||Capitolo 29||

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Jasmine's Pov

Io e Anthony finiamo la coreografia. Finiamo la prova generale. Isabelle ci applaude felice e orgogliosa come non mai. Le sorrido passandomi una mano sulla fronte sudata. Isa ci da dei consigli per il saggio, degli accorgimenti sulle parti che secondo lei sarebbe meglio perfezionare. Quando finisce il suo discorso vado negli spogliatoi e mi faccio una doccia veloce. Mi cambio i vestiti e prendo il mio borsone. Esco dalla palestra sospirando. Anche se io e Tony abbiamo litigato, mentre ballavamo, abbiamo messo in un angolo tutto l'odio reciproco. Cerco nella tasca del giubbetto le chiavi della mia nuova Panda nera, e le trovo. Apro il baule e lancio la mia sacca da ginnastica dentro di esso. Sbuffando per la stanchezza mi metto al posto del guidatore. Subito dopo mi raggiunge Anthony, sedendosi di fianco a me. 

-Questa cosa è piccola.- Commenta sgarbatamente il ragazzo dai capelli corvini allacciandosi la cintura.

-Come il tuo cervello, ah, e scusami se non ho i soldi che mi escono dal culo come te.- Gli sorrido forzatamente imitando il suo gesto di pochi attimi prima. Lui non ribatte e metto in moto l'auto sfrecciando verso casa. 

-Jey...- Sussurra Tony quando siamo fermi ad un semaforo.

-Che vuoi?- Domando freddamente guardando il ragazzo accanto a me. Lui si passa una mano fra i capelli e sospira sonoramente.

-Mi dispiace per aver litigato con te ieri. Odio quando ci urliamo l'uno contro l'altra, insomma, è.. è.. strano. Cioè.. non so come spiegarlo, mi sento un peso sulla coscienza che non ho mai provato prima.- Lo osservo addolcendomi. 

-Dispiace anche a me.- Sorrido e lui ricambia. Il colore del semaforo da rosso diventa verde, così possiamo, finalmente, raggiungere il nostro appartamento. 

Quando arriviamo sotto il condominio in cui abitiamo parcheggio la macchina davanti al cancelletto e scendiamo. Varchiamo la porta d'ingresso che emette un cigolio irritante e la porta alla nostra destra si spalanca. Da essa sbuca Joanna con una torcia in mano. Sorrido perché la donna anziana è in camicia da notte.

-Oh, siete soltanto voi. Mi sono spaventata!- Anthony ruota gli occhi già seccato mentre io ridacchio senza farmi vedere.

-Ci scusi, Mrs. Waters, per averla disturbata.- Imito una voce preoccupata e dispiaciuta mentre Joanna cammina verso di noi. 

-Tranquilla cara, sei così adorabile.- Commenta pizzicandomi leggermente la guancia destra. Sorrido. Lo sguardo della vecchietta si posa su Tony che si mette subito sull'attenti consapevole di ricevere qualche ramanzina.

-E tu? Non chiedi scusa?! Sei proprio un cafone, l'ho sempre detto a tua madre, oh, povera quella donna!- Conclude Joanna rientrando nel suo appartamento. Ridendo salgo le scale seguita dal mio coinquilino. Quando arriviamo in casa mi cambio subito mettendomi il pigiama e mi infilo sotto le coperte. Domani, prima della gara, andrò a trovare i miei genitori e i miei fratelli: è da un po' che non li vedo. 

***

-Ti verremo a vedere durante il saggio, Jasmine!- Dice Daisy abbracciandomi forte. Le accarezzo i capelli castani e mossi che le arrivano fin sotto le spalle. David si attacca al mio braccio e gli bacio la fronte per salutarlo. 

-Porto fuori Sky, ora, va bene?- Chiedo a mia mamma che sta facendo le pulizie. Lei annuisce e mi dice di uscire anche con i miei fratelli. Accetto. Camminiamo per Sydney e, Daisy e David, mi chiedono se ci possiamo fermare ad un parco. 

-Ragazzi, Sky ha bisogno di camminare.- Dico la prima cazzata che mi passa per la testa: la verità è che io non voglio stare in un posto dove ci sono tanti, troppi, bambini sclerati che corrono come degli indemoniati da una giostra all'altra urlando.

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