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Deku pov
"Ma tu forse non hai capito che non siamo immortali" disse basito da quello che avevo appena detto 3 secondi fa.
"Sono un genio vero?" Dissi ironico. guardandolo e sorridendo spontaneamente.
Appena aveva detto la parola "finta" è come se mi fosse scattato qualcosa dentro.
Sapevo come batterlo, forse era impossibile.
"Ora mi alzo e faccio finta di non aver sentito nulla, anzi dormi.. sono le occhiaie che ti fanno sparare certe cazzate" disse lui sbeffeggiando.
"Dai Kacchan, ci divertiremmo il doppio" dissi.
"Non hai ancora capito con chi abbiamo a che fare" rispose alzandosi dal letto e andando a cambiarsi, ormai casa mia era diventato un appartamento per entrambi.
"Deku.. il tuo piano è assurdo e dovremmo anche barare.. pensavo non volessi farlo"
"Lui ci vuole uccidere, dobbiamo difenderci" dissi spensierato.
"Comunque no. Non posso stare lì a proteggerti" disse deciso.
"Ma.."
"BASTA! TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI DETTO EH? NON È UN PIANO È UN CAZZO DI SUICIDIO" mi urló addosso facendomi spaventare e diventare mogio mentre abbassavo le spalle.
"Nono.. scusami" disse lui pentendosi delle sue parole improvvise e così dure.
Mi abbracció improvvisamente stringendomi più che poteva.
"Lo so che vuoi trovare un modo per vincere, ma non possiamo se rischiamo così tanto, sai che amo il rischio, ma non voglio rischiare che ti possa fare male" disse facendomi sentire anche un po' in colpa.
"Si.. ho capito" dissi guardando in basso, non ero abituato a tutte queste attenzioni.
Ma c'era qualcosa in più, mi sentivo come se questo piano non fosse così stupido.
"Non volevo urlarti addosso" disse lui giustificandosi.
"Mm" annuì in assenso.
"È già mezzogiorno, ti porto a mangiare in qualche bar" mi disse staccandosi cercando di fare il carino.
"Okay" risposi io euforico all'idea di andare insieme a lui, anche se a dirla tutta non ci staccavamo mai l'uno dall'altro e non l'avremmo mai fatto.
Uscimmo mano per mano, okay forse io lo presi per mano, uscimmo insieme dall' edificio e sgranai gli occhi, per la prima volta da quando sono qui vidi una scena mai vista.Non c'era nessuno.
Era vuoto. Spalancai gli occhi ma mi misi subito in una posizione di difesa stando attento e osservare tutto quello che avevo in torno. Kacchan preferì agire e con una mano mi portò subito dietro di lui facendomi da scudo.
"Stai dietro di me e non muoverti per nessuna ragione" disse serio come mai.
Era stato tutto troppo veloce, Shigaraki sapeva tutto, era tutto programmato.
Dov'era no tutti? Portai uno sguardo sull'edificio delle classi ma erano tutte vuote.
Era come se fossimo rimasti solo io e kacchan sulla faccia della terra.
Giurai di sentire una risata riecheggiare per tutto l'enorme cortile, sperai di sbagliarmi. Strinsi con forza i lembi della maglia del mio amore, poi mi venne un illuminazione, ma tutto mi fece preoccupare ancora di più.
Lui voleva farci separare, farci prende strade strade diverse.
Ma la domanda era: lui ci sentiva?
Per precauzione andai vicino al suo orecchio
"Non dobbiamo separarci" sussurrai pianissimo mentre annuiva.
Ma non so come e perché: vidi con i miei occhi che l'edificio del mio appartamento tremò.
Il rumore del tremore ci spaventò e kacchan mi portò davanti a lui coprendomi con la sua schiena mentre mi abbracciava da dietro.Esplose.
L'esplosione non arrivò a noi essendo abbastanza lontani, ma kacchan nel proteggermi si tagliò il braccio con una scheggia che era saltata da una finestra.
Ci girammo entrambi dopo il tutto.
"Cazzo" asserì lui premendosi la ferita da cui usciva un mare di liquido rosso che ormai sgorgava per l'intero arto.
"Kacchan, non dovevi." Dissi nervoso e preoccupato.
"Tsk. Sta zitto" rispose lui stringendi i denti dal dolore aveva ancora la scheggia infilzava e sanguinava tantissimo.
Ero preoccupato a morte, stava andando tutto a fuoco, ma soprattuto se non fossimo usciti dall'edificio per andare a mangiare saremmo tutti e due morti.
Non potevo permettermi di pensare quanto Kacchan fosse stato carino a mettersi così a scudo.
Mi strappai velocemente un pezzo della mia maglia e lo legai al braccio di kacchan per fermare l'emorragia, ma perdeva troppo sangue dovevo rimuovere la scheggia prima che faccia infezione.
"Okay.. al tre.. al tre"'dissi tremante guardando il sangue che scendeva dalla spalla.
Perché sono così debole ?
"Oi. Guardami in faccia" disse e io obbedì.
"Sto bene" disse soltanto cercando di infondermi un po' di coraggio.
Ci riuscì.
"Al tre la tolgo" dissi e lui strinse i denti.
"1.."
"2.."
La tolsi provocandogli un urlo che mi squarciò e orecchie. Volevo prendermi il suo dolore.
"CAZZO MA IL TRE?" Urlò stringendi i pugni dal dolore.
"..tre" dissi facendolo sbuffare e alzare gli occhi al cielo.
Possai lo sguardo verso i cancelli di ferro: erano chiusi a chive con mille lucchetti e scalare le enormi mura era impossibile.
Eravamo chiusi a chiave.
"Deku." Disse dopo pochi secondi serio
"Si?"
"Il nostro obbiettivo non è vincere, anche se credo che tu l'abbia capito"
"Ho capito" dissi.
"Per Tomura Shigaraki non siamo più in una scommessa o in una partita di gioco d'azzardo. Siamo delle prede, e per quanto odi esserlo non possiamo farci niente. Ora il nostro obbiettivo è cambiato, dobbiamo evadere da questo inferno. Questa non è più una scuola, è la sua prigione. Noi vinciamo se sopravviviamo" mi disse per mettere le cose in chiaro mentre annuivo.
Sono bravo a giocare d'azzardo ma non a fare queste cose, gli sarei un peso.
Forse sono troppo egoista.
"Non fare quella faccia Deku di merda, io senza di te non me ne vado da qui" mi disse serio mentre alzavo lo sguardo.
Dovevo cambiare atteggiamento se volevamo sopravvivere insieme.
"Ti ricordi il bosco dove eri scappato quella notte alla festa?" Mi disse.
V..voleva che andassi?
"Io non vado senza di te" dissi questa volta io serio e senza nessuna incrinazione nella voce
"Io ti raggiungo" disse.
Io mi sedetti per terra deciso.
"Deku non scherzare" mi disse arrabbiato e mostrando i denti.
"Non facciamo il suo gioco, è una trappola"
"Pensi che non lo sappia?"
"Lo stai sopravvalutando" gli dissi, lo dissi come uno abituato a giocare d'azzardo.
"DEKU CAZZO, capisci chi è quello. È UN CAZZO DI MOSTRO" urló lui esausto.
"Quello è un umano, respira, quindi ha le stesse debolezze di un uomo, non è invincibile, non siamo più forti." Dissi sorprendendolo per il mio tono serio e vuoto.
"Deku. È malato quell'uomo"
"Si"
"Perché" chiese lui semplicemente.
"Lui è da solo, noi no, vuoi sprecare il nostro unico vantaggio?. Kacchan non pensare come il mio fidanzato che vuole salvarmi, pensa da giocatore vincente che sei" dissi colpendolo dritto al suo orgoglio.
"Odio quando fai così" mi disse mentre sembrava uscisse fumo dalle orecchie.
"Dai andiamo, ti prego.." dissi supplicante.
Lui mi prese e mi baciò intensamente, ero terrorizzato, mi stava baciando come se fosse il nostro ultimo bacio.
Volevo piangere tra le sue forti braccia.
"Io-"
"Questa è la nostra promessa. Ci vedremo fuori" mi dice sorridendo cercando di rassicurarmi.
"Okay" dissi
"Deku. Usciamo insieme, non da soli, quindi qualunque cosa succeda non abbandoniamoci"
"Preferirei morire" dissi
Era come se nascondesse qualcosa.
Una realtà che non vedevo.
"Cosa facciamo?" Chiesi poi dopo indeciso. Avevo milioni di direzioni in testa ma il nostro nemico non si faceva vedere, quindi era difficile capire cosa poteva succedere.
Devo fare finta di essere forte in questo momento, kacchan crede in me e io credo in lui. Non posso fare il solito terrorizzato che si nasconde dietro le sue braccia, dovevo far finta che stia giocando d'azzardo.
Chiusi gli occhi e respirai a fondo pulendomi i polmoni dal leggero odore di fumo che mi riempiva le narici.
"Destra o sinistra?" Mi chiese kacchan improvvisamente.
"Destra?" Risposi a caso
"Bene, andiamo a sinistra" disse deciso prendendomi per mano e trascinandomi.
"Ma- ehy" dissi offeso mettendo un broncio. Era incredibile come in una situazione del genere cercava di tirarmi su il morale.
Arrivammo davanti a un altro edificio enorme, per quanto sia in Giappone e in questa scuola da mesi non avevo idea di cosa fosse.
"È il casinò. Non avevo mai visto questo posto senza luci, perché le hanno tolte tutte?"
Potevo capirlo da solo, sembrava essere improvvisamente teletrasporti a Las Vegas, c'erano fontane, sculture assurde di ghiaccio e quadri strani sparsi per l'edificio, si vedevano dalle finestre rotte.
"Certo che il presidente non si è risparmiato" dissi
"Ti sembra una persona che non esagera?. Ha fatto esplodere la sua stessa scuola"
"Incredibile, ci sarei voluto venire" dissi guardando l'enorme edificio davanti a me.
Kacchan avanzó a passo incerto.
Ancora una volta la sua risata riecheggiò per l'intera scuola.
"BENVENUTI ALL'INFERNO. METTETEVI IN FILA"
Tomura Shigaraki è impazzito.
Peró è così infantile che sta imitando un personaggio finto.
Il joker.
Ci vuole uccidere tutti.Angolo autrice.
Siamo finalmente arrivati alla battaglia finale MUHAHAH.
1) volevate che descrivessi il piano di Deku eh? NON ANCORAA.
Si okay non so nemmeno io di cosa si tratta ma mi inventerò qualcosa come al solito.
2) scusate tutta questa stranezza se non vi piace qualcosa nella trama finale ditemelo ❤️.
Spero che la piega che abbia preso la storia ora vi stia incuriosendo 🥺
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Life is the art of dying
Fanfiction-BakuDeku🖤💚 -Boyxboy👬🏼se non apprezzi levati grazie -fan art incluse -ambientato in Kakegurui La scuola giapponese Yueei non è famosa per il rendimento scolastico dei suoi alunni ma per il gioco d'azzardo. Bakogou Katsuki è un' eccellenza in...