𝕮𝖍𝖆𝖗𝖕𝖙𝖊𝖗 55

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𝕾𝖊𝖗𝖎𝖊: 𝕻𝖚𝖗 𝖉𝖎 𝖓𝖔𝖓 𝖋𝖊𝖗𝖎𝖗𝖙𝖎

𝕷𝖚𝖔𝖌𝖔: 𝕾𝖍𝖔𝖘𝖚/𝕱𝖚𝖒𝖊𝖎

𝕻𝖆𝖗𝖙𝖊: 𝕹𝖔𝖓𝖆

𝕿𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔: 𝕹𝖆𝖙𝖎𝖛𝖊

-Torniamo indietro. Ti riporto a palazzo. Non ti saresti mai dovuto muovere di lì.

-NO! -

-No? -

Ero stufo, non ce la facevo più. Era passato fin troppo tempo dall'ultima volta che avevo dormito decentemente, così come era passato altrettanto tempo da quando avevo mangiato per bene senza soffrire i morsi della fame. Era passate quasi tre settimane dalla mia partenza e mi pareva che non vedessi mia madre da un decennio, così come i miei amici... quegli stessi amici che non avrei più potuto vedere e stringere fra le mie braccia. Per colpa mia, per colpa del mio egoismo stavo facendo soffrire anche Todoroki. Avevo commesso errori su errori in relativamente così poco tempo che quasi non sapevo più cosa fare, cosa dire, come comportarmi. Sapevo solo che ero stanco di scappare, lottare... a volte anche di vivere. Volevo fermare quella corsa frenetica, arrestarmi così da riposare, sentirmi al sicuro e riprendere a sorridere come una volta. Ma tutto quello che avevo visto, tutto quello che avevo provato, tutto quello che avevo sentito, tutto quello che avevo scoperto non sarebbe scomparso, avrebbe continuato a vivere in me ricordandomi con rimorso di non essermi spinto oltre. In me avrebbe continuato ad albergare il rimorso di non essere riuscito a scoprire la verità. E allora sia la mia vita che quella dei miei amici... la vita di Uraraka e Iida sarebbe stata sprecata inutilmente. Mi hanno voluto proteggere per un mio capriccio. Se solo non mi fossi intestardito, se solo avessi consegnato il mio ciondolo a Todoroki col tempo avrei dimenticato tutto. Quei sommessi ricordi sarebbero stati risucchiati dall'oblio e io sarei riuscito a vivere tranquillamente. Eppure... per quanto io ci provassi... per quanto sentissi di dovermi colpevolizzare continuamente di tutto questo, sebbene sia stato io l'indiretto carnefice di tutti quei cuori spezzati se io... se io non li avessi calpestati dal primo all'ultimo, se per una volta avessi voluto pensare un po' più a me ammetto che... che s-sinceramente non me ne sentivo in colpa.

Se non me ne fossi andato, se non fosse successo quello che è successo allora io non avrei incontrato Mitsuki-sama e se non l'avessi incontrata molto probabilmente sarei morto prima ancora di partire di casa. Sono riuscito incontrare il vero responsabile, il mio nemico giurato, l'unico che avrei dovuto solo ed esclusivamente odiare, lo stesso che ora si trova qui d'avanti a me e continua ad osservarmi con quegli occhi ricolmi di rabbia.

Ma in queste tre settimane, dopo tutto quello che era successo non riuscivo a vederlo solo come un nemico e per la prima volta non mi sono sentito di doverlo odiare ma di aiutarlo.

Eppure... alla resa dei conti si era rivelato come tutti gli altri: si era voluto arrendere a ciò che avevano programmato per tutti noi, si era arreso a questo destino che ci ha voluti vedere tutti sconfitti, frutto di una vendetta senza protagonisti ma sole comparse.

Ero stanco, ero stufo, ero arrabbiato... non sopportavo più nessuno. Io stesso ero arrivato al mio limite. Per tutta la vita non avevo fatto altro che cercare di essere felice e grato di ciò che avevo al mio fianco, avevo sempre fatto fin troppo per gli altri... quegli stessi che mi sono stati strappati via dalle mani senza che abbia potuto fare nulla. Mi sentivo frustrato, inutile, incapace di qualunque cosa. Non ero stato in grado di rendere felici i miei amici, avevo deluso mia madre, avevo ferito chi amavo ed ero stato capace di distruggere la speranza di un mio nemico, distrutto dal dolore irrivelabile da cui era stato fatto prigioniero. Non avevo reso felice nessuno di loro. Io non ero felice. Nessuno lo era. E allora perchè? Perchè continuare a sorridere quando non c'era nessuno per cui farlo? Perchè tornare indietro e fingere che niente di tutto quello fosse mai accaduto? Ormai ero riuscito a trovare qualcosa, finalmente avevo un appiglio, una speranza in cui credere, avevo qualcosa di indefinito per cui lottare: questo era il motivo per cui, anche se fossi tornato a casa, anche se avessi percorso i miei passi a ritroso, non sarei mai riuscito a condurre la mia vita di prima. Dopo tutto quello che era successo non sarei mai stato in grado di far finta come se tutto questo non fosse mai successo.

𝕺𝖚𝖗 𝕰𝖙𝖊𝖗𝖓𝖎𝖙𝖞 ||𝙱𝚊𝚔𝚞𝚍𝚎𝚔𝚞 𝙸𝚃𝙰||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora