||Capitolo 25||

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Luke avanza verso Anthony a pugni stretti. I loro occhi si traffiggono continuamente, pur essendo uguali. Io sono qui: di fianco a Tony, con il borsone da ginnastica in mano e il mio sguardo fisso sui due ragazzi.

-Cosa ci fai con lui, Jasmine?-

-Oh, vi conoscete? Credevo fossi venuto qui per me, Hemmings.- Ghigna Anthony lasciando cadere il suo zaino, pieno di scritte e di croci, a terra.

-Chiudi quella cazzo di bocca, Grey. Allora, Jasmine?- I miei occhi si spalancano ancora di più e mi risveglio dal mio sonno profondo.

-E' il mio partner per il saggio.- Rispondo deglutendo rumorosamente.

-L'hai già toccata pezzo di merda?- Continua Luke. Faccio un passo indietro spaventata.

-Perché? E' la tua ragazza? Ti sei sistemato finalmente? Sei sempre stato un puttaniere, Hemmings. Seguivi sempre tuo fratello Jack, ora sei proprio come lui. Spero, davvero, per Jasmine che non sia inciampata nelle tue parole, nelle tue stronzate.- Stringo le mie labbra in una linea fine. E' troppo tardi, Tony.

-Andiamocene, Jasmine.- Dice Luke.

-No, vado a casa da sola.-

-Con questo coglione che ti potrebbe seguire? Sali in macchina.- Mentre parla, il biondo, non si volta: guarda sempre Anthony come se lo volesse uccidere, e credo proprio che sia così.

-Ho detto che vado da sola.- Affermo decisa.

-E io ho detto di no, ora sali in macchina!-

-Non sei il mio ragazzo, Luke! Non sei nessuno per me! Posso fare quel cazzo che voglio, lasciami stare, Dio!- Impreco afferrando Tony per l'avambraccio, allontanandolo da Luke il quale gira la testa per guardarmi. I suoi occhi diventano sempre più scuri. Che cosa cazzo ho fatto. Cammina verso di me, ma Anthony si mette in mezzo. Tony è più alto di Luke, più muscoloso. Abbasso la testa incapace di dire qualcosa.

-Non l'hai sentita, Hemmings? Vattene.- Il tono freddo di Anthony mi fa rabbrividire. Quando sento il rumore dei passi di Luke farsi sempre più distanti da noi lascio che le lacrime scorrano sui miei zigomi, una dopo l'altra. Tony si volta verso di me e raccoglie una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio destro.

-Va tutto bene, Jey, se ne è andato.- E' proprio per questo motivo che non va bene. Annuisco falsamente.

-Vuoi che ti accompagno a casa?- Mi asciugo le lacrime con la manica sinistra della felpa e scuoto la testa.

-V..Vado da sola.. gr..azie.- La mia voce è spezzata dai continui singhiozzi.

-Okay.. a Giovedì..- Dice e lo saluto correndo il più velocemente verso casa mia.

Per fortuna, quando arrivo, mi sono calmata e sembra che non sia successo niente. Mia madre, tranquillamente, mi lascia andare in camera mia dove mi butto esausta sul letto. Schiaccio il viso contro il palmo della mia mano.

"Non sei il mio ragazzo, Luke! Non sei nessuno per me!"

Quelle due dannate frasi continuano a rimbombare nella mia testa, facendomi sentire in colpa. Perché so che in realtà non è così, so che per me lui è tutto. E' fottutamente tutto, anche se prima che ci fosse lui potevo godermi la vita e, quando è arrivato come un uragano, ha sbattuto di qua e di là la mia vita rendendola un completo caos. E' la cosa peggiore e migliore che abbia mai avuto.

***

-Jasmine, c'è gente per te al campanello!!- Grida mio fratello David al piano inferiore. Sbuffo alzandomi dalla scrivania e scendendo le scale.

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