Stropicciai gli occhi per poi socchiuderli poco dopo. Rimasi accecato dalla luce del sole. Mugugnai qualche verso senza senso per poi girarmi con la pancia rivolta verso il materasso. Sentivo l'odore di Harry impregnato nelle lenzuola: era un odore abbastanza dolce e femminile, sembravano caramelle alla fragola.
Ieri mattina mi aveva promesso che sarebbe stato qui alle due, invece non era venuto e non mi aveva nemmeno risposto al telefono.
Il dolore alle parti intime era sparito, proprio come aveva detto la dottoressa. Solo che mi faceva ancora male il fianco e sentivo un leggero bruciore al cul-, meglio non essere volgare, al sedere.
La sveglia suonò pochi minuti dopo, oggi sarei dovuto andare a scuola, ma non avevo nemmeno la forza di tirarmi in piedi.
Appena spensi la sveglia presi il telefono notando un messaggio di Harry:
Mi sono messo contro la persona sbagliata, non posso starti accanto, Louis. Zayn mi ha minacciato dicendo che ti avrebbe ucciso se avessi detto qualcosa. Mi dispiace così tanto... L'ho fatto per te, però. Vorrei tanto abbracciarti e dirti che ce l'abbiamo fatta, ma l'unico ad averla vinta qui è Zayn. Mi dispiace piccolo, buonanotte anche a te, anche se tra poco ti sveglierai.
Scagliai il telefono contro il muro, accorgendomi poco dopo di aver rotto lo schermo. Sbuffai imprecando mentre raccoglievo il telefono da terra e digitavo il numero di Harry aspettando una sua risposta mentre mi risedevo dolorante al letto.
La voce di Harry nella segretaria mi suggerì di "non cercarlo se non era urgente", parole sue.
Ma una spiegazione volevo averla, lo chiamai altre tre volte, poi mi rassegnai comprendendo che avrebbe continuato a rifiutare.
Tirai su col naso e mi asciugai gli occhi con la maglietta bianca. Strinsi i denti sollevandomi dal letto. Non avevo la forza di vestirmi e nemmeno di lavarmi.
Entrai a scuola zoppicando leggermente varie persone risero di me: <<Zayn si è dato da fare?>>, <<Che troia.>>, <<Ma guardatelo, non riesce nemmeno a camminare!>>.
Lasciai che il mio volto si bagnasse di lacrime, mormorando un "vaffanculo" silenzioso verso tutta la scuola mentre aprivo l'armadietto e ci posavo lo zaino dentro.
<<Tommo!>> La voce dolce di El mi fece girare, lei aggrottò subito la fronte ma scappai prima che potesse dire qualcosa.
Entrai in bagno cominciando a piangere, questa volta troppo forte ma non riuscivo a calmarmi.
Non era colpa mia se Zayn si approfittava di me, non era colpa mia se Harry mi aveva lasciato solo, non era colpa mia nemmeno la morte di mia madre e la fuga di mio padre. Non era mai colpa mia eppure l'unico a soffrire ero io.
Strappai un tovagliolino di carta asciugandomi il viso.
Rimasi a fissarmi allo specchio fin quando sentii la campanella suonare, "corsi" fuori dal bagno sbattendo contro il petto di qualcuno.
Alzai lo sguardo trovandomi Harry che aveva il labbro spaccato, un livido leggermente viola sulla guancia e gli occhi spalancati dopo aver notato chi fosse ad averlo scontrato.
Lo vidi deglutire, balbettare e poi scappare nell'aula vicino al bagno.
Sospirai, lo sapevo che non sarebbe rimasto con me per sempre.
Tutto il giorno fu un continuo star male. Piangevo, soffrivo, tiravo su col naso, prendevo un fazzoletto, mi rannicchiavo nel letto, scendevo a mangiare fingendo un sorriso, tornavo di sopra e riprendevo a piangere.
Era ormai sabato, una settimana passata a non fare un bel niente.
Quel mattino specchiandomi non notai più lo stesso Louis. Avevo gli occhi grigi, labbra secche, ero dimagrito leggermente e i miei capelli erano indomabili.
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How did him reduce you? || Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles e Louis Tomlinson vivono in un paesino in Inghilterra, entrambi si incontrano in una notte di ottobre. Quel giorno, Harry era particolarmente triste e cercava conforto guardando il blu del mare che gli ricordava davvero tanto sua sorel...