25: Ogni desiderio è un ordine

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Arriviamo nella camera del Cappellaio, che ovviamente è diventata quella di Aguni.

Entriamo dentro e ci sono dei lottatori che fanno da guardia, compresi Niragi e Karube.

Sono felice che non gli abbiano fatto del male, pensavo già di vederlo con mezza faccia spaccata.

Mentre camminiamo, Aguni improvvisamente prende i miei polsi e mi trascina verso un armadio.

"Ma che cosa fai?" Urlo io, anche Karube e Niragi si sono allarmati, ma Aguni non dice una parola.

Prende un paio di manette e mi lega uno dei polsi alla maniglia dell'armadio.

"Così ti terrò sott'occhio e sarai sempre a mia disposizione." Mi sussurra lui nell'orecchio.

"Ehi! Io non sarò un tuo gioco sessuale, di me farai tutto quello che vuoi! Però non voglio neanche morire... ma non ti aiuterò nei game se non arriviamo ad un compromesso! Cazzo ti ho salvato la vita sta sera!" Gli dico io con enfasi mentre lui mi stava già voltando le spalle.

Si rigira verso di me.

"Il mio scopo è quello di controllarti, quindi non ti chiederò nulla di sessuale se questo è il tuo desiderio, ma basta richieste." Mi dice infine.

"Ehm, veramente volevo anche chiederti se potevi darmi un qualcosa da vestirmi perché sono stufa di starmene in costume, soprattutto adesso che devo vivere con te." Commento io mentre lui sbuffa.

"Accordato, lo avrai ma basta così." Dice lui. "Voi altri venite con me, abbiamo del lavoro da fare."

Intanto il mio sguardo si punta su Niragi, ma lui non mi guarda a morire.

I lottatori escono dalla camera, io rimango da sola. Le manette non sono troppo strette e almeno la catena dall'armadio al mio polso è abbastanza lunga per andare sia in bagno che per accomodarmi nel salotto, anche se sfortunatamente non arrivo alla porta d'ingresso.

Dopo poco, arriva Aguni da solo con un pezzo di stoffa in mano.

"Tieni." Mi lancia il vestito che avevo richiesto, anche se sembra peggio di un costume.

"E questo che sarebbe?" Gli chiedo mentre raccolgo il vestito da terra.

Lui fa due passi verso di me e con furia mi stringe il collo.

"Ascolta ragazzina, questa è la mia Spiaggia, con le mie regole, se non mi avessi salvato la vita a quest'ora saresti in mezzo ai cadaveri delle persone che mi stanno sul cazzo, quindi non lamentarti." 

Cerco di annuire, ma la presa sulla mia gola è troppo forte.

Finalmente mi lascia andare e posso ricominciare a respirare.

Lui si osserva le nocche della sua mano e impreca tra sé e sé.

Va verso il bagno e intanto io indosso il vestito che alla fine è un semplice tubino nero.

"Misaki!" Urla lui.

"Dimmi." Sussulto per un attimo e poi lo raggiungo.

"Fasciami la mano." Mi ordina.

"Prima devo pulirti la ferita però." Commento io.

Lui fa una faccia un po' storta e gli dico di lasciar fare a me.

Aguni si siede sul bordo della vasca da bagno e io gli prendo la mano per disinfettare la ferita e fasciargliela.

"Aguni?" Qualcuno entra dalla porta e chiama Aguni, riconosco già che è la voce di Niragi, infatti Aguni lo fa entrare.

Niragi // Alice in BorderlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora