madame hydra

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"Che cos'è un Findus?"

Sospirai e lanciai un'occhiata alle mie spalle, dove Easton non aveva seguito il consiglio di Tony. "Una marca di surgelati."

Mio fratello rimase in silenzio per qualche attimo e poi esplose in un 'aaaah' di rivelazione quando capì finalmente cosa intendeva Stark.

Dal tetto della Avengers Tower, non riuscivamo a scorgere nulla. La brezza calda e umida, tipica di un pomeriggio estivo soffiava, senza sosta e mi scompigliava i capelli, rendendo praticamente impossibile qualunque tentativo di snodarli con la punta delle dita. Clint abbassò l'arco con la freccia esplosiva già incoccata e scrutò il perimetro dell'attico.

"È impossibile che Jarvis abbia dato informazioni errate." mormorò Bruce, spingendo indietro i suoi occhiali con un dito.

"Okay, ma comunque non c'è niente." ribatté Sam.

"Sbagliato," disse Tony alla fine, indicando un punto indefinito col dito. Sicuramente riusciva a vedere qualunque cosa fosse lassù grazie a EDITH, una delle sue più nuove creazioni. "È un jet in Stealth Mode."

Neanche il tempo che Tony finisse di pronunciare quelle parole, che il suddetto jet venne allo scoperto. Era tremendamente simile ad un Quinjet dello SHIELD, soltanto che sulla fiancata aveva un simbolo che avrei preferito non vedere più per almeno due miliardi di anni. I propulsori erano così vicini alla Torre che per un attimo temetti che le ali e i flap potessero sbattere contro balaustra. Il portellone posteriore si stava aprendo ad una lentezza estenuante. Chissà quanto era vecchio quel trabiccolo volante.

"Qualcosa mi dice che vogliono riacciuffarmi." borbottò Easton, cercando di nascondersi dietro Steve.

Bucky alzò gli occhi al cielo e imbracciò meglio l'AK-47 che aveva fra le mani. "Quando se ne va?"

Alzai un sopracciglio e attivai l'Iron Soldier. "Quando capirò perché vi odiate così tanto," risposi a tono. "Jarvis, protocollo Desert Survivor." aggiunsi, ed un M4 si materializzò dietro la mia schiena assieme a tre granate sulla cintura. All'interno degli stivali sentii la familiare sensazione del manico di un coltello contro il polpaccio.

"Non è che ci odiamo..." ribatté Easton, anche se completamente non interpellato.

"... semplicemente non ci sopportiamo." concluse per lui Bucky.

"Quando mai tu sopporti qualcuno che non sia io o che non sia Steve." dissi a bassa voce, ma il ragazzo mi sentì perché mi arrivò un leggero pugno sul braccio. Anziché protestare, ridacchiai e ricambiai il colpo amichevole.

Ogni volta che vedevo la piovra dell'HYDRA, coglievo l'occasione per ridere. Ridere perché ero sempre incerta se quella fosse l'ultima volta per farlo. Magari erano lì per riportarmi dalla loro parte, ed io dovevo cogliere al volo l'occasione di assaporare la spensieratezza di una risata per l'ultima volta.

La pancia del jet fu aperta completamente ma, data la posizione laterale del velivolo, non si riusciva a vedere l'interno. Poi, spuntando dal niente, una ragazza si affacciò, camminando sul portellone aperto come se nulla fosse – come se non fosse sospesa a piedi e piedi di altezza con il vento che soffiava senza sosta. La sua estrema sicurezza, notai subito dopo, era dovuta al fatto che alla sua cintura era stato attaccato un moschettone. Era ben legata con una fune metallica, ovviamente.

"Madame Hydra." balbettò Easton e, quando mi voltai a guardarlo, aveva la stessa espressione terrorizzata che gli avevo visto addosso circa un paio d'ore prima.

"Visione, portalo dentro, per favore," ordinai, e il sintezoide si avvicinò a mio fratello. Riportai la mia attenzione su quest'ultimo e abbozzai un sorriso. "È per il tuo bene, East."

𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora