underestimation

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La mia mano rimase sospesa a mezz'aria quando la porta scorrevole si aprì in automatico. A volte dimenticavo che Jarvis controllava praticamente tutto nella Torre.

"Bruce...?" chiamai a bassa voce, entrando nel laboratorio.

Mi ero comportata davvero male ed il minimo che potessi fare era chiedergli scusa.

"Zelda, entra pure, sto terminando un secondo di fare una cosa." mi rispose lo scienziato, facendomi un cenno da dietro un tavolo olografico per qualche secondo.

"Posso parlarti?"

"Certo, ti ascolto." disse, riprendendo ad armeggiare.

Salii i due gradini che dividevano il laboratorio e mi misi a sedere su uno sgabello situato sul lato opposto al tavolo. "Senti Bruce, volevo chiederti scusa. Mi sono comportata in modo davvero infantile e irrispettoso; insomma, volevi soltanto aiutare e io me ne sono bellamente infischiata. È solo che sono ancora sconvolta da tutto questo, ci sono tante cose che non mi spiego e-... Banner, mi stai ascoltando?"

Avevo notato l'espressione vacua dietro gli occhiali dell'uomo, che aveva continuato a digitare sull'ologramma. Sembrava che fossi invisibile ai suoi occhi, troppo concentrati su quella banca dati azzurrina.
"Certo..." alzò lo sguardo su di me e sospirò, togliendosi gli occhiali. "...Che no. Perdonami Zelda, ma credo di aver appena trovato uno sbaglio che ho commesso nella tua diagnosi."

"Eh?"

"Vedi, io ti ho diagnosticato un disturbo psicosomatico senza farti neanche un test per controllare che le parti interne del tuo corpo stiano bene. Sono stato affrettato, e non è da me. Non so che cosa mi sia preso ultimamente, è come se Hulk stesse cercando di prendere sopravvento in ogni occasione possibile."

"Lo avevo notato..." mormorai a me stessa prima di riprendere a voce più alta. "Quindi potrebbe non essere un invenzione della mia testa? Potrebbe essere un problema reale, fisiologico?"

"Potrebbe esserlo, sì, ma avremo bisogno di fare alcuni test e fin quando non avremo i risultati, non posso assicurartelo. Spesso la diagnosi giusta è la prima ad essere formulata e quindi non ti consiglio di illuderti troppo." affermò onestamente.

"Qualunque cosa tu mi dica, Banner, la accetterò." replicai, cercando di essere il più resiliente possibile.

Bruce si grattò la nuca e inclinò leggermente la testa. "Ecco... Ci sarebbe un minuscolo problema."

"Spara."

"Prima di fare qualsiasi test, ho bisogno che tu ti disintossichi da qualsiasi farmaco stia assumendo."

"Il Vicodin." sospirai, distogliendo lo sguardo.

"Il Vicodin," ripeté. "Oppure i test saranno falsati e i risultati non veritieri. Per quarantott'ore non dovrai assumere farmaci."

"Io... Farò uno sforzo. Ci proverò e ci riuscirò." affermai, più per fare coraggio a me stessa che altro.

"Ne sono sicuro. Hey, hai fermato l'HYDRA e adesso credi di non riuscire a stare per due giorni senza Vicodin? Sei più forte di quanto credi. Ti sottovaluti troppo." mi rincuorò Bruce, dandomi una pacca sulla spalla.

"Concordo!" gridò una voce alle nostre spalle.

Automaticamente, roteai gli occhi divertita. "Tony, non eri previsto nella conversazione."

"Io sono sempre previsto, in tutte le conversazioni e circostanze possibili ed immaginabili." ribatté, entrando nel laboratorio per raggiungere me e Bruce.
"Posso rubarti Zelda oppure avete ancora da discutere sulla sua poca salubrità mentale?"

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora