Capitolo 21: Four yes, love!

676 79 125
                                    

Quel mattino mi svegliai verso le sette sentendo freddo, compresi a cosa fosse dovuto dopo aver aperto gli occhi e notato Harry dormiente al lato destro del letto con tutta la coperta su di lui, e io, senza calzini, mi stavo fottutamente congelando.

Emisi un ringhio strattonando la coperta dalla sua presa e riportandola su di me, sentendo il riccio spostarsi, infilarsi di nuovo sotto la coperta e mormorare uno 'scusa' prima di cadere di nuovo nel mondo dei sogni dopo aver poggiato la testa sull'estremità del cuscino cui ero appoggiato.


Verso le dieci mi svegliai una seconda volta, sentendo una mano accarezzare piano la mia pancia, alzai la testa a fatica, scoprendo che -ovviamente- quella mano fosse di Harry e che quest'ultimo era sveglio ad osservare il vuoto.

Portai una mano sulla sua, fermando i movimenti. Lui spostò subito la testa dal mio petto per guardarmi, aveva le guance leggermente bagnate ma non dissi niente. Infondo era stato tradito dalla ragazza che amava da solo un giorno.

<<Oh. Sei sveglio. Sono stato io? Scusa, non volevo svegliarti.>>, fece un leggero sorriso che non arrivò ai suoi occhi. Aveva i capelli legati come sempre in uno chignon ma due piccole ciocche erano fuoriuscite dal codino, ritrovandosi davanti agli occhi. <<Buongiorno...>>, mormorai spostando le due ciocche dietro l'orecchio, poi continuai: <<Colazione?>>

Mi alzai dal letto con un piccolo saltello, portando le coperte con me e facendo borbottare Harry varie imprecazione quando venne invaso dal freddo. Ridacchiai e legai la coperta intorno al busto, sgattaiolando in cucina.

<<Io volevo riposarmi ancora un po'!>>, disse seguendomi con gli occhi ancora socchiusi. <<Lo yogurt?>> gli ricordai aprendo il frigo. Quest'ultimo sorrise e mi indicò i tre yogurt appoggiati nella porta del frigo. <<Ne ho comprati tre, convintissimo che Taylor ne avrebbe rubati altri, ma be'...>>, non sapendo cosa dire lo ringraziai con lo sguardo aprendo la confezione e rubando un cucchiaio dal mobile.

Harold -da quanto tempo non lo chiamavo così, saranno mesi, lui odiava quando lo facevo e perché non dargli fastidio oggi?- si fece un caffè e poi si buttò sul divano, finendo il liquido nero in un batter d'occhio e poggiandolo infine sul tavolino.

<<Harold,>> cominciai sedendomi al suo fianco e sentendo subito il suo sguardo irritato su di me, <<, oggi andremo . Sai per che ora devo prepararmi, Harold?>>, accentuai il nome cercando di non ridere mentre lui rimase in silenzio. <<Sì, stronzo, alle due e mezza devi essere pronto.>>, rispose dopo un po'.

Mi avvicinai e lui in modo infantile mi schiaffeggiò il braccio che avevo teso proprio verso di lui, poi, con sua sorpresa: <<Come stai?>>. Mi avvicinai ancora, scontrando il suo sguardo indagatorio e appoggiai la sua testa sulla mia spalla, portando il mio braccio -schiaffeggiato- intorno al suo busto. <<Benino, sono un ragazzo con il cuore spezzato che è felicissimo di andare ad X-Factor con una persona fantastica ma bisognoso di coccole.>>, concluse facendo il labbruccio. <<Okay, Harold.>>, lui mi pizzicò un fianco ma poi, sotto i miei tocchi gentili si riposò ancora per molto.


Verso le tre eravamo appena entrati nella mia BMW nera. <<Pronto?>>, chiesi chiudendo lo sportello. <<No, ma devo farlo lo stesso.>>, sussurrò in preda all'ansia facendo retromarcia nel parcheggio sotto casa. Poggiai una mano sulla sua, che in quel momento era poggiata sul cambio. <<Andrà più che bene, lo sai. E in caso non fosse così, io sarò lo stesso fiero di te.>>, fece un sorriso prima di dirigersi verso l'autostrada, aprire il finestrino e urlare ai quattro venti: <<X-FACTOR ARRIVIAMO!>>

Avevo indossato un jeans beige e un maglione nero, mentre Harry aveva messo gli skinny jeans neri -eh già, i soliti- e una camicia floreale con i primi quattro bottoni aperti. Lo giuro, avevo cercato di non osservare il suo petto e i suoi addominali, ma quando eravamo usciti di casa il mio sguardo ci è caduto e mi sono inevitabilmente ritrovato con i fottuti jeans stretti, menomale non fossero skinny.

How did him reduce you? || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora