we have a deal

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"... e mi raccomando, non fatevi ingannare: anche i patti più innocenti sono pericolosi." Regina terminò le avvertenze riguardanti l'uomo che stavamo andando ad incontrare per riprenderci Mjolnir e la magia di Loki.

Non accennai alla chiamata sera prima con nessuno. Non dissi nulla specialmente a Bucky. Mentire o nascondergli le cose era qualcosa che odiavo fare, ma non volevo allarmarlo più di quanto già non lo fosse.

"Metti in guardia gli altri, io sono il Dio dell'Inganno." puntualizzò Loki con un accenno di disdegno nella sua voce gelida.

"Eppure la magia ti è stata rubata ugualmente." la mora ribatté senza esitazione.

Al quel punto, Loki ammutolì. Steve imbracciò lo scudo e si voltò a guardarmi, spostando poi lo sguardo anche su Thor. "Andiamo?"

Ci sembrò appropriato dividerci, poiché avevamo anche un Quinjet da riparare. Io, i fratelli Asgardiani e il Capitano saremmo andati a fare visita al banco dei pegni della cittadina. Tony, Bruce e Clint erano alla ricerca di pezzi di ricambio per il velivolo, mentre Sam, Bucky e Natasha erano in perlustrazione di altri veicoli a noleggio, in caso non fossimo riusciti a riparare il jet (cosa molto probabile). L'arciere sarebbe dovuto venire con me e gli altri, ma poi Wilson e Barnes iniziarono a discutere sulla prima cavolata che passò loro per il cervello e quindi fu deciso che Natasha sarebbe stato il paciere.

Annuii in silenzio e attraversai la strada, tenendo lo sguardo fisso sul cartellone dall'altro lato recitava «Mr Gold, Pawnbroker & Antiquities Dealer». A quanto pareva, questo Mr Gold era nientemeno che Tremotino, il temibile protagonista di una fiaba dei Fratelli Grimm. L'ultima che avevo letto quel racconto avevo dodici anni e la memoria ancora intatta, ma non mi sarei mai scordata di un nano ossessionato dal rapire i primogeniti.

Posai la mano sulla maniglia, ma prima di entrare, mi voltai a guardare Thor e Loki. "Se fiatate una sola minaccia, la nostra contrattazione potrebbe terminare nell'immediato. Lasciate parlare me e Steve." supplicai, conoscendo i modi poco ortodossi degli dei per estorcere a noi mortali quello di cui avevano bisogno.

"Come richiedi, Zelda." Thor rispose per primo, anche se dal modo in cui la sua mascella si contrasse arrivai alla conclusione che lo disse solamente per fare un favore a me.

"Loki?" intervenne Steve, notando il silenzio.

Il suddetto sbuffò e distolse lo sguardo. "Mi togli il mio unico divertimento, tesoro."

"Lo prendo per un 'sì, Zelda, farò come dici'." sospirai, un po' più sollevata. Poi, varcai la porta.

Le campanelle tintinnarono quando la porta venne aperta, segnalando la nostra presenza. Il negozio era molto scuro, ma non abbastanza da impedire ai clienti di vedere le varie cianfrusaglie ammassate su tavolini e scaffali. C'era un odore di polvere e vecchiume, anche se effettivamente non c'era polvere. Steve alzò istintivamente lo scudo, osservando due inquietanti marionette poggiate contro una pila di libri. Al contrario, Loki e Thor stavano già passeggiando lungo il corridoio principale, i mantelli smeraldo e rubino che frusciavano pericolosamente vicini a fragili statuine e altri oggetti tenuti in bilico.

Eravamo tutti così immersi a scrutare i nostri dintorni, che non ci accorgemmo dell'uomo che uscì dal retro del negozio per posizionarsi dietro il bancone. Fu la sua voce con un accento stranamente Britannico a riportarci tutti sull'attenti. "Vi ci è voluto abbastanza a venire qui. Benvenuti, figli di Odino."

Thor stava già per dire qualcosa di poco cortese, ma Loki gli posò una mano contro il petto e gli lanciò uno sguardo infuocato. Si erano invertiti i ruoli o cosa? E soprattutto, Tremotino non era davvero un nano? Il mondo si era veramente capovolto.

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora