that damn french wine

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03:31. Beep.

"Che cosa ti hanno fatto, East?" singhiozzai, il mio polso ancora bloccato nella mano di Natasha.

"Mi avevano promesso che se avessi lavorato per loro, sarei potuto tornare da Jason, da te e i nostri genitori" si asciugò una lacrima. "Sono stato uno stupido, ma non sapevo che cosa volessero!"

Il mio povero fratello aveva passato gli ultimi decenni congelato e la prima cosa che faceva l'HYDRA era riempirlo di bugie. Lo sapevo bene che il viaggio nel tempo sarebbe stato inventato solo di lì a dieci anni. Aveva solo bisogno di sicurezze, e quei terroristi lo avevano illuso proprio come facevano con me.

Feci un passo avanti, ma Nat mi tirò indietro. La cavigliera sembrava così stretta, tutt'a un tratto. "Che cosa vogliono, Easton? Come posso aiutarti?"

"È tutto così confuso, Zelda! Non ci capisco niente del Ventunesimo secolo, del caos, degli Avengers, di Viper o Madame Hydra o come diavolo si chiama-" continuò, ignorando la mia domanda e reprimendo un singulto.

"Madame Hydra?" domandai, per poi lanciare uno sguardo a Sam.

"Vado a cercarla nel database." capì al volo quest'ultimo.

"Avverti anche gli altri." aggiunse la Romanoff in un bisbiglio.

Wilson sparì dalla mia visuale periferica, così tornare a guardare Easton, in lacrime e ancora troppo scosso. Era stato catapultato in un mondo che non gli apparteneva, che non conosceva e nel quale non sapeva come comportarsi. Volevo solo abbracciarlo, dargli un bacio e assicurargli che sarebbe andato tutto bene.
Ma non potevo mentire anche a me stessa. Nulla sarebbe andato tutto bene.

02:12. Beep.

"Easton, cosa devo fare per aiutarti?" ripetei, sperando che questa volta potesse rispondermi e non divagarsi, anche se sapevo che i farmaci per la criostasi facevano quell'effetto. Era stato in una capsula per tutto quel tempo senza mai essere scongelato. Senza siero, oltretutto. Lui era una vera forza della natura, non io.

"Le parole di attivazione..." biascicò, guardando il timer lampeggiare all'altezza del suo addome.

"Non guardare quello, guarda me!" esclamai, ottenendo di nuovo la sua attenzione. "Di quali parole di attivazione parli? Ce ne sono troppe e il tempo è troppo poco."

Easton scosse la testa. Anche ad una distanza del genere, potevo vederlo sudare freddo. "La bomba è a comando vocale. Solo tu puoi fermarla."

01:49. Beep.

"Quali parole di attivazione devo usare, Easton? Concentrati, ti prego!" gridai. Non mi sarebbe importato se fossi morta io per via della bomba - ma non potevo lasciare che morissero Bucky, i miei amici e centinaia di civili che avevano solo il difetto di essere curiosi. Non potevo vedere mio fratello soffrire ancora e morire in agonia.

Rimase in silenzio per alcuni preziosissimi secondi, troppi secondi. "Non erano di attivazione, parole di ascolto. Così hanno detto, Z. Non so altro," altre lacrime caddero dai suoi occhi, ma non riuscì ad asciugarsele perché le mani gli tremavano troppo. "Devi aiutarmi, o morirai anche tu." sussurrò poi.

Annuii vigorosamente. "Lo so, East, lo so."

01:06. Beep.

Natasha mi costrinse a girarmi verso di lei. "Zelda, mantieni la calma e ragiona. Se perdi le staffe adesso è la fine per tutti. Parole di ascolto: che cos'erano?"

La guardai dritto negli occhi e i miei, di occhi, si riempirono ancora una volta di lacrime. "Non esistono, Nat. Easton sta delirando."

"Non ci credo neanche se lo vedo; quel ragazzo ti ama e ci tiene a te più di qualunque altra cosa. Sei l'unica famiglia che gli è rimasta perché non conosce vostra sorella - e si sta sforzando di aiutarti, quindi aiutalo anche tu," concluse Natasha. Non trovai le parole per rispondere perché aveva ragione. "Parole di ascolto. Cosa sono?"

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora