stolen

413 30 11
                                    

Mi frapposi fra i due Asgardiani, che al momento stavano litigando nella cucina della Torre come due bambini dell'asilo. In pratica, stavo facendo la babysitter a due dei ultramillenari mentre gli altri stavano rassicurando la popolazione di NYC qualche metro più in basso. Non mi capacitai nemmeno di capire perché il compito ingrato era toccato a me e non a Bruce, che so io. "Loki, metti giù quel coltello da cucina! No, Thor, non posso lasciarti incenerire tuo fratello!"

"Deve essere punito per quello che ha fatto!" esclamò di rimando il Dio del Tuono, alzando la mano saettante.

"Molto maturo fare accuse infondate." gli rispose freddo il Dio dell'Inganno, rientrando in possesso del coltello da cucina.

"Accuse infondate? Osi anche negare? La mia ira non sarà placata così facilmente; io ti folgoro!"

"Patetico, davvero patetico. Se questa è ira, allora la mia che cos'è? Come dovrei sentirmi? Sono esposto e senza la mia unica sicurezza, mentre a te hanno soltanto tolto un giocattolo di mano! La prossima volta mettici un incantesimo di protezione, così magari non vieni a lagnarti ai miei piedi."

"Ma poi che cosa hanno fatto?" domandai a voce bassa, tanto fra gli urli di guerra di Thor e le argute risposte di Loki non mi avrebbero sentito.

Persi la concentrazione per un paio di secondi perché, quando tornai a guardare i fratelli, notai che mi avevano superato ed erano a tanto così dallo scannarsi. Tornai a mettermi fra loro due, bloccando Thor con una mano sulla sua spalla e afferrando la mano di Loki che continuava ad impugnare quel coltello per arrosto. "Adesso basta!" intervenni gridando, letteralmente esasperata da quei comportamenti che stavano andando avanti da più di mezz'ora. "Siete due marmocchi troppo cresciuti, ve ne rendete conto? Non state facendo altro che rispondervi in maniera infantile e accusarvi l'un l'altro! Siate civili, perdìo!"

Scese il silenzio. Erano rare le volte che mi innervosivo così tanto per dei litigi dove non ero una dei partecipanti, ma quando era troppo, era troppo. Presi un bel respiro e tolsi di mano l'arma al corvino, prima di costringere il biondo a sedersi su una sedia e intimarlo a stare fermo col coltello appena confiscato. "Ora che ci siamo dati una bella calmata e abbiamo deciso che non ci uccideremo fra noi, potete spiegarmi che diavolo è successo?" ripresi a parlare, in maniera più pacifica.

"Mjolnir è scomparso."

"La mia magia mi è stata rubata."

"Quindi ad entrambi è stato sottratto qualcosa. E perché avete motivo di sospettarvi a vicenda?" chiesi, cercando di fare il punto della situazione, per quanto strana essa fosse; rubare a due Dei non mi sembrava molto semplice.

"Perché Loki brama di mettere le mani su Mjolnir da quando eravamo bambini." Thor fece per alzarsi di nuovo ma, senza neanche dire nulla, lo spinsi di nuovo sulla sedia e lo obbligai a risedérsi.

"Non sono neanche degno di sollevarlo, come avrei mai potuto rubarlo secondo il tuo cervello dalle dimensioni di una nocciolina?" lo aggredì apaticamente Loki, incrociando le braccia.

"Va bene, abbiamo capito l'antifona," conclusi quell'argomento. Rivolsi la mia attenzione sul Dio degli Inganni, che mi guardò con l'espressione più impassibile che avessi mai visto. "Loki?"

"Non ho preso Mjolnir. E soprattutto non sospetto di lui: è troppo ottuso per apprendere le arti magiche, figurarsi rubarle." lo derise il corvino, sfoderando un ghigno.

Thor era di nuovo pronto a scattare per linciare suo fratello, ma per fortuna la squadra decise di rientrare proprio in quel momento. Magari dal di fuori la scenetta avrebbe potuto anche far ridere, ma vi assicuro che trattenere due divinità dall'uccidersi non è semplice. Bucky alzò un sopracciglio, forse sforzandosi di dare un contesto al tutto.

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora