||Capitolo 5||

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Ero davanti all'armadio da più di mezz'ora ormai e non sapevo ancora cosa mettermi. Era solo Luke, perché dovevo vestirmi elegantemente? Beh, mia madre il motivo lo sapeva. Alla fine optai per un abito blu che arrivava fino al ginocchio. Il campanello suonò. Chiusi velocemente l'armadio, mi infilai delle ballerine blu e scesi in salotto. Luke e mio padre stavano parlando di chissà cosa, tanto che non mi avevano ancora notato. Sgattaiolai in cucina. Quella sera era rimasto anche mio padre ed ero gioiosa come non mai.

-Porta questi di là.- Disse mia madre. Obbedii prendendo i piatti che mia madre mi aveva passato poco prima. Quando varcai la porta della cucina vidi Daisy mostrare a Luke il suo pupazzo preferito: il cane George. Sorrisi e posai i piatti al loro posto. Quando arrivai al posto del biondo e mi chinai leggermente per appoggiare il piatto il suo sguardo scivolò sulla mia lieve scollatura. Sbuffai e mi sedetti davanti a lui. Mia madre ci raggiunse e ci sedemmo tutti comodemente a tavola.

-E' il tuo ragazzo?- Mi chiese Daisy che era seduta di fianco a me. -No.- Risposi.

-Almeno lo terrò tutto per me.- La guardai accigliata e una strana sensazione mi invase il corpo. Non potevo essere gelosa, solo una pazza si ingelosirebbe della sua sorellina di otto anni e poi io e Luke non stavamo insieme. "Ti sei innamorata di quello laggiù?" Le parole di Steve mi rimbombarono nella mente, ma le feci svanire subito. Non ero innamorata.

-Da quanto state insieme?- Domandò mio padre. -Tre giorni.- Rispose Luke sorridendo.

-Cosa?! Non stiamo insieme!- Dissi.

-Jasmine è innamorata!- Canticchiò David. -Stai zitto mostro.- Sputai. -Jas!- Mi richiamò mia madre.

-Al diavolo.- Dissi alzandomi dal tavolo e andando in camera. Sbattei la porta alle mie spalle e mi presi la testa fra le mani. Ero incazzata peggio del diavolo. Non ero innamorata. Uscii fuori sul balcone e strinsi la ringhiera con le mani così tanto da farle diventare bianche. La porta della mia camera si aprì e mi girai. La mia incazzatura aumentò quando incrociai quei due occhi azzurri. Si avvicinò e sentii Sky ringhiare.

-Tranquillo, Sky. Mi ha già fatto male.- Dissi senza staccare lo sguardo dal viso di Luke. Lui sorrise. Si avvicinò sempre di più. La sua mano sinistra si attaccò alla ringhiera mentre con l'altra mi accarezzava la guancia. Il suo tocco mi calmò. Mi fece volare via da quel balcone illuminato dalla debole luce della luna. Chiusi gli occhi e dei brividi invasero il mio corpo. Mi aspettavo che mi baciasse, invece mi abbracciò. E quell'abbraccio fu meglio di ogni bacio. Mi strinse e il mio viso si incastrò perfettamente nel suo collo. Le mie braccia erano lunghe sui fianchi incapaci di fare altro. Si allontanò da me solo per qualche secondo. Era alto. Arrivavo a malapena alla sua spalla. Si abbassò e fece incontrare le nostre labbra. Era un bacio lento e dolce. Mi strinse i fianchi e sorrisi. Le mie mani salirono e abbracciarono i suoi capelli biondi. Il suo piercing premeva contro il mio labbro e le nostre lingue giocavano insieme. Stavo bene. Stavo fottutamente bene. Mi staccai per riprendere fiato. Ritoccai terra con tutta la pianta del piede, perché per baciarlo mi ero messa in punta di piedi. Le mie mani scesero e si posizionarono sul suo petto che si alzava e si abbassava a ritmo irregolare. E osservavo quella sua maglietta nera che su di lui sembrava di più che una maglietta. Alzai lo sguardo e mi ritrovai ancora le sue labbra sulle mie. Dovevo riprendere il controllo di me stessa: lo spostai verso destra e quando vidi Daisy sulla porta mi sentii tremendamente in colpa.

-Daisy..- Sussurrai. Ero senza fiato per il bacio.

-Come hai..- Non finì la frase: scoppiò a piangere e si rinchiuse in camera. Mi girai verso Luke era ancora appoggiato alla ringhiera. Cercava una risposta alla reazione di Daisy.

-Credo che sia cotta di te.- Mi grattai la testa. Sorrise. -Come la sorella, immagino.-

-Cosa? No! Io non sono cotta di te.- 

-Perchè mi ami.- Si avvicinò. -Non è vero.- Incrociai le braccia. -E quel bacio?-

-Dovevo sfogarmi con qualcosa.-

-Farò finta di crederci.- Mi lasciò un bacio all'angolo della bocca. -E' stato bello.- E sparì dietro di me lasciandomi con quei dannati brividi ,un paio di labbra rosse come il fuoco e una sorella innamorata da sistemare. Quella notte non riuscii a dormire. Pensavo al bacio, a Daisy, a Luke. La mattina arrivò lentamente e appena sentii la porta della camera di Daisy e David aprirsi uscii.

-David, Daisy?-

-Non ho chiuso occhio! Ha pianto tutto il tempo.- Si lamentò scendendo le scale con la cartella in spalla. Entrai in camera dei gemelli e vidi mia sorella preparare il suo zaino con due occhi gonfi e rossi. 

-Daisy.. posso entrare?-

-Non lo so, ladra di pricincipi azzurri!- 

-Principe azzurro?- Domandai stranita. -Sì. Lui è un principe azzurro!- In effetti pensai che Luke assomigliava un casino al principe azzurro, all'infuori del piercing. 

-Mi dispiace, Daisy. Io non volevo rubartelo, è stato tutto un errore.-

-Provamelo.- Disse mettendosi sulle spalle lo zaino e uscendo dalla camera. La seguii in cucina. Mia madre mi bloccò porgendomi un telefono.

-Deve averlo lasciato Luke ieri sera.- Guardai Daisy e mi venne in mente una genialata.

-Daisy, questo pomeriggio vuoi andare a cercare il principe azzurro per ridagli il cellulare?- Lei mi guardò felice. 

-Non sei gelosa?-

-Come te lo devo dire che non mi piace?-

-Ma tu ieri..- Le tappai la bocca prima che potesse dire qualcosa davanti a mia madre.

-E' tardi, buona scuola.- Dissi buttandola fuori di casa. Sospirai. Era tutto così difficile nella mia vita.

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