9:Ti ho ritrovata

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Sono in macchina, sento ancora dei residui di alcol nel corpo ma questo non compromette la mia guida, anche perchè non c'è nessuno nei paraggi.

Vado avanti finché un suono attira la mia attenzione.

"Aiuto! Aiuto!" Sento la voce di un ragazzo urlare.

Mi fermo immediatamente con la macchina e scendo da questa.

"Dove sei?" Chiedo io mentre mi intrufolo tra vari cespugli per trovarlo.

"Sono qui ti prego aiutami, fa troppo male!"

Seguo quella voce e finalmente lo vedo.

Una striscia di sangue segna il percorso del povero ragazzo ferito al fianco.

"Aspetta ma io ti conosco..." Gli dico osservandolo bene.

Lui attraverso il suo dolore inizia a guardarmi.

"Sei il ragazzo che ha partecipato con me al game!" Esclamo io. "Quello che conosceva il mio nome."

"Si Misaki ora ti prego mi dai una mano?" Mi chiede lui.

Annuisco e cerco di alzarlo.

É un ragazzo molto alto e magro, i suoi capelli sono corti e di un biondo scuro.

Gli faccio mettere un braccio sulla mia spalla e insieme raggiungiamo la macchina.

"Grazie." Mi dice lui dopo che si sdraia nei sedili posteriori.

"Ascolta forse non é il momento giusto, ma mi puoi dire come mai mi conosci? E chi sei?" Gli chiedo io mentre metto in moto l'auto.

"Beh io so chi sei perché ero innamorato di te." Mormora lui tra un verso di sofferenza ed un altro.

"Oh, ma venivi nella mia scuola?" Gli chiedo io molto sorpresa.

"Non ti ricordi proprio eh? Venivi sempre nel bar dove lavoravo il venerdì sera, ma ci siamo parlati solo una volta." Mi spiega lui.

"Ma si ora ricordo! Sei Karube! Scusa ma con tutto quel sangue non ti avevo riconosciuto e poi al game ero presa con alcuni animali che hanno tentato di uccidermi, quindi..." Rispondo io.

"Ah si approposito come va la gamba?" Mi chiede lui.

"Sai che mi sono ferita alla gamba?"

"Si, ehm avevi un pezzo della mia camicia come fascia per tappare la ferita..." Ammette lui.

Io sorrido tra me e me.

"Davvero? Pensavo fosse stato qualcun' altro, grazie davvero, comunque va meglio." Lo ringrazio e continuo a guidare.

"Bene sono felice, ma dove stiamo andando?" Mi chiede lui.

"Beh all'ospedale." Affermo io.

._._._._._._.

Come già immaginavo, l'ospedale é vuoto ed é notte fonda e l'elettricità non va.

Fortunatamente in macchina avevo una torcia, così la uso.

Con difficoltà arriviamo all'edificio.

Lui é ancora più sofferente di prima. Ho paura per la sua vita.

Lo poso su un letto.

Gli tolgo la maglia e c'é un taglio molto evidente sul fianco destro, sembra una lama ció che lo ha ferito.

Non é profondissima, la disinfetto e la bendo.

Lui si é addormentato mentre gli levavo del sangue dal corpo con uno straccio bagnato.

Niragi // Alice in BorderlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora