||Capitolo 14||

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Le sue mani mi accarezzavano la schiena. Le sue labbra mi lasciavano baci umidi sul collo. La sua mano destra, la quale rinchiudeva le chiavi, scese arrivando al mio sedere. Entrò nella tasca e ci lasciò, finalmente, quell'oggetto metallico.

-Ora sono tue.- Sussurrò al mio orecchio. Mi morsi violentemente il labbro inferiore per non gemere.

-Dio, Jasmine. Lasciati andare. Ti stai trattenendo troppo.- Sorrise mentre mi guardava. 

-Lasciami stare.- 

-So che non vuoi questo.- Disse mi accarezzò la guancia, scese e strofinò il suo pollice sul mio labbro. Poi lo spostò per baciarmi. La sua lingua si muoveva esperta. Ormai quello era il suo ambiente, la sua casa. Ormai la sua lingua conosceva ogni parte di me. Sapeva muoversi sia dolcemente sia aggressivamente. Sapeva cosa mi piaceva e cosa no. Ero nuda anche vestita davanti a lui. Chiesi io di approfondire quel bacio: ne avevo davvero bisogno.

-Ti voglio, Jas.- Le sue parole mi risvegliarono e lo spostai da me. Mi guardò sorridendo, presi le chiavi dalla tasca in cui Luke le aveva messe, ripresi i fogli e uscii.

-Ti muovi?- Lui alzò le spalle ridendo e mi raggiunse. Chiusi la porta e iniziai a camminare verso casa: con Luke che mi seguiva. Un giorno o l'altro gli avrei tagliato le gambe e magari anche le sue mani che volevano scorrere su tutto il mio corpo. Arrivammo a casa dopo qualche minuto, prima di aprire la porta mi girai a guardare il biondo.

-Beh?- Alzai le spalle.

-Buona giornata, Jasmine.- Sorrise. -Ma inculati un gatto.- Risposi entrando in casa. 

-Ecco i tuoi stupidi disegni.- Dissi a mia madre ,che era seduta sul divano, sbattendo i disegni dei suoi modelli sul tavolo di legno davanti a lei.

-Jasmine, che modi sono questi?-

-I miei modi, ciao.- Dissi andando, ancora, verso la porta. -Ehi, dove credi di andare?!- Non la ascoltai e chiusi la porta. Cosa mi stava succedendo? Nessun sorriso mi aveva fatta rincretinire come il suo, come quello di Luke. Camminai per le strade di Sydney confusa.  Riconobbi, davanti ad un negozio di dolci, le mie due amiche: Romina e Stefanie. Non volevo avere a che fare con loro, volevo stare da sola, ma non feci in tempo a fare un passo in dietro che Romina mi riconobbe subito e mi raggiunse, seguita, a ruota, da Stefanie.

-Stefanie ha una grande notizia! E anche io, cioè tutte e due!- Disse Romina in preda ad un'agitazione tremenda.

-Parlate,allora.- Scossi leggermente la testa. -Siamo fidanzate!- Urlarono insieme. Per un secondo, un minimo secondo, sentii il mio cuore cadere. Non tanto per le parole di Romina, che avevano un altro significato, ma da quelle di Stefanie, anche se erano uguali.

-O..Oh.. d..davvero e con ..con chi?- Deglutii sperando di soffocare prima che sentissi la risposta.

-Io con Mark!!- Grido eccitata Romy saltando di qua e di là. Mi girai verso Stefanie. -Luke!- Strinsi gli occhi e sentii un rumore. Un rumore di sberla, ma una forte. Riaprii gli occhi e vidi Romina con le sue iridi spalancate e Stefanie con la faccia rivolta verso di lei. Quest'utlima aveva la guancia rossa. Indietreggiai di un passo e notai solo ora di avere la mano alzata, con le dita ben aperte. Lo avevo fatto davvero? Avevo tirato uno schiaffo a Stefanie? 

-Ma cosa cazzo..- Sussurro Romina. Stefanie si girò verso di me accarezzandosi la guancia.

-Sei cogliona? Perché l'hai fatto?!- Mi urlò contro. Già, perché l'avevo fatto? Bella domanda.

-I..io.. Cristo, mi dispiace così tanto Stefanie...- 

-Ma hai qualcosa contro di me?- Continuò. Mi passai una mano tra i capelli. Ero talmente gelosa, ero troppo gelosa. Dovevo smetterla. Ora. Ignorai la sua domanda e le sorpassai, ma Romina mi bloccò.

-Ti ha fatto una domanda.- Disse secca. La guardai con aria di sfida, ma sapevo che avrei perso. Ormai accadeva quotidianamente.

-Sì. Ho qualcosa contro di te, Stefanie, ma passerà. Passa tutto.- Non distolsi lo sguardo da Romina mentre dissi quelle parole. Mi dimenai dalla presa della ragazza riprendendo a camminare. Decisi di tornare a casa, ma senza lasciarmi andare, senza piangere perché non ne valeva la pena. Ero poco distante da casa quando una signora, che stava camminando nella direzione opposta alla mia, mi fermò.

-Ciao, ti chiami Jasmine?- Chiese. Era bionda, bella, un sorriso raggiante.

-Sì.. lei è?- 

-Oh, scusami, sono Liz.- Disse. Ancora non capivo. -Ehm.. ci conosciamo?- Continuai.

-Oggi sono proprio disconnessa, sono la madre di Luke, Luke Hemmings. Sai mi ha parlato di te così tante volte che sono riuscita anche a riconoscerti.- Ridacchiò.

-L..Luke le ha parlato di me?- Domandai sbalordita. -Sì, a volte è anche noioso.- Rise.

-Immagino.- La seguii nelle risate.

 -Mi ha detto che è stato a cena da te, una sera. Vorrei ricambiarti il favore. Che ne dici di oggi? Può andare?- Chiese.

-Io.. non lo so.. non vorrei disturbare.. insomma..- Farfugliai.

-Se disturbavi non ti avrei invitata! Allora facciamo alle 19.30?-

-Penso che vada bene, grazie mille signora Hemmings.- 

-Figurati cara, e chiamami Liz.- Mi fece l'occhiolino per poi continuare a passeggiare. Luke aveva parlato di me a sua madre? E forse aveva parlato anche di Stefanie? Ma Luke e Stefanie erano davvero fidanzati? Sperai con tutta me stessa che non fosse vero. Luke non sembrava uno da relazione seria. Mi strofinai la fronte con una mano sbuffando. Ritornai a casa.

-Mamma, scusami per prima.. ero..- Cercai di giustificarmi una volta entrata.

-Non mi interessa.- Disse sorridendo. -Sei seria?- Inclinai la testa e lei annuì. 

-Comunque.- Scossi la testa. -Questa sera vado da Luke a mangiare, ho incontrato sua madre per strada e mi ha invitata. Posso?-

-Oh, d'accordo.- Disse. -David apparecchia al tavola solo per quattro questa sera, tua sorella non c'è!- Urlò. Sorrisi e andai in camera mia per passare il tempo su Twitter e sui vari social.

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