Con tutto il coraggio del mondo, prima di entrare nell'aula digitai sul grande schermo del telefono quattro parole, sperando di ottenere qualcosa.
Mi mancava terribilmente tanto, sapevo di essere un sottone, ma poco importava.
Entrai in aula salutando una ragazza dagli occhi color caramello che mi aveva aiutato spesso in alcuni compiti, non ricordavo il suo nome perché era straniera e non riuscivo né a pronunciarlo né a scriverlo, ma le ero comunque molto grato. Alla fine dopo una veloce occhiata all'aula, salutai il professore e mi misi accanto a lei, aprendo il libro di filosofia e salutandola con un veloce 'ciao' che venne ricambiato allo stesso modo.
A Harry: Ti prego, facciamo pace? 11:59
Durante la lezione continuavo a picchiettare un dito sul banco aspettandomi una risposta dal riccio che non arrivò. Giustamente il mio professore capì fossi distratto e mi fece due domande, io allarmato girai lo sguardo verso Aileen -si alla fine le avevo chiesto sia il modo in cui si scrivesse sia il modo in cui si pronunciasse- che scrisse velocemente il tutto su un foglio mentre io cercavo di distrarre il professore immaginando un'ape in classe. Lui, entomofobico, iniziò a preoccuparsi perdendo tempo e io, mentre lui girava per la classe aprendo le finestre, lessi tutto sul foglietto bianco, ottenendo un 'mi sorprendi, Tomlinson'.
Il cellulare vibrò nella tasca del jeans appena il professore ricominciò la spiegazione. Tirai velocemente l'iPhone dalla tasca e un enorme sorriso si stampò sul mio volto prima che, con l'ansia che potesse accadermi lo stesso di prima, riposai il telefono e mi morsi il labbro, cercando di trattenermi.
Harry Styles ha messo "mi piace" al tuo messaggio.
Verso le cinque di pomeriggio mi stavo incamminando sfinito verso casa, i capelli completamente in disordine, il braccio sporco d'inchiostro a causa di Stan e la lezione di letteratura, il labbro spaccato perché accidentalmente la mia penna ha colpito il labbro strappando un pezzo di carne, che schifo. Oh, e non scordiamoci dei vestiti, tutti stropicciati, la maglia sporca di succo e, inoltre, puzzavo peggio di Cristiano Ronaldo dopo aver fatto dieci goal in una partita.
Entrai in casa poco dopo e trovai Harry seduto sulla poltroncina, probabilmente stava aspettando il mio arrivo. Quando vide il mio viso però si allarmò e corse verso di me, squadrandomi.
<<Ma che cazzo hai fatto? Sei andato all'Università o ad un asilo nido?>>
Lo ignorai decidendo di andarmi a cambiare, ma alle mie spalle la sua voce roca mi fermò. <<Che hai fatto al labbro inferiore? Hai baciato qualcuno?>>, si avvicinò fino a toccare la mia schiena con la sua, mi irrigidii. <<No. Ho lanciato la penna e non so come mi è finita sul labbro.>>, dissi e con malavoglia continuai a dirigermi in camera, il freddo si impossessò di me appena mi allontanai, ma questo poteva anche non sapersi.
<<E' quel messaggio?>>, urlò dal salotto. <<Mi cambio e arrivo.>>, annunciai prima di chiudermi la porta alle spalle.
Mi misi una tuta completamente nera, mi sciacquai la faccia ed eliminai l'inchiostro dal braccio. Rimasi cinque minuti in piedi cercando di calmarmi, poi uscii dalla camera dirigendomi in salotto.
Adesso parlerete, vi scuserete entrambi, vi abbraccerete, gli dirai che lo ami, lui ricambierà, vi sposerete, lui diventerà un cantante internazionale e tu un fantastico scrittore.
Oh, andiamo, cazzate! Sta zitto subconscio del cazzo.
Adesso parleremo in modo civile, io mi scuserò, faremo pace e forse -chissà- andrò comunque ad X-Factor con lui, domani.
Feci un profondo respiro prima di sedermi sul divano incrociando le gambe, il riccio era alla mia sinistra seduto ancora sulla poltroncina.
Il silenzio ci assalì per dieci minuti buoni, dove io rimasi a fissare il muro consapevole degli occhi smeraldo puntati su di me. Infatti, fu quest'ultimo a parlare, che con un gesto fulmineo si spinse in avanti, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
<<Ho lasciato Taylor, stamattina.>>, annunciò, continuando a squadrarmi aspettando una reazione da me. Non la ottenne e continuò a parlare.
<<Perché stamattina, dopo aver preso un cappuccino per lei in quel dannato bar, l'ho trovata intenta a sbaciucchiarsi quella testa di cazzo di Nicholas, ti giuro volevo ucciderlo.>>, portai lo sguardo su di lui e finalmente sembrò calmare la voce, quando riprese: <<Il bicchiere è caduto per terra, provocando un rumore, ed è lì che Taylor ha spinto via Nicholas cercando di spiegarmi cosa fosse successo. Ma io ero immerso nei miei pensieri, non sentivo nessuno. Fin quando un ragazzo del bar, forse il proprietario, mi ha riportato dentro. Ti ho cercato con lo sguardo, sai? Ma tu eri intento a farti baciare sulla guancia da un ragazzo, invece di abbracciarmi...>>, mormorò con un sorriso malinconico. <<Un po' mi mancano il tuo corpo, il tuo calore, la tua voce, i tuoi occhi, sai? Vabbè, dicevo- mi ha portato dentro e dato un bicchiere d'acqua per poi confessarmi di aver visto Taylor baciarsi almeno dieci ragazzi diversi nell'ultimo mese. Lì mi è crollato il mondo addosso. Avevo bisogno di parlare con qualcuno, quindi appena ho ricevuto il tuo messaggio ho subito accettato. Ti voglio, con me, sempre. E non voglio litigare mai più, Louis. Amo il modo in cui scrivi, amo la tua storia e tutti amerebbero la tua vita perché nonostante tutto è fantastica. E sì, ci sono rimasto di merda quando hai detto che le mie erano solo delle canzoncine, ma forse hai ragione, sai? Non dovrei andarci ad X-Factor.>>, finì il suo lungo monologo con una lacrima a rigargli il viso.
Mi alzai dal divano incominciando a fare avanti e indietro gesticolando. <<No, non può essere andata così. Sapevo fosse una troia ma pensavo ti amasse! Per il resto, scusami così tanto, lo sai che Little Things è fantastica. E mi dispiace per aver detto di non volerti accompagnare, merda sono un coglione.>>, dissi portando una mano tra i capelli. <<Harry, ti voglio anche io con me, scusami, per favore, sono uno stupido e mi dispiace tantissimo.>>, lo implorai avvicinandomi a lui che si era a sua volta alzato sorridente. <<Non avrei portato nessuno ad X-Factor se non tu e domani verrai tu, solo tu. Smettila di scusarti, io mi sono letteralmente infiltrato nella tua camera! Mi dispiace per aver letto quelle pagine, scusa.>>
Entrambi avvicinammo i nostri visi, sapevo che quello che cercava Harry era il solito strofinamento di nasi in segno di riappacificazione, ma non potevo impedire al cuore di battermi così forte.
I suoi occhi verdi luccicavano, una lacrima secca gli rigava il volto, le sue fossette erano lì, aspettavano solo il mio dito. <<Pace fatta?>>, mormorò sul mio viso, portando i nostri nasi a scontrarsi. Il suo caldo, il mio freddo. Rimanemmo per un po' di tempo così, con i nasi a sfiorarsi, i respiri caldi sul viso dell'altro, le fronti a scontrarsi e presto le sue mani raggiunsero le mie per poi stringermi in un abbraccio. Infilai il mio viso nel suo collo, portando una mano tra i suoi ricci, stringendoli tra le mie dita affusolate mentre un piccolo mugolio fuoriuscì dalle labbra rosee di Harry.
Restammo in quella posizione per un lungo lasso di tempo in silenzio. <<Sei ghiacciato.>>, affermò prima di scostarsi e rubare una coperta dal mobile sotto la tv, poi prese la mia mano fredda e <<Film e coperta?>>, chiese con un sorriso, io alzai un sopracciglio ma lo seguii comunque. <<Okay, hai ragione. Film e coccole?>>, riprovò ed io sorrisi prima di entrare nella mia stanza, rubare il computer e precipitarmi da Harry che era nella sua. Ci stendemmo sul letto e mise la coperta di lana su di noi, prima di baciarmi la spalla mentre il mio dito scorreva tra i film. <<Mi eri mancato.>>, confessò prima di poggiare la testa sul mio petto. <<Anche tu, tesoro, anche tu.>>, risposi, per poi rinunciare agli altri film e cliccare l'icona del solito Call me by your name facendo ridacchiare Harry.
Avevamo fatto pace, domani sarebbe andato ad X-Factor, la mia storia stava andando alla grande, Harry si era lasciato, cosa poteva succedere per rovinare tutto? Nulla, esattamente nulla.
O così speravo.
Quando fossi certo che Harry stesse dormendo decisi di finirmi comunque il film prima di addormentarmi con il suo respiro pesante contro il mio collo e la sua mano premuta sulla mia pancia.
Autrice:
Giuro che quando ho scritto questo capitolo, quasi più di un mese fa, pensavo fosse più lungo :(
Spero vi piaccia comunque. Cosa ne pensate di Taylor, adesso?
Larry is real,
all the love xx
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How did him reduce you? || Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles e Louis Tomlinson vivono in un paesino in Inghilterra, entrambi si incontrano in una notte di ottobre. Quel giorno, Harry era particolarmente triste e cercava conforto guardando il blu del mare che gli ricordava davvero tanto sua sorel...