𝕮𝖍𝖆𝖗𝖕𝖙𝖊𝖗 54

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𝕾𝖊𝖗𝖎𝖊: 𝕻𝖚𝖗 𝖉𝖎 𝖓𝖔𝖓 𝖋𝖊𝖗𝖎𝖗𝖙𝖎
𝕷𝖚𝖔𝖌𝖔: 𝕸𝖚𝖓𝖘𝖍𝖎/𝖟𝖔𝖓𝖆 𝖘𝖚𝖉-𝖔𝖛𝖊𝖘𝖙 𝖉𝖊𝖑 𝕶𝖊𝖘𝖘𝖍𝖔/𝕾𝖍𝖔𝖘𝖚
𝕻𝖆𝖗𝖙𝖊: 𝖔𝖙𝖙𝖆𝖛𝖆
𝕿𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔: 𝕷𝖔𝖘𝖙

Piccolo riassunto dei capitoli precedenti:

Dopo essere riusciti a scampare il matrimonio combinato che il conte di Aoyama stava programmando per questioni diplomatiche tra il suo principato e la tribù dei domatori di draghi, Izuku e Bakugou riescono finalmente a lasciare una volta per tutte lo Tsumetaishi così da potersi dirigere verso l'isola dello Shinsei dove si narra sia custodita l'altra spada leggendaria. Durante il tragitto Izuku viene colto da delle strane allucinazioni e vuoti di memoria causati dall'anello che porta al dito, completamente impregnato di magia oscura del dominio. Bakugou, all'oscuro di tutto, si lascia dominare dalle emozioni negative che l'atteggiamento freddo e terribilmente ambiguo di Izuku avevano scaturito. Arrivati al sacrario in cui è sigillata la spada leggendaria, Bakugou non esita un minuto e, senza pensarci, estrae la spada che amplia le sue emozioni manipolandolo a tal punto da divenire quasi una bestia ricolma di rabbia che ha come unico obbiettivo lo sterminare la causa delle sue sofferenze e di tutte le sue debolezze: Izuku. Il ragazzo con l'aiuto di Haibokou fuggirà in quello che sembrerebbe il cuore sotterraneo dell'isola. Lì apprenderà parte della storia sull'origine delle due razze fondatrici dell'isola ma presto verrà raggiunto da un Bakugou dotato di raziocinio che gli chiederà di tornare a palazzo. Titubante e insospettito fuggirà in quello che è il Munshi, l'isola gemella capace di purificare la spada e dai malefici. Lì verrà raggiunto dal Bakugou calmo e riflessivo che cercherà di corromperlo più volte venendo a far uso anche della violenza fisica. Poco dopo si verrà a scoprire che in realtà non è altri che Himiko Toga, la mezzo demone alleata di Dabi il quale, in combutta col fratellastro, ha come obbiettivo quello di catturare Bakugou e riportare Izuku a palazzo. Qui interverrà il vero Bakugou che si ritroverà a scontrarsi con Toga ancora sotto mentite spoglie. Dopo aver sconfitto la ragazza si precipiterà da Izuku venendo trascinato con quest'ultimo in un mondo parallelo attraverso la pozza. Dopo una strenua lotta, Izuku ferito riesce a completare il rituale facendo tornare in sé Bakugou, ancora confuso dall'accaduto. Senza più maledizione della spada e il plagio dell'anello andato semidistrutto, sia Bakugou che Izuku si ricongiungono. Una volta ritornati nella loro dimensione, giunti presso Haibokou, Izuku viene però assalito un'ultima volta dalla magia nera. Il cristallo non era andato completamente distrutto e Izuku viene colpito dall'incantesimo del dominio che tenta di rubargli ulteriormente i pochi ricordi raccimolati in quel breve periodo.

Riusciranno Izuku Bakugou a vincere questa volta o dovranno arrendersi ulteriormente a una vita che gli hanno predestinato senza averli nemmenointerpellati? Lo scoprirete solo quanto questa baldrocchia deciderà di aggiornare❤️

***

-C-chi sei tu?-

Vidi di nuovo quel vuoto nelle sue iridi, lo stesso vuoto che aveva divorato tutti i suoi ricordi lasciandomi solo ancora una volta. Un fantasma che continua a chiamare il suo nome nella speranza che riesca finalmente a ricordarsi il mio nome. Da cinque anni a quella parte sono morto coi nostri ricordi, tramutato in un corpo vendicativo senza meta ne anima che vortica incessantemente nella speranza che mi sia tesa una mano da poter afferrare per essere trascinato nuovamente in questo fatiscente mondo corrotto che ci ha voluti morti dalla nascita. Tarpate le ali al primo vagito. Strappati via di anima e decisioni. Hanno divorato quella che era la nostra libertà per ingozzarci con una che non era nostra. Ci hanno voluto far credere di poter decidere, di avere un nostro libero arbitrio. Quante stronzate. Siamo stati condannati dalle colpe dei nostri antenati che tutt'ora riversano i propri sbagli sulla loro progenie e i loro figli. Senza rimorso né rammarico. Solo per essere stati egoisti noi siamo stati costretti a morire come loro hanno deciso, non dandoci la possibilità nemmeno di poter scegliere la nostra bara. Quei gran figli di puttana mi hanno portato via tutto ciò che non è mai stato mio. E di ciò non me ne dolgo affatto. A farmi incazzare e smattare è vedere come hanno avuto il coraggio di strapparmi dalle mani l'unica cosa che davvero ho faticato per ottenere, la sola che potevo ritenere mia. Solo e soltanto mia. Mi hanno tolto di mano ciò che un tempo infantilmente chiamavo amore ma che ora so di per certo non essere il solo. Avrei voluto avere più tempo per viverti, per amarti. Avrei voluto più tempo per collezionare ricordi e mostrarti pian piano ciò che di buono potevo offrirti. Non sono mai stato bravo con le parole, men che meno nell'esternare le mie emozioni. Cosa in cui tu eri eccezionale: bastava guardarti fisso nei tuoi grossi occhioni verdi per vederli luccicare di forza e intraprendenza. Avevi così tante idee e personalità che mi perdevo in silenzio nell'ascoltarti parlare e fantasticare su come un giorno saresti diventato il più grande degli eroi. Volevi porre fine alla guerra per poter vivere in pace e tranquillità con me, non dovendo stare da parte ed aspettare il giorno in cui non sarei più tornato.
Ricordare le sue iridi tanto chiare e magnificamente sfavillanti mi fece venire un nodo allo stomaco. Vedere come ti abbia cambiato per un suo capriccio, come ti abbia ridotto pur di ottenere uno spicciolo di gratificazione è una cosa che mi manda in bestia. Se lo avessi ora qui davanti a me sarebbe già all'altro mondo. Sentirti pronunciare ancora una volta quella domanda con quegli stessi occhi divorati dall'oblio riaprì quella ferita che stavo ancora finendo di ricucire. La squarciasti, smembrasti e calpestasti finché il fiume di sangue non assunse un colorito purpureo tenente alla nera pece che alberga nel mio petto ridondante di odio, risentimento, vendetta e impotenza. Anche come quella volta non riuscii a far nulla se non ferirti di nuovo. E fa male sai? Anche ad uno come me. Sentirsi così soli ed impotenti da non poter far nulla se non assistere al tutto in silenzio, senza poter gridare il tuo nome ed assaporare le tue labbra un ultima volta, senza poterti accarezzare senza che tu scosti la mano impaurito da ciò che pensi potrei farti. Vorrei sentire il tuo mezzo battito unirsi al mio così da incastrarsi e creare quella melodia che solo i nostri cuori riuscivano a creare. E invece?

𝕺𝖚𝖗 𝕰𝖙𝖊𝖗𝖓𝖎𝖙𝖞 ||𝙱𝚊𝚔𝚞𝚍𝚎𝚔𝚞 𝙸𝚃𝙰||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora