||Capitolo 1||

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-Sky fermati!!- Urlai rincorrendo il mio cane. Quella bestia scese velocemente le scale e sparì in cucina. Sbuffai spostandomi una ciocca dei miei capelli castani dietro l'orecchio avvicinandomi quatta alla cucina. 

-So che sei qui piccolo, coraggio vieni fuori.- Dissi muovendomi piano intorno al tavolo. Sapevo che era sotto di esso, ma dovevo muovermi lentamente. Improvvisamente Sky saltò fuori dal tavolo, io, più velocemente, mi avventai su di lui. 

-Ridammi il calzino, ladro che non sei altro!- Afferrai la mia calza dalla sua bocca e iniziai a tirare verso di me. Lui ringhiava, non voleva cedere: odiava perdere come lo odiavo io. Con la mano sinistra gli presi la mascella aprendola e liberando il mio povero calzino nero dalla sua bocca. Successivamente lasciai andare Sky, rialzandomi esausta.

-Sei uno stronzo.- Osservai guardandolo. Lui cacciò fuori la lingua dalla bocca e iniziò a respirare profondamente. Il mio cucciolotto era stanco morto. Sorrisi e gli accarezzai la testa in modo dolce prima di risalire nella mia piccola, ma confortevole camera seguita dal mio cane. Sky era un cucciolo di Asky, troppo vivace. Aveva il vizio di rubarmi costantemente i calzini. Mentre mi stavo per sedere sul letto Daisy e David entrarono nella mia camera senza bussare. 

-Ci aiuti a fare i compiti?- Mi chiesero con libri e quaderni in mano. Loro due sono gemelli, e noi siamo fratelli. Sono due rompiscatole di prima categoria, ma li amo e nessuno me li può toccare.

-No, tra poco arriva Romina. Quindi sparite.- Affermai sorridendo ironicamente. 

-Lo diremo a mamma!- Gridarono. -Bene.- Risposi. Sbuffarono e uscirono, finalmente, dalla porta. Come avevo previsto suonarono al campanello: era Romina. Risciesi per la sessantesima volta le scale per aprirle.

-Ciao, Jasmine!- Mi salutò abbracciandomi. -Hey, Romy.- Le risposi stringendola. Andammo in camera mia e spettegolammo un po' su Chloe, la 'prostituta' della città. Lei era sdraiata sul mio letto e io ero seduta a gambe incrociate sulla sedia girevole della scrivania, non eravamo sole: c'era anche Sky comodamente rannicchiato nella sua cuccia.

-Sei pronta per domani, per la festa?-

-Che festa?- Chiesi.

-La festa che ha organizzato Steve, ci ha invitate e non possiamo mancare!- Rispose entusiasta.

-Oh, porco Cristo.- Lei ridacchiò. -Verrò qui dieci minuti prima con Stefanie, lei ti truccherà dato che non ne sei capace invece io ti procurerò il vestito.- Mi fece l'occhiolino. 

-Ma.. io..-

-A domani.- Negò alle mie parole di uscire dalla mia bocca. Mi lasciò un bacio sulla guancia e sparì. Sbuffai guardando Sky. 

-Come sei fortunato a non fare un cazzo tutto il giorno tranne che mordicchiare i miei calzini.- Dissi. Afferrai la mia borsa e decisi di fare un giretto per sgranchirmi le gambe dato che ero rimasta tutto il pomeriggio in casa a far niente. 

-Daisy, David, io esco!- Urlai una volta scesa al pian terreno. Loro mi risposero con un 'okay' e così uscii di casa. L'aria fredda accarezzò il mio viso procurandomi qualche brivido. Osservai il cielo: era nuvoloso, ma sarei tornata prima che potesse piovere. Camminai un po' per il parco, poi per la città quando sentii un tuonò ed improvvisamente iniziò a piovere come se fosse la fine del mondo. Frugai nella mia borsa in cerca di un ombrello che nemmeno avevo preso, ma si può essere più coglione di così? Diamine. Iniziai a correre verso casa con la borsa in testa per cercare di ripararmi il più possibile dalla pioggia. Una macchina mi tagliò la strada: ci mancava solo un maniaco. Il finestrino si abbassò e un ciuffo biondo spuntò fuori.

-Ti serve un passaggio?-  Guardai i miei jeans e le mie Vans blu ormai fradicie. Oh, cazzo, è un passaggio. Annuii. Feci il giro della macchina e mi sedetti sul sedile del passeggiero, chiusi la portiera e guardai, finalmente, il guidatore. Era, era.. un Dio greco, anzi, un Dio greco non era minimamente paragonabile a lui. Capelli biondi portati in alto in un ciuffo ben curato, due occhi perfettamente azzurri, labbra superiori fini e quelle inferiori piene. Notai il suo piercing nero all'angolo sinistro del labbro inferiore. No, ma siamo sicuri che non sia un sogno questo?

-Devi andare sempre dritto, poi gira a destra.. abito dopo la libreria.- Spiegai. Lui strinse il volante e diede gas. Era concentrato nel guidare, i suoi occhi non si staccavano dalla strada. Era perfettamente perfetto. Era troppo. Troppo per i miei occhi. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui, ma come potevo? Era così..

-Ti piace guardarmi, vedo.- Mi girai subito verso il finestrino. -Non ho detto che dovevi smettere di farlo.-

-Pensa a guidare.- Sbuffai, lo sentii ridacchiare. Arrivammo davanti a casa mia, spense la macchina.

-Grazie.- Dissi guardandolo. Lui avvicinò il suo viso a me, il suo naso sfiorava il mio. Iniziai a respirare profondamente: il mio sistema nervoso stava andando letteralmente a puttane. Guardavo in quelle due perle azzurre. Sentii la sua mano scorrere sulla mia coscia, sorpassò il mio fianco e aprì la portiera.

-Non c'è di che.- Sorrise. Inclinò la testa: sentivo il suo respiro infrangersi sulla mie labbra come le onde si infrangono sugli scogli. 

-Mi chiamo Luke.- Ammise. Prima che potesse fare altro scesi velocemente dall'auto. Entrai nella mia amata casetta sospirando. Sky mi corse incontro e gli accarezzai la testa, come sempre.

-Sono tornata!- Esclamai. Non riuscivo a togliermi l'immagine di quel ragazzo dalla testa. Sembrava che avesse intrappolato dei pezzi di cielo in due sfere e che le avesse messe al posto degli occhi. I suoi occhi: erano la cosa più bella che avevo visto in vita mia.

Spazio Me

Ciao a tutte! Questo è il primo capitolo della mia nuova storia, spero vi piaccia :) A presto e buone feste <3

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