volta kacchan mentre stavamo pranzando, c'è una stanza al centro della scuola dove sono contenuti miliardi di yen, oro gioielli.
Tutti quelli che la scuola aveva "rubato" col gioco d'azzardo.
Nessuno l'aveva mai vista.
Tanto ora non era controllata da nessuno no?
Non c'è più nessuno. Eravamo soli.
In quel momento in cui correvo come un pazzo dentro l'edificio mi sono accorto di una cosa:
Aveva ragione kacchan.
Non era più una questione di gioco d'azzardo, perché la vita da giocatore per Tomura Shigaraki era finita troppo tempo fa.
Allora pensai che non potevo fare nulla se non la cosa più stupida in assoluto: cercare la bomba che ci avrebbe ucciso e disattivarla.
Ormai non c'era più nessun piano come batterlo o qualsiasi trucchetto per vincere.
Accantonai i pensieri e mi avviai all'interno della porta che conduceva all'ufficio del preside.
Mi ricordo che li mi avevano quasi torturato.
Ma io passai a sinistra, perché sapevo che quando mi avevano rapito ero riuscito a togliermi per qualche secondo la bandana dagli occhi e vedere un altra strada nascosta a tutti.
Okay.
Forse sto andando completamente alla cieca, ma se fossi un pazzo o anche una persona normale nasconderei una bomba in un posto cui nessuno conosce tranne per delle voci che giravano.
Non è sensata la cosa? Ma io dovevo salvarlo e non avevo nessun altra idea.
La mia unica salvezza è credere a quelle voci e al mio istinto, perché in questa situazione in cui vorrei solo piangere e disperarmi, è l'unica cosa che mi rimane.
Tirai un gran respiro per concentrarmi.

5 minuti
Come aveva fatto Kacchan a rompere il muro per entrare in quella stanza..
Dove loro..
non avevo tempo, 5 minuti e la mia vita sarebbe esplosa, le mani mi tramavano, mi sentivo solo.
Vidi nell'ufficio del presidente la forma un grande buco nel muro e un estintore dietro di esso. Kacchan era passato di lì, ne sono sicuro.
Entrai in quel buco e dietro c'era un vero e proprio corridoio che portava a due strade.
Destra o sinistra.
Per mia fortuna da lontano si vedeva la stanza delle torture, un pensiero che mi faceva male solo a respirarlo nell'aria, quindi percorsi la sala a destra.
In questo preciso momento stavo cominciando a realizzare che se non c'è l'avrei fatta Kacchan sarebbe morto, e io mi sarei suicidato per andare con lui.
Voglio credere nelle mie scelte, per una volta nella mia vita, anche se ci hanno portato qui.
Dopo una corsa verso il posto misterioso mi trovai dinnanzi ad un enorme cassaforte. Era come quelle dei film dove li, a Las Vargas, tenevano tutto l'oro.
Non c'era nessuno a fare la guardia e onestamente non c'era nessun posto migliore per nascondere una bomba, guardai l'orologio.
3 minuti e 45-44-43..
Mi paralizzai all'astante.
Un brivido mi percorse tutto il corpo mentre la paura prendeva il possesso delle mie intere azioni.

Un codice.

Si doveva entrare per forza con un codice, ero fottuto, perché non ne avevo una minima idea.
Non nego, ma dai miei occhi cominciavano a scendere fiumi di lacrime.
So che dovevo sbrigarmi e che il mio amore poteva non farcela e sarebbe stata tutta colpa mia, ancora.
Ma crollai, non so perché alla vista di quei numeri messo uno vicino all'altro per comporre il codice d'entrata.
Ma in quel momento pensai che era un ostacolo troppo grande da superare.
Siamo morti.
Io non sono forte come kacchan, sono bravo a fuorviare d'azzardo ma la probabilità di azzeccare sono lo 0,0000001 per cento.
E io di fortuna non ne ho molta.
E di miracoli non ne faccio.
Peró non so il perché, anche se sono sempre stato debole, infantile, egoista.
Mi asciugai le lacrime e pensai ancora una volta a Kacchan, che non aveva esitato un secondo a fare la sua vita nel mie mani.
Me le guardai, cominciavo anche ad essere stanco, come se un peso mi stesse schiacciando verso il pavimento.
Avevo la nausea dal terrore.
Mi rialzai ancora un volta. Respirai a fondo.
"Izuku. Devi smetterla di essere così debole" mi dissi da solo dandomi due schiaffi sul viso lasciandomi probabilmente il segno rosso.
Andai verso il condice, quando tempo mancherà ? Bah.. fanculo.
Cosa potevo fare? Era una cassaforte praticamente impenetrabile, materialmente e fisicamente. Non potevo usare l'intell-

Non è possibile.
Mi ricordai una cosa, ma era impossibile.
Perchè avrebbe dovuto farlo? Non aveva un minimo senso. Sarebbe come consegnarci la vittoria spontaneamente.
É un trucco. Lui sapeva ?
Ma che cazzo sta succedendo.
Io improvvisamente misi le mani in tasca.
Tirai fuori tantissimi bigliettini di carta di carta dalla mia mano destra, erano i bigliettini dei numeri che Shigaraki mi aveva dato per farmi spaventare.
"841s131413s124131914s12401208"
Ma se non servivano per farmi spaventare? Perché però avrebbe dovuto farlo? Non aveva senso, lui voleva la nostra morte ma poi aiutava così? Non è possibile.
Vidi che mancavano meno di tre minuti, intanto stavo ricomponendo i pezzettini più veloce possibile.
Tanto.. che cos'ho da perdere? Non ho nessun altra possibilità.
È invincibile.
Però la speranza in me si riaccese.
Appena lo ricomposi guardai la tastiera e misi i numeri per poi schiacciare "open".
Non vidi molto, non ero concentrato su questo, ma ogni numero corrispondeva ad una lettera. La frase che corrispondeva il codice era:
"Io non mento mai"
scacciai questi pensieri, spaventato allo stesso tempo.
Sentii la cassaforte scricchiolare e aprirsi lentamente mentre il respiro mi si mozzava in gola.
1 minuto e mezzo.

Angolo autrice
Ansia eh? Guardate c'è l'ho pure io HAHAHA.
841s131413s124131914s12401208 sulla tastiera significa "io non mento mai?"
Si.

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