||Capitolo 17||

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-Per noi va benissimo, non se i tuoi genitori...- Disse Andrew lanciando un'occhiata ai miei, i quali si scambiarono uno sguardo veloce, e in seguito mia madre parlò.

-Certo.- Sorrise e mi rilassai. Luke salutò i suoi e andammo in camera mia. Guardai Sky, nella sua cuccia, capii che non era molto contento della compagnia di Luke.

-Perché questa proposta?- Chiese sdraiandosi sul letto e prendendo tra le mani il suo cellulare.

-Non lo so, ne avevo bisogno...-

-Domani partiamo per l'Italia, sai?- Annuii sedendomi alla scrivania accendendo il computer. Un volta acceso mi bloccai sullo sfondo del dekstop che ancora non avevo cambiato: io, Romina e Stefanie mentre eravamo in montagna l'anno scorso. Mi venne quasi da piangere, perché non avevo più parlato a nessuna delle due dopo lo schiaffo dato a Stefanie. 

-Tutto bene?- Domandò il biondo.

 -Oh, sì... stavo pensando se mi potevi accompagnare agli allennamenti di danza.-

-Sì, certo.- Rispose. Chiusi il computer e decisi di preparare la sacca per gli allenamenti. Presi il body, degli asciugamani e tutto l'occorrente e mi piegai per metterli dentro quando una mano mi palpò, letteralmente, il sedere. Mi girai di scatto fulminando, con lo sguardo, il biondo.

-Perché mi guardi così? Sei tu che ti metti sempre in quella posizione.- Alzò le spalle.

-Non ti conviene provocarmi, Hemmings.-

-Uh, mi stai sfidando?- Si morse il piercing e respirai profondamente. Gli saltai addosso facendogli il solletico sul collo.

-Smettila! Stronza!- Urlò tra le risate. Ridevo anch'io con lui, era tutto ciò di cui avevo bisogno. In un movimento veloce capovolse la situazione, stringendomi i polsi ai lati della mia testa. Ci guardavamo, avevamo tutti e due il fiato corto a causa del troppo ridere. Sentivo già la sua erezione crescere nonostante i nostri bacini si sfiorassero appena. Sapevo come uscire da questa situazione. Feci scontrare i nostri bacini e gemette leggermente. In questo suo momento di debolezza scivolai via da lui. Ero in piedi, quando mi afferrò la mano e mi sedetti su di lui. 

-Eh, no, ora non mi scappi.- Disse baciandomi. Ricambiai il bacio. Le nostre lingue si incontrarono. Lui si spinse in dietro e io, ovviamente, caddi sopra di lui. Non ci staccammo nemmeno un secondo. Non era giusto. Mi staccai da lui.

-L..Luke dovrei andare agli allenamenti..- Sussurrai. -No, ti prego..- Mugugnò stringendomi la schiena e baciandomi il collo.

-A...Ascoltami.. continuiamo questa.. questa sera..- Lo avevo davvero detto? Sì, lo avevo detto. Mi ero cacciata in un fottuto casino. Mi lasciò e mi alzai in fretta. Chiusi la borsa e scendemmo le scale. I miei genitori erano seduti sul divano uno abbracciato all'altro, mi intenerii.

-Io vado agli allenamenti.- Mia madre annuì sorridendo mentre mio padre non mi guardò nemmeno: era arrabbiato. Presi le chiavi della macchina, lanciandole a Luke, il quale le prese al volo. Uscimmo e salimmo in macchina.

-Pensi che tuo padre sia incazzato perché sono rimasto?- Chiese Luke appogiando il gomito sinistro al finestrino.

-Sicuramente, ma non me ne frega niente.- Sbuffai. Arrivammo alla palestra, il viaggio era stato abbastanza silenzioso.

-Mi aspetti qui?- Domandai al biondo prima di scendere dall'auto.

-Sì.- Rispose baciandomi la guancia. Arrossii e rabbrividii a quel gesto. Mi ripresi ed entrai dentro l'edificio. 

-Ciao, Jasmine.-

-Isabelle.- La salutai. Andai negli spogliatoi, tolsi la tuta restando in body. Ritornai dalla mia istruttrice. Iniziammo con dei semplici esercizi di riscaldamento poi mi fece provare una nuova coreografia di cui mi innamorai subito. Dovevo ballare sulle note di Stay, la canzone di Rhianna e Mikky Kekko.  La provai due volte e l'ora passò velocemente.

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