5: Una minaccia

1.7K 105 16
                                    

Torno alla Spiaggia e gli applausi non vengono a meno.



Mi è appena stato dato il bracciale da mio zio e come ho già sperimentato, le voci girano velocemente qui.



Mi arrivano molti complimenti e forse non dovrei ma ne sono davvero felice.



Siamo fuori, dove c'è la piscina e siamo tutti appena tornati dai nostri game... Purtroppo non tutti.



"Complimenti Misaki." Mi dice una ragazza fermandosi davanti a me.



Sto per risponderle ma appena la guardo bene, capisco che è la stessa ragazza che insieme al suo gruppetto mi ha fatto lo sgambetto per prendermi in giro.



"Senti mi dispiace per l'altra volta, so che è difficile, ma se hai bisogno di una amica, io ci sono." Mi fa l'occhiolino e mi accarezza il braccio.



"Grazie." Rispondo io in modo scettico mentre tolgo la sua mano dalla mia spalla.



"Capito, ci vediamo!" Esclama lei per poi voltarsi e andarsene.



Non ho parole, ma di certo non crederò a nulla di quello che mi dice.



Mi giro di nuovo e continuo a camminare, quando davanti a me vedo...



"Chishiya!" Esclamo.



"Ehi Misaki, ho saputo della tua performance, molte bene allora l'organizzazione avrà qualche chance di successo." Commenta lui.



Io sorrido.



"Grazie, sei l'unico qui che mi sembra sincero. Se non sbaglio avevamo una conversazione da finire." Dico io.



"Mi piacerebbe molto Misaki, ma ora non posso proprio, ci becchiamo in giro!" Mi dice lui per poi sorpassarmi e andare via.



Perfetto... L'unico amico che mi ero fatta scappa da me. Ma cos'ho che non va?



Decido di tornare nella mia camera, mi faccio una doccia e mi rilasso.



Il mio pensiero però ritorna al passato, al vecchio mondo.



Mi ricordo di me e Eisaku, il mio ragazzo, mentre passegiavamo o andavamo a scuola insieme, mi manca molto e vorrei che ci fosse lui qui ora ad abbracciarmi.



Ma purtroppo non c'è.



Poi i miei ricordi passano su mio padre.



Mi guardo il braccio, i lividi non ci sono più, ma la cicatrice sulla gamba è rimasta.



Scaccio via i pensieri su di lui e finisco il bagno.



Mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo ed esco dal bagno.



"Cazzo!" Esclamo.



Appena apro la porta vedo Niragi steso sul mio letto che mi guarda come se fossi un dolce.



"Che cosa ci fai qui?" Chiedo io trattenendo il mio terrore e tenendomi stretto l'asciugamano addosso.



"Calmati biondina volevo solo congratularmi, mi hanno riferito che hai trovato la soluzione ad un game senza neanche capirlo, così come se..." Inizia ad alzarsi e si avvicina al mio viso. "Come se conoscessi già la risposta." Sussurra infine lui standomi ad un centimetro di distanza.



"Che cosa! Non è vero! Io semplicemente..."



"Semplicemente cosa?"



"Lo sapevo! Ma non in quel senso... Nel senso che l'ho percepito." Rispondo io a testa bassa, non so perché ma guardarlo mi mette in difficoltà.



Lui fa una smorfia e sta per andarsene via. Ma lo fermo.



"Niragi!" Lo chiamo e lui si gira verso di me.



Così riabbasso lo sguardo.



"Perché mi hai salvata? Nel game di due giorni fa." Gli chiedo.



Lui fa due passi verso di me e mi raggiunge immediatamente mettendomi con le spalle al muro.



"Secondo te?" Mi chiede lui.



Mi inizia a sfiorare la pelle, partendo dal collo per poi andare giù verso le braccia.



Il mio cuore batte a mille e mi sta per venire la pelle d'oca, così per l'imbarazzo lo spingo via in modo molto brusco.



Lui cade sul letto ma a me sta per cadere l'asciugamano di dosso.



Tiro un piccolo urlo e mi giro dall'altra parte dandogli le spalle.



"Eh dai mostrami qualcosa." Sento che si alza dal letto e viene vicino a me. "Se non vuoi vengo a vedere da solo." Mi dice lui.



Io divento tutta rossa e cerco in ogni modo di far sii che non mi si veda nulla.



Lui appoggia le sue mani sulle mie spalle e io gelo. 



"Ancora voi due?" Sento una voce fuori dalla stanza. È mio zio.



"Ci stavamo solo divertendo." Commenta Niragi con un sorrisetto.



"Seguitemi." Ci ordina il cappellaio. "Misaki vestiti e raggiungici."



Annuisco e vado a vestirmi.



Siamo nella stanza del Capo che, dopo essersi bevuto un bicchierino, si rivolge a noi.



"Mi spiegate cosa c'è tra di voi?" Ci chiede mio zio.



Niragi scoppia a ridere.



"Niente!" Dico io.



"Ti avevo detto di venirmi a dire se Niragi ti avesse dato ancora fastidio..."



"Cosa?" Commenta Niragi stupefatto.



"Non lo aveva più fatto fin'ora..."



"Vedi Misaki, ero venuto a parlarti e ora che so il tuo potenziale non lascerò che Niragi metta a rischio la tua vita."



Niragi alza gli occhi al cielo mentre il Cappellaio parla.



"Potenziale? Percepisco semplicemente qualcosa, non è così importante." Rispondo io.



"Sarebbero morti tutti senza di te, per questo voglio proteggerti, abbiamo ancora molte carte da prendere e non voglio rallentare il procedimento. Ho, anzi, abbiamo bisogno di te Misaki e voglio che anche Niragi lo capisca perciò ho deciso una cosa."



Io e Niragi siamo molto diffidenti e non abbiamo idea di cosa ci possa dire.



"Da oggi in avanti, Niragi, le starai alla larga, visto che lei è molto preziosa per la Spiaggia, se tu non adempirai a questo obbligo, verrai ucciso." Decide lui.



"Cosa? Ma non ha senso, non è speciale ha solo avuto fortuna!" Esclama Niragi indicandomi.



Mio zio non fa molto caso a quello che dice Niragi e continua il discorso.



"Ovviamente se Misaki non te lo chiederà, in tal caso potete fare tutto quello che volete, sapete come la penso, qui siamo tutti liberi, ma sarà lei a fare la prima mossa." Dice infine il Cappellaio.


 
"Io? Preferirei morire in un game piuttosto che avvicinarmi a lui." Commento.



Niragi inizia a ridere.



"Sai cosa ti dico, non sei il mio capo e io prendo ordini solo da Aguni ." Sbotta Niragi.



"Peccato che io sia il capo del tuo capo e quindi se voglio ucciderti di certo non sarà Aguni a fermarmi." Dice il Cappellaio.



Niragi si morde il labbro e poi si avvicina a me in modo aggressivo.



Si avvicina troppo a me...



"Tanto non ci vorrà molto, me lo chiederai in uno di questi giorni e io non me lo farò ripetere due volte." Mi avvisa lui fissandomi negli occhi per poi guardarmi le labbra.



"Non vedo l'ora." Dice infine per poi andarsene e chiudersi la porta alle spalle.



Il cuore mi batte a mille. Come si permette?


"Grazie." Dico a mio zio.



Il Capo arriva verso di me e mi punta il dito addosso.



"Non morire." Mi dice infine.



Mi apre la porta e aspetta che io esca e così faccio.



Sono davvero così importante? Beh, almeno una cosa positiva c'è stata, Niragi è fuori dai piedi e finalmente posso godermi il mio alloggio in pace alla Spiaggia.

Niragi // Alice in BorderlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora