3: La Spiaggia

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Sono in macchina e tra me e Niragi c'è abbastanza distanza per fare in modo che non si accorga di me.



Accosto quando lo vedo lasciare la macchina all'ingresso di un edificio enorme.



Sulle pareti ci sono molti graffiti con scritto "La Spiaggia", ma che posto è mai questo?



Inoltre c'è vita dentro questo posto, sento della musica e delle persone.



Scendo dalla macchina per guardare meglio, ma appena lo faccio mi viene dato un colpo in testa e svengo immediatamente.



._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.



Quando mi risveglio, la mia testa è coperta da un sacco nero che mi permette solo di vedere per terra.



Noto che è giorno e che sono stata legata ad una sedia.



"Toglietele il sacco." Ordina un uomo.



Cosa sta succedendo?



Un tizio mi leva quel sacco dalla testa e finalmente posso vedere qualcosa.



Appena la mia vista si abitua alla luce, posso riconoscere quelle che prima erano delle sagome.



E non credo ai miei occhi.



"Zio?" Chiedo guardando l'uomo con solo un costume addosso davanti a me.



"Esatto sono proprio io." Dice lui togliendosi gli occhiali da sole che portava.



"Non capisco..." La mia voce si fa soffocata e il mio sguardo è confuso come non mai.



Non c'è solo lui, mi guardo intorno e vedo alcune persone in questa enorme stanza, tra le quali due donne che si sono posizionate vicino a lui, insieme ad un uomo che mi inquieta.



"Allora, prima di darti le risposte che cerchi tanto, mi dici come mai avevi la macchina e la pistola di Asaki? Lo hai ucciso nel game a cui avete partecipato entrambi?" Mi chiede.



"Assolutamente no, non sono stata io ad ucciderlo!" Esclamo io.



Mio zio si fa una bella risata.



"Non sai mentire e poi lo so che non sei così innocente come fai credere, in fondo nessuno lo è." Commenta lui.



"Ma è la verità zio!" Ribatto io.



"Qui sei libera di fare ed essere ciò che vuoi, la Spiaggia è una bella utopia, infatti ti chiedo di non chiamarmi zio ma Cappellaio come fanno tutti qui, oppure numero 1."



Annuisco, ormai mi sembra inutile discutere.



"Sarai confusa, perciò lascia che ti spieghi... Queste sono le risposte che cerchi." Dice lui per poi schioccare le dita.



Due uomini aprono la porta dietro di lui, mostrando un' altra stanza.



Mi mostrano un enorme telo con tutte le carte da gioco disegnate, molte hanno delle croci sopra di loro e altre no.



"Esiste solo un modo per porre fine a questo mondo, bisogna superare ogni game e raccogliere tutte le carte da gioco, ma non pensare che potremmo tornare nel mondo di prima, solo una persona prescelta potrà farci ritorno." Mi spiega lui.



"Solo una?" Chiedo io ancora più confusa di prima.



"Esatto, ma siccome è impossibile per solo una persona raccogliere tutte le carte, ci siamo uniti per permettere ad un solo individuo di andarsene da qui. Questo è l'obbiettivo della Spiaggia. Ho bisogno che mi aiuti Misaki, non solo perché sei la mia nipotina ma anche perché hai vinto il game uccidendo uno dei miei più forti membri della Spiaggia."



"Veramente non sono..."



"Perfetto, quindi mi aiuterai?" Mi chiede lui interrompondomi e parlando sempre in modo molto plateale.



"E se non volessi?" Chiedo.



Lui si fa una risata.



"E cosa vuoi fare? Restare da sola? Hai vinto un game ma come puoi sapere che un giorno non ti servirà una mano? Ti possiamo aiutare, tu aiuti noi e noi aiutiamo te. Inoltre non hai molta scelta."



"Si ma dove sono finiti tutti? E perché voi siete gli unici ad avere elettricità? Nascondete qualcosa?" Inizio ad imparanoiarmi e ho paura perché non so dove sono finita o se io possa davvero fidarmi di lui e di quello che dice.



"Usiamo del combustibile per generare elettricità e l'acqua piovana per le risorse idriche." Risponde una donna con il rossetto rosso e degli occhiali abbastanza grandi.



"Abbiamo anche delle armi da fuoco che però solo un numero limitato di membri può usare, come il ragazzo che hai ucciso." Mi dice un'altra donna, anche lei con indosso il costume come tutti qui.



Alzo gli occhi al cielo perché nessuno vuole credere al fatto che non l'abbia ucciso io, nemmeno mio zio.



"Il punto è che non sappiamo dove siamo finiti, ma presumiamo di trovarci in un altro paese dato che ci hanno dato un visto e se questa non è la nostra città allora ci sarà un modo per tornarci."



"Va bene, ma perché alcuni sono qui e altri no?" Chiedo io.



"Ascolta, non abbiamo le risposte a qualsiasi domanda, ma collaborando ci arriveremo, inoltre con il termine collaborare intendo anche il fatto che qui ci sono delle regole da seguire, ne abbiamo tre: la prima è che si indossa sempre e solo il costume da bagno, perché così non si possono nascondere armi. Qui puoi goderti la vita al massimo, avrai una stanza ma non potrai chiuderla a chiave perché sono state tutte incollate visto che nessuno ha il permesso di nascondere niente. Regola numero due: tutte le carte da gioco trovate appartengono alla spiaggia. Regola numero tre: morte a tutti i traditori nessuno escluso." Mi guarda intensamente e i suoi occhi mi gelano il sangue.



"Tutti lotteremo a costo della vita per fare in modo che uno di noi possa tornare nel mondo normale. È questa la nostra missione. Chi non onora questo impegno non sarà perdonato." Dice lui continuando il suo discorso.



"Ho capito... Cappellaio." Rispondo io a testa bassa.



"Mi fa piacere." Mi risponde lui sorridendo. "E ora, goditi il soggiorno!"



._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.



Arrivo nella stanza che mi è stata affidata, questo posto è enorme e a giudicare dalle apparenze saremmo almeno settanta membri in totale.



La prima regola è quella del costume, così me ne hanno dato uno rosa molto semplice.



Lo metto anche se non mi sento molto a mio agio, ma sono le regole.



Non so cosa ci faccio qui, ma il mio obbiettivo è per ora quello di sopravvivere e di non incontrare Niragi.



Esco dalla mia stanza e vado fuori, dove stanno la maggior parte delle persone.



È sera e mi è capitato solo di vedere persone che bevono e parlare con due o tre di loro.



Non sono una persona che beve, così decido di chiedere semplicemente alle persone se sanno qualcosa in più su questo nuovo mondo.



Mentre cammino per cercare qualcuno a cui chiedere qualcosa, qualcuno mi fa lo sgambetto e io cado a terra.



Mi giro e dietro di me c'è un gruppetto di ragazze che mi deride.



"Ciao nipotina del capo!" Esclamano loro per poi andarsene.



Le voci girano in fretta... Ma cosa vorranno da me?



Mi alzo da terra e mi sistemo un attimo.



"Lasciale perdere, sono solo gelose." Mi dice una voce alla mia destra.



Mi volto e vedo un ragazzo con indosso una felpa con un cappuccio che tiene sopra la testa. Ha i capelli molto chiari, praticamente bianchi e ha un'aria misteriosa.



È appoggiato al muro e mi guarda come se mi stesse studiando.



"Perché dici così?" Gli chiedo.



"Beh perché non c'è dubbio che qui tu sia la più carina." Afferma lui.



Mi scappa un sorriso.



"Non penso, ma grazie!"



Appena mi rigiro dall'altra parte, vedo arrivare un uomo muscoloso con un'arma in mano e dietro di lui altre persone sempre armate e se non mi sbaglio quello è... Niragi!



Sono terrorizzata così corro verso il ragazzo misterioso e mi nascondo dietro di lui.



"È così facile rimorchiare le ragazze in questo mondo?" Mi chiede lui scherzando.



"Stai zitto! Non mi deve vedere..." Sussurro io.



"Chi?" Mi chiede lui.



"Niragi." Rispondo io.



"E come mai?"



"Lunga storia..."



"Allora dopo sarò felice di ascoltarla."



Sorrido, finalmente una persona gentile qui dentro.



"Ma perché sono solo loro ad avere le armi e perché si comportano come i bulletti a scuola?" Chiedo io dopo aver visto un ragazzo aver preso il bicchiere di una ed averlo buttato in acqua.


"Sembrano dei bulletti, ma un giorno prenderanno il controllo della Spiaggia. Il capo è Aguni, l'uomo muscoloso con la canottiera nera in mezzo, lui faceva parte delle forze armate, meglio stargli lontano. Al suo servizio ci sono tutti gli altri, loro ascoltano gli ordini di Aguni e lui quelli del Cappellaio. Ma non so ancora quanto durerà... " Mi spiega il ragazzo.


"Perché non hanno già preso il controllo?"


"Aguni non si è mai ribellato, forse il Cappellaio lo minaccia o cose simili."


Annuisco. Sono sempre nascosta dietro al ragazzo e scorgo la figura di Niragi che dopo poco se ne va insieme agli altri.


Faccio un sospiro di sollievo.



"Grazie." Gli dico.



"Il mio nome è Chishiya, piacere."



"Io mi chiamo..."



"Misaki." Dice lui interrompendomi. "Sei sulla bocca di tutti."



"Giusto.. La nipote del Cappellaio, come dimenticarlo."



"Se ti va possiamo parlare, anzi anche adesso."



"Va bene grazie!" Sono davvero felice che ci sia qualcuno qui che abbia voglia di ascoltarmi.



"Andiamo allora." Mi dice lui facendomi cenno di seguirlo.



Così entriamo dentro l'edificio e saliamo le scale, percorriamo un lungo corridoio, non so effettivamente dove stiamo andando ma mi fido di lui.



Purtroppo però mentre stiamo per imbucare un nuovo corridoio, mi spuntano davanti Aguni e i suoi scagnozzi, compreso Niragi.



"Oh merda." Mormoro.



"Guarda chi si rivede! La biondina con cui non ho avuto il tempo di divertirmi." Commenta Niragi leccandosi le labbra.



Non si ferma e continua a camminare verso di me, io rimango inerme così ci pensa Chishiya a fare qualcosa al mio posto.



"È meglio che tu le stia alla larga, altrimenti... "



"Altrimenti cosa?" Niragi inizia a ridere di gusto. "Chishiya si è trovato la fidanzatina!"



"Non puoi fare quello che vuoi, il capo è suo zio." Gli dice Chishiya.



Perfetto ora devo essere riconosciuta solo per quello.



"Ah sei tu la nipotina del Cappellaio, peccato che lui non sia qua." Risponde Niragi toccandomi una ciocca di capelli.



Io lo scanso quando si avvicina, ma appena lo faccio lui mi prende dal collo e mi spinge verso la parete alla sua sinistra.



Si avvicina con le labbra al mio orecchio mentre tiene la presa forte su di me.



"Non ci sarà sempre qualcuno a proteggerti." Mi sussurra per poi lasciarmi la gola.



"Ci sono problemi?" Chiede il Cappellaio, arrivando all'improvviso.



"No, nessuno." Risponde Aguni.



"Misaki verresti con me?" Mi chiede mio zio.



"Si arrivo." Rispondo.



Niragi è ancora posizionato davanti a me, così lo spingo via e raggiungo il capo.



Niragi mi fa paura ed è vero che non ci sarà sempre qualcuno a proteggermi, perciò devo essere pronta, perché qualcosa mi dice che non mi lascerà mai quietare.



Domani devo partecipare ad un game e per prima cosa devo pensare a sopravvivere e poi a come liberarmi di lui.

Niragi // Alice in BorderlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora