18: Una cotta

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Arriva la sera e decido di uscire dalla mia stanza per cercare Karube e chiedergli più informazioni su dove si trovi Eisaku.

Cerco di evitare gli sguardi delle persone, ormai in questo posto mi sembra di essere una vip dopo essere stata quasi affogata in piscina, ma cerco di non farmi sopprimere dalla paura, anche perché so che il Cappellaio mi protegge.

Mentre cerco Karube, mi imbatto in una persona che non vedevo da alcuni giorni.

"Chishiya?" Chiedo io vedendolo girato di spalle e un po' isolato come sempre.

"Oh guarda chi si rivede." Mi risponde lui voltandosi.

"Ce l'hai ancora con me per aver rovinato il tuo piano?" Gli chiedo io sperando di no.

"No, mi hai solo sorpreso quando ho scoperto che eri una delle tante ragazze di Niragi." Afferma lui.

Ci rimango molto male e vorrei tirargli uno schiaffo in faccia, ma mi limito ad alzare gli occhi al cielo e girarmi dall'altra parte per andarmene.

Lui mi ferma prendendomi per un braccio.

"Aspetta Misaki, non dirmi che ti sei offesa." Mi dice lui.

"Eccome se mi sono offesa." Replico io.

Lui sorride di buon gusto.

"Che c'é?" Chiedo io infastidita.

"Sei innamorata di lui!" Esclama lui.

"Stai zitto, non è vero!" Che fastidio, cosa pensa di sapere?

Lui continua a ridere ma io questa volta me ne vado via davvero e, anche se lui cerca di fermarmi, non mi fermo.

Sono arrabbiata, anzi infastidita, anzi frustrata! Entro dentro l'edificio della Spiaggia e chiedo ad ogni persona che incontro se hanno visto Karube.

Nessuno sa darmi una risposta, così decido di andare verso camera sua. 

Mentre attraverso il corridoio, vedo Niragi che cammina verso di me insieme al suo gruppo con a capo Aguni. 

Non mi guarda minimamente in faccia e tira avanti. Io però mi accorgo che ha una ferita molto evidente sul viso e non capisco come se la sia fatta da un momento all'altro.

Mi passa affianco e tutti loro continuano per la loro strada. Karube però non c'é.

Proseguo verso la sua stanza e prima di entrare busso alla porta.

"Karube ci sei?" Chiedo io.

Non sento alcuna risposta, così provo ad abbassare la maniglia, quando lui poi la apre di scatto.

"Ehi Misaki, che ci fai qui?" Mi chiede lui.

"Non dovresti essere con gli altri lottatori?" Gli chiedo io spontaneamente.

"Si, infatti stavo per raggiungerli, ti serviva qualcosa?"

"Voglio trovare Eisaku, con o senza di te." Ammetto io.

Lui si gratta la fronte e so che sta cercando un modo per convincermi a non farlo.

"Ti ammazzeranno." Sbotta lui.

"Non è una prigione questa, se non vogliono che io scappi, allora semplicemente lo chiederò con gentilezza."

._._._._._._._._._._._.

"No."

"Come no!" Esclamo io.

"Non hai il mio permesso Misaki e se ci proverai sai quali sono le conseguenze." Mi minaccia il Cappellaio.

"Ma perché non posso andare a cercare il mio fidanzato?" Chiedo io essendo molto confusa.

Lui ride prendendomi in giro.

"Non penso voi due siate ancora fidanzati." Mi risponde mio zio in modo schietto.

"Lo eravamo prima che tutto questo iniziasse, quindi..."

"Quindi siamo nel nuovo mondo e in questo nuovo mondo siamo tu appartieni alla Spiaggia, non a lui. Questa è la mia decisione e non cambierà." Afferma lui con convinzione.

Io rimango allibita. Non so come comportarmi, così prendo e provo ad uscire frettolosamente dalla sua camera, ma lui mi ferma.

"Comunque Misaki, ci ho pensato io a quel problema, come promesso." Mi intima lui, facendomi l'occhiolino.

Non capisco a quale problema lui si stia riferendo... Ripenso a tutto e alla fine collego le due cose.

"Hai ferito tu Niragi? Lo hai fatto perché mi ha dato una mano a sparare?" Gli chiedo io incredula.

Il Cappellaio si avvicina a me e mi punta un dito contro.

"L'ho fatto perché devono capire che sono io il capo e se dico una cosa deve essere rispettata. Ora sicuramente non si avvicinerà più a te." Mi sussurra lui faccia a faccia.

Non pensavo che questa cosa mi facesse sentire sollevata e preoccupata allo stesso tempo.

Torno in camera mia e rifletto un po' riguardo a tutto quello che è successo oggi.

Karube ha ragione, se provo a cercare Eisaku non si faranno problemi a farmi fuori, quindi non farò ancora nulla per ora, ma voglio sapere dove si trova.

Mi dispiace per Niragi e mi piacerebbe far qualcosa per lui anche se lui non si è mai comportato benissimo con me.

"Misaki?" All'improvviso qualcuno bussa alla porta.

"Si entra." Riconosco Chishiya dalla sua voce.

Lui entra e si siede accanto al mio letto.

"Ti disturbo?" Mi chiede lui.

Io nego con la testa, anche se prima mi ha dato fastidio essere presa in giro.

"Mi dispiace per prima, ti vedo ancora scombussolata." Mi dice lui.

"No davvero sto bene, ero soltanto un po' giù dopo aver visto Niragi con una ferita sul viso, fatta a causa mia." Rispondo io portandomi dietro all'orecchio una ciocca di capelli.

Lui inizia a sorridere.

"Che c'é adesso?" Gli chiedo io con un po' di frustrazione.

"Misaki ascoltami, tu hai una seria cotta per Niragi, ed è un problema che non te ne rendi conto." Mi intima lui avvicinandosi a me.

Io lo spingo via dandogli una manata sulla spalla.

"Mi preoccupo solo per lui!" Dico io giustificandomi.

"Wow calmati, ti ho dato solo la mia opinione, visto che per Niragi sei solo un oggetto come tutte le altre." 

Per un attimo rimango senza parole, ma poi realizzo tutto.

"Hai ragione... che stupida che sono stata, eppure me lo ha detto nello scorso game che per lui sono solo un corpo e nient'altro. Dio mi sento così scema, come ho fatto a prendermi una cotta per quello stronzo!" Esclamo io.

Rimaniamo a parlare per un po' e non ci accorgiamo che si fa molto tardi.

"Beh tra un'ora spunta il sole, quindi penso che tornerò in camera mia." Mi dice Chishiya salutandomi.

Io lo accompagno alla porta e lo saluto.

Mentre se ne va via, posso vedere Niragi seduto nel corridoio a terra, che sta fumando una sigaretta. Ci guardiamo e appena vede Chishiya uscire dalla mia camera vedo il suo occhi spalancarsi e la sua espressione sempre più cupa.

Vorrei andare da lui e chiedergli come vada la ferita e perché stia seduto a non far nulla, ma mi astengo, devo cercare di avere il meno contatto possibile con lui.

Chiudo la porta e mi corico a letto, finché piano piano non mi addormento.



Niragi // Alice in BorderlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora