||Capitolo 19||

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Eravamo arrivati. Dopo un giorno di viaggio eravamo arrivati. Scesi insieme a Jack il quale non smise un secondo di farmi ridere.

-Ti prego, smettila!- 

-Ti giuro, è vero.- Lo spinsi leggermente via da me. Raggiungemmo il resto della famiglia. Andrew ci informò che il taxi ci stava già aspettando. Salimmo sul veicolo che partì subito, mentre eravamo in strada guardai un cartello che diceva: "Milano". Così stavamo andando a Milano. Dopo un'ora, circa, di viaggio scendemmo dall'auto davanti ad un palazzo. Tutti entrarono tranne me e Luke che rimanemmo indietro.

-Spero che mio fratello non ti abbia dato fastidio.-

-Nah, è simpaticissimo.- Sorrisi. Lui mi guardò interrogativo e feci spallucce. Entrammo in casa e una signora simile a Liz abbracciò poprio la mamma di Luke.

-Allora siete arrivati!- Il suo accento era uguale al nostro. Dedussi che, forse, si era trasferita qui. Ci invitò ad entrare e quando mi vide spalancò gli occhi insieme alla bocca.

-E chi è questo angelo?- Sorrisi imbarazzata. Mi prese la mano girandomi come una principessa. 

-Sono Jasmine, un'amica di Luke, volevo vedere l'Italia.- Risposi.

-Tesoro, sei così graziosa.-

-Grazie.- Arrossii. -Io avrei detto che sei tremendamente sexy, ma ognuno ha i suoi gusti.- Ridacchiò Luke al mio orecchio. Alzai gli occhi al cielo.

-Emily, Edward, venite!- Urlò la donna. Da una porta, che si aprì, spuntarono una ragazza dai capelli scuri e mossi, fisico mozzafiato e un uomo simile a lei.

-Porca troia..- Sibilò Luke. Immaginai che la sua reazione era dovuta ad Emily, che indossava una minigonna e una maglietta scollata nonostante ci fossero zero gradi.

-Ciao ragazzi!- Disse la ragazza abbracciando Ben, Jack e Luke. Quando mi vide si fermò scioccata.

-Tu saresti?-

-Jasmine.- Non fece alcun gesto se non alzare un sopracciglio per poi girarsi. 'Simpatica la ragazza' pensai.

-Le stanze le conoscete già, quindi portateci le valigie.- Guardai Luke che mi prese la mano. Questo gesto inaspettato mi provocò brividi su brividi. Mi condusse in una stanza matrimoniale. La casa aveva un solo piano.

-Questa è la nostra.-

-Dovrei dormire insieme a te, per una settimana?-

-Non far finta che la cosa non ti piaccia.- Disse lasciando le valigie.

-Dovrei farti una domanda.- Incrociai le braccia chiudendo la porta e appoggiandomi ad essa.

-Dimmi.-

-Cosa pensi delle mie gambe?- Mi morsi il labbro inferiore sorridendo.

-Brutto stronzo di merda, è stato Jack, vero?- Annuii scoppiando a ridere. Lui si avvicinò a me facendo scontrare le nostre fronti.

-Hai le gambe più belle che io abbia mai visto, beh, dopo quelle di Emily.-  Gli tirai un pugno al petto spostandolo da me sorridendo.

-Che c'è? Gelosa, amore?- Alzò le braccia. -Fin troppo.- Ironizzai.

-Sai che me la sono fatta?- Presi un cuscino e glielo lanciai.

-Sapevo che eri un coglione, io..-

-Scherzavo.- Rise mentre io ero serissima. -Non fa ridere.- 

-Ora sei arrabbiata?- Simulò una faccia da cucciolo avvicinandosi a me. 

-Non attacca, Hemmings.- 

-Allora se non attacca con le buone, proviamo con le cattive.- Mi baciò il collo concentrandosi su un pezzo di pelle. Lo morse. Gemetti lentamente. Lo leccò e infine lo succhiò.

-Piantala!- Lo spostai da me. -Non ti piaceva?-

-Ma il viaggio ti ha dato alla testa?- Alzò le spalle. Roteai gli occhi iniziando a disfare i bagagli. Iniziai ad infilare nel grande armadio bianco le magliette, quando sentii Luke ridere. Mi voltai: indossava il mio reggiseno. 

-Idiota! Ridammelo!- Dissi buttandomi sul letto, lui corse verso la parte opposta togliendoselo e tenendolo in mano.

-Luke!! Porca vacca!- Saltavo di qua e di là cercando di riafferrare ciò che era mio. Lo mandai a fanculo esausta.

-Te lo regalo, va.- Ritornai a sistemare i miei vestiti. Mi ritrovai il pizzo nero del reggiseno sugli occhi. Lo tirai via sbuffando e cacciandolo in un cassetto.

-Mi spieghi perché devi essere così rompi coglioni?-

-Credevo che lo avessi capito, sono così di natura.- Continuava a rovistare nelle mie cose.

-La smetti?!- Mi tolsi la scarpa lanciandogliela in faccia. La mia Vans gli colpì l'occhio destro e lui iniziò ad imprecare. 

-Oh, Dio, scusa.- Misi una mano sopra la sua. Lui ghignò afferrandomi i fianchi e buttandomi sotto di lui sopra il letto. Lo guardai confusa.

-Mi hai colpito in fronte.- 

-Sei un bambino viziato.- Mi lasciò un bacio a stampo. Dovevo fargliela pagare e sapevo già come fare: sesso. Gli presi il labbro inferiore tra i denti, tirandolo. 

-Ti voglio, Luke.- Sussurrai al suo orecchio. Gemette quando le mie mani si infilarono sotto la sua maglietta e strinsero la sua pelle. Capovolsi la situazione in modo che fossi io sopra di lui. Iniziai a baciargli il collo, mordendolo di qua e di là. Gli tolsi la maglietta e continuai fino al basso ventre. Feci scorrere una mano dal suo collo fino al cavallo dei suoi jeans, lì mi soffermai un po' di più. Quando vidi che stava godendo sorrisi smettendolo di toccarlo sopra il tessuto dei suoi pantaloni. Lo lasciai lì e continuai a disfare la mia valigia.

-Stai scherzando?- Ansimò. Mi contenetti dal ridere.

-No.- Risposi finendo di appoggiare le mie cose tra i ripiani dell'armadio.

-Mi stai dicendo che mi lasci con un erezione del genere, qui?-

-Ci puoi contare.- Gli feci l'occhiolino. -Stronza.-

-Ricordati che se devi toccarti, non farlo qui, esiste il bagno.- Sorrisi soddisfatta.

-Cristo, vaffanculo.-

Irresistible➵lrhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora