Scesi le scale sbuffando. Addentai un biscotto al cioccolato per poi dare un bacio rumoroso sulla guancia di mia madre. <<Louis?>> Chiese. <<Sta dormendo, ha avuto due incubi stanotte.>> Il volto di mia mamma divenne pensieroso. <<Sai.. mi ricorda tua nonna quando veniva maltrattata da tuo nonno.>> Sussultai in preda a quei ricordi.
Mio nonno aveva appena ucciso mia nonna. Una piccola figura magrolina giaceva a terra cosparsa di sangue mentre la polizia arrestava mio nonno ottantenne. Avrei voluto urlargli, ma ero rinchiuso in macchina mentre mia madre piangeva tra le braccia di mio padre. Gemma mi teneva stretta la mano tra le sue. <<Come ha potuto farlo..>> Sussurrai. Avevo dodici anni e una misto di emozione tra paura e tristezza si fece strada in me. <<Non pensarci, babycakes, okay? Quando torniamo a casa ti cucino i cupcakes al cioccolato.>> Mi rassicurò.
Un Louis con i capelli in disordine, occhi gonfi, profonde occhiaie e vestiti schifosamente sporchi si fece strada in cucina. <<'Giorno.>> Sussurrò più a se stesso che a noi, non ci guardò neanche. <<Vuoi un biscotto, del latte, cereali oppure->> Mia madre venne fermata da Louis stesso. <<Non ho fame, grazie comunque.>>
Non poteva non mangiare, era senza forze. Notai che i lividi sulla sua faccia erano diventati di un color violaceo. Dopo che mia mamma continuò a insistere nel far almeno mettere in bocca un biscotto a Louis la fermai: <<Lou, mangia, per favore.>> Lo dissi con dolcezza, lui mi osservò per qualche secondo prima di strappare il biscotto dalle mani di mia madre e annuire.
Mai dire di no a Harry Styles.
<<Louis, Harry ti accompagnerà a scuola.>> Annunciò mia madre mentre mettevo lo zaino in spalla. Louis si irrigidì. <<No, non ho né lo zaino né i libri. Non mi sento pronto per tornare a scuola, mi scusi.>> Osservai la scena, mia madre stava scrutando Louis in silenzio mentre lui la stava pregando con lo sguardo. <<Va bene. Haz, portalo a casa.>> Mia madre si girò verso di me e io annuii in segno di assenso. Louis si avvicinò verso la porta. <<Forse dovresti almeno cambiarti la maglia, è piena di fango.>> Mi girai andandogli di fronte. <<No.>> Disse solo per poi aprire la porta e aspettarmi fuori.
<<Harry, ti prego sta' attento. Non voglio che soffra ancora, mi ricorda così tanto mia madre...>> Mamma venne ad abbracciarmi mentre alcune lacrime gli solcarono il volto. <<Mamma, non pensarci ti prego. Sono dei ricordi orribili e abbiamo fatto di tutto per non pensarci in questi anni, ricordi, vero? Avevo così tanti incubi...>> Lei annuì e si asciugò le lacrime per poi baciarmi la fronte.
Io e Louis stavamo camminando in silenzio.
Aveva ancora i capelli scompigliati, forse anche peggio di prima, mi lasciai sfuggire una leggera risata. Louis si girò verso di me, impassibile.
<<Ti faccio ridere?>> Chiese, serio. <<No, ma i tuoi capelli sì.>>
Mi schiarii la voce. <<Quando sono venuto alla festa, sabato... Non eri così, sembravi tranquillo.>> Lui rimase in silenzio guardando di fronte a sé.
<<Ho capito, non hai intenzione di dirmi cosa ti succede. Almeno dimmi se succede da poco.>> Mi avvicinai, ma lui, come al solito, si allontanò. <<Poco, tre volte in tre giorni.>> La sua voce tremò leggermente, socchiusi la bocca sorpreso nell'averlo sentito parlare, anche poco, di quell'argomento.
Colsi l'occasione: <<Quando succede cosa ti fa? E' una persona o sono di più?>>
Non rispose.
Scorsi il parco dove ci eravamo incontrati una notte, di mattina era diverso, troppo illuminato dalla luce del sole.
<<Possiamo andarci? Voglio salutare una persona.>> Confuso lo seguii nel parco. Si fermò su una panchina mentre io mi appoggiai al tronco dell'albero.
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How did him reduce you? || Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles e Louis Tomlinson vivono in un paesino in Inghilterra, entrambi si incontrano in una notte di ottobre. Quel giorno, Harry era particolarmente triste e cercava conforto guardando il blu del mare che gli ricordava davvero tanto sua sorel...