𝕮𝖍𝖆𝖕𝖙𝖊𝖗 23

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𝕾𝖊𝖗𝖎𝖊: 𝖀𝖓 𝖕𝖆𝖙𝖙𝖔 𝖕𝖊𝖗 𝖚𝖓𝖆 𝖛𝖊𝖓𝖉𝖊𝖙𝖙𝖆

𝕷𝖚𝖔𝖌𝖔: 𝕾𝖍𝖔𝖐𝖚𝖇𝖆𝖎 𝖕𝖎𝖈𝖈𝖔𝖑𝖆 𝖎𝖘𝖔𝖑𝖊𝖙𝖙𝖆 𝖕𝖆𝖗𝖆𝖉𝖎𝖘𝖎𝖆𝖈𝖆 𝖗𝖎𝖙𝖊𝖓𝖚𝖙𝖆 𝖚𝖓𝖆 𝖘𝖔𝖗𝖙𝖆 𝖉𝖎 𝖗𝖎𝖘𝖊𝖗𝖛𝖆 𝖓𝖆𝖙𝖚𝖗𝖆𝖑𝖊 𝖔𝖛𝖊 𝖛𝖎𝖛𝖔𝖓𝖔 𝖈𝖗𝖊𝖆𝖙𝖚𝖗𝖊 𝖒𝖆𝖌𝖎𝖈𝖍𝖊 𝖕𝖔𝖗𝖙𝖆𝖙𝖗𝖎𝖈𝖎 𝖉𝖎 𝖈𝖆𝖙𝖆𝖑𝖎𝖟𝖟𝖆𝖙𝖔𝖗𝖎 𝖒𝖆𝖌𝖎𝖈𝖎.

𝕻𝖆𝖗𝖙𝖊: 𝕺𝖙𝖙𝖆𝖛𝖆

𝕿𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔: 𝕬𝖋𝖗𝖆𝖎𝖉

-OI COMPRESS MUOVITI O PARTO SENZA DI TE!! -

-Abbassa la voce idiota o vuoi farci scoprire di già?! -

-DI QUESTO PASSO NON RIUSCIREMO A TORNARE ENTRO SERA LO CAPISCI O N...-

-Lo capisco perfettamente zuccone ed ora chiudi questa maledetta boccaccia!!-

Al limitare del molo nord-ovest il pesante schiamazzare dei due contrabbandieri attirò l'attenzione del giovane Bakugou facendolo riprendere da quell'improvviso attacco di nostalgia. 

-Che diavolo hanno da urlare così tanto?!-

Quella lieve malinconia fu spazzata via da una scarica di furia incontenibile. Odiava sentire toni di voce così alti, soprattutto in momenti tanto emotivamente delicati; lo spingevano a rinchiudersi ancor più a riccio e mostrare a tutti quell'aspro volto impregnato di superbia ed ira cieca. Bakugou salì completamente fradicio sulla passerella in acero raccogliendo da terra il suo mantello dirigendosi di poi verso l'origine prima di quell'assordante fracasso. E li vide lì, su uno di quei piccoli vascelli dalle sembianze pescherecce così da passare inosservati alle guardie reali in modo da celare il bottino estirpato dallo Shokubai. Purtroppo per loro però Bakugou, seppur da lontano, li aveva riconosciuti fin troppo bene e ciò non giovava di certo a loro vantaggio.

Li inseguì, si fece prestare "amichevolmente" un battello a fonte magica che andava rapido solcando le tenere acque dello Shikai la zona più arida di flora e fauna marina dell'intero del Yosemi, il mare fatato che circumnavigava l'intera Densetsuku. Ci vollero un paio d'ore prima di poter raggiungere la costa che affondava le su rocciose radici in un midollo cristallino situato proprio nella spina dorsale di una Akuamarin, ossia una Sairen millenaria cristallizzata, prodotta da una lacrima caduta da un salice piangente del Kessho che affacciava direttamente sul Ghennoumi, le acque originarie che donano vita propria a gemme cristalline prodotte dagli alberi che costellavano la rupe a picco su quelle acque magiche.

Una volta attraccato però ad attenderlo lungo la costa fu un pietosissimo spettacolo: cadaveri di Sairen. Decine e decine di Akuamarin, Rubī, Kohaku, Ruri, Kokuyōseki e Shinju che galleggiavano  a pancia all'ingiù mentre la loro linfa vitale si disperdeva sullo specchio d'acqua ormai tinto d'ogni genere di cromatura.

-Non può essere opera di un attacco di Opārusame, in queste acque morte possono sopravvivere solo le Sairen.-

Fu proprio una Kohaku a svelare la macabra realtà dei fatti. Era distesa a qualche metro di distanza dalla riva sulla fredda e soffice sabbia in una pozza d'ambrato liquido ma ciò che sconvolse maggiormente fu vedere la brutalità stessa del genere umano che aveva fatto strage senza il minimo pudore di quella candida e dorata pelle squartandone la gola in due e recidendo quello di cui andavano più fiere, il loro tesoro più prezioso... l'unico motivo d'orgoglio.

𝕺𝖚𝖗 𝕰𝖙𝖊𝖗𝖓𝖎𝖙𝖞 ||𝙱𝚊𝚔𝚞𝚍𝚎𝚔𝚞 𝙸𝚃𝙰||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora