Epilogue III: Noah William Styles

667 63 167
                                    

Harry e Louis hanno ventisei anni, Noah sei.

Noah va a scuola, sta per concludere il primo anno d'elementare quando la maestra Susan decide di chiamare il signor Styles. In quel momento erano tutti sdraiati sul grande divano, Harry aveva tra le gambe Noah che ripeteva alcune addizioni, gli occhi socchiusi, Louis, invece, aveva la testa appoggiata sulla spalla del riccio e lo sguardo rapito dalla partita di calcio, il telecomando poggiato sulla sua pancia.

La maestra Susan si era accorta di alcuni comportamenti che assumeva in presenza di Oliver, nonché suo amico del cuore e figlio di Liam Payne e una donna qualunque, ovviamente, questo non le andava a genio.

La verità la sapeva solo l'uomo dagli occhi marroni, Louis e Harry avevano capito molto poco, forse Liam aveva litigato con Charlotte e passato una notte con una ragazza, quest'ultima era rimasta incinta e da lì nacque Oliver. La madre scomparve qualche giorno dopo. Lottie, dopo essersi riappacificata con Liam, aveva deciso di prendersi cura di Oliver nonostante tutto, adesso era una madre perfetta.

Louis, non negava di aver pensato ad un solo Oliver quando Lottie gli aveva parlato del bambino, e questo lo fece anche Harry, infatti, la sera stessa, passarono le intere ore a ridere fra loro.

<<Te l'avevo detto che faceva male leggere quel fottuto libro! L'ho fatto troppe volte, ci ha segnati a vita.>>, aveva sospirato Harry, con un sorriso sul volto.

<<Ehi! Almeno adesso abbiamo un Oliver in famiglia. Ho sempre sognato di dire 'Oliver, Oliver, Oliver...'>>, mormorò Louis, lo sguardo perso.

<<Puoi farlo con me, sai?>>, suggerì Harry, abbracciandolo e stendendo il piumone su di loro.

<<Nahh, il tuo nome non suona bene.>>, scherzò il liscio, lasciandogli un bacio sulla punta del naso, poi controllò che il bimbo stesse dormendo al suo fianco e lo strinse tra le sue braccia, osservando la mano piccola del bambino che andò a stringere i capelli ricci di Harry.

Il telefono di Harry risuonò nella stanza, ma quest'ultimo stava dormendo e Louis non se ne accorse. Così Noah cercò di svegliare il padre lasciandogli dei tocchi delicati con la punta delle dita sul mento e sul braccio che servirono solo a far sbuffare il riccio nel sonno.

<<'Apa, telefono.>>, mormorò allora il bambino, lasciandogli un bacio veloce sulla bocca. Il padre non si svegliò.

<<Apa! Il telefono!>>. questa volta parlò più forte, facendo infastidire Louis.

<<Noah, fa' silenzio.>>, lo rimproverò, infatti, il più grande.

Il piccolo si offese leggermente e smise di parlare arrampicandosi sul divano per poter prendere l'iPhone. Una volta preso lesse un'infinità di numeri e corrugò la fronte, prima di posare il telefono sul petto del padre.

Harry finalmente si svegliò, borbottò qualcosa e si raddrizzò sul divano per poter stare più comodo, poi rispose al telefono e diede un bacio sulla fronte al bambino, facendo segno a Louis di abbassare il volume della TV, non lo fece, il solito.

<<Sì?>>

<<Salve, sto parlando con il signor Styles?>>, domandò una donna. Harry pensò fosse la truccatrice per domani, infatti sarebbe dovuto andare al The Late Late Show come ospite.

<<Sì, sono io. Mi dica.>>, non glielo disse, però, e aspetto che parlasse lei.

<<Sono la maestra Susan, l'insegnante di suo figlio Noah.>>

<<Oh, bene, mi dica.>>, detto questo iniziò a preoccuparsi e strattonò il telecomando dalle mani di Louis, spegnendo la televisione.

<<Dai, amore, che cazzo!>>, sbottò il liscio, facendo sussultare il più piccolo. Harry lo fulminò con lo sguardo, coprì il microfono con la mano e gli comunicò stesse parlando con la maestra di matematica. Louis si scusò e si zittì all'istante.

<<Volevo comunicarle che gli atteggiamenti che suo figlio ha in classe non mi piacciono. O meglio, il modo in cui si relaziona con i compagni. Soprattutto con Oliver, quei due sono davvero appiccicati!>>, borbottò, poi sospirò e riprese: <<C'è sua moglie con lei? Taylor Swift, dico bene?>>, Harry era quasi sul punto di ridere ma si trattenne.

<<Non sono sposato e la madre di mio figlio non vive con noi, be', diciamo che ha preferito vivere la sua vita. Ma non ho capito dove vuole andare a parare, signora.>> Il riccio mise il vivavoce.

<<Non capisco... Qui c'è chiaramente scritto che suo figlio ha entrambi i genitori, perciò- uhm, sì, okay. Ieri mattina stavo spiegando le addizioni con due numeri ma ho notato che suo figlio e il signorino Oliver stessero... be', diciamo che si stavano coccolando? Qualcosa del genere, sì. Il problema è che quando li ho guardati la seconda volta ho visto vostro figlio baciare Oliver, inoltre entrambi sorridevano come se non fosse successo nulla!>>, sbottò.

Louis aveva cominciato ad ascoltare la donna e aveva preso Noah per i fianchi, cominciando a solleticargli la pancia distrattamente.

<<Okay, quindi? E' successo altro? Non capisco.>>, corrugò la fronte Harry, poggiando la testa sulla spalla del suo compagno.

<<Mi scusi? Suo figlio ha appena sei anni e lei mi dice di 'non capire'? N-non può baciare un ragazzo! E' contro natura. Per di più non davanti alla maledetta classe, Dio.>>, Susan, dall'altro capo della linea, si era appena fatta il segno della croce.

<<Signora Susan, non so se lei sappia chi sono io, ma glielo dico subito: sono Louis Tomlinson, il padre di Noah e il compagno del signor Styles. Quindi, se lei è un'omofoba credente, cambieremo tranquillamente scuola. Inoltre, nostro figlio è piccolo e non capisce la differenza tra un bacio e un bacio bacio, perciò grazie ma non vogliamo avere a che fare con persone come lei. Cambieremo scuola immediatamente.>>, borbottò Louis, chiudendo la chiamata con estrema calma, in viso un'espressione di disprezzo, lasciando Harry con la bocca socchiusa. <<Che persone di merda.>>, disse infine lanciando il telefono sulla poltrona.

Qualche ora dopo Noah chiese a Louis il perché dovesse cambiare scuola.

<<Perché la tua maestra di matematica è un po' cattiva, amore mio.>>, rispose Louis, lasciandogli un bacio sulla tempia.

<<Ma Oliver?>>, sussurrò intristito il bimbo, una lacrima solitaria gli solcò il viso.

<<Oliver puoi vederlo quando vuoi, cucciolo. Magari dopo scuola potete vedervi e fare i compiti insieme, anche se sono diversi.>>, gli propose Harry, baciandogli la guancia bagnata.

<<'Kay, posso vederlo oggi? Voglio un suo abbraccio.>>, il bambino aveva sporto il labbro inferiore, guardando entrambi i padri con in volto la classica espressione da cucciolo bastonato.

<<Quando vuoi, Noah.>>, rispose Louis, mentre Harry era già salito al piano di sopra per recuperare la giacca del bambino.

<<Spesso penso che esserci trasferiti in una casa con due piani sia stata la scelta sbagliata...>>, bisbigliò Louis, alzandosi dal divano, Noah lo seguì e tutti insieme andarono a casa di Liam e Lottie.

Il bambino, ovviamente, ottenne il suo abbraccio.

The End.

written by @desiitomlinsonn


Autrice:

Ci sentiamo presto con le tre sorprese che pubblicherò tutte e tre insieme, preparate i pianti.

Grazie per le 6,2mila letture.

Larry is real,
all the love xx

How did him reduce you? || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora