𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]

gotta help me out

Two months later

***

"Quando avevo detto di aver perso l'abitudine, non intendevo avere i muscoli completamente atrofizzati." commentai con un sorrisino divertito.

Steve rialzò lo scudo, sollevandolo fino a coprirsi completamente il torace. "Questo non è ancora detto."

Mi scrocchiai il collo e le nocche, per poi divaricare le gambe e assumere nuovamente la mia posizione di difesa. "Non trattenerti, Rogers."

Ora che il peggio era passato, stavo molto, molto meglio. Una sola cosa continuava a farmi svegliare la notte: il fatto che Easton fosse introvabile. Tre mesi di continue ricerche, setacciando New York dal Bronx a Long Island senza sosta per svariate ore al giorno. Ma forse era già uscito dallo Stato, tornato in mano all'HYDRA e forse sotto tortura. Quei pensieri mi facevano svegliare la notte. Sapere di essere stata così vicina dal ritrovarlo, quel giorno che vidi le registrazioni del CCTV, e ora ero di nuovo lontana anni luce da lui.

Steve prese male la mira e anziché tirarmi un destro sul naso, si limitò a sfiorarmi l'orecchio. Sbuffai, alzando un sopracciglio. "Ti ho detto due secondi fa di non trattenerti. Parlo arabo per caso?"

"Ci stavo arrivando." rispose, lanciando letteralmente lo scudo verso di me.

Inarcai la schiena fino a toccare il pavimento con il palmo della mano destra e girai la testa, lo spostamento d'aria tagliente dello scudo a pochi millimetri dal mio collo. Per un attimo mi ero già immaginata decapitata dal Vibranio.
Mi diedi spinta con le gambe e feci una sforbiciata all'indietro per rimettermi in piedi, sfregando fra loro le mani sporche di polvere.
Steve, a mani vuote, scrutò il mio sfoggio improvviso di capacità acrobatiche con l'accenno di un sorriso.

Lo scudo.

Mi voltai di scatto e la mia coda alta frustò l'aria. Veloce come un proiettile, il disco rosso, blu e bianco stava tornando verso di me. Mi accovacciai al suolo e alzai il braccio sinistro piegato, pregando ad occhi chiusi che avessi fatto bene i miei calcoli, oppure ci avrei rimesso l'avambraccio. Le cinture in cuoio dello scudo scivolarono fino al mio gomito e, quando rialzai gli occhi, tornai in piedi con un sorriso trionfante.

"Vienilo a prendere, se lo rivuoi." dissi, tenendo ben alto lo scudo.

Rogers non se lo fece ripetere due volte; corse dritto nella mia direzione, senza tentativo di frenare – ma fui più veloce, poiché mi gettai a destra e rotolai via, attutendo la caduta improvvisa con lo scudo stesso. Lo vidi inciampare quando si rese conto che ero fuori dalla sua traiettoria e non potei trattenere una risata.

"Lo trovi divertente, Wyatt?" mi chiese, inclinando la testa e mettendo le mani sui fianchi.

"Molto, ad essere sinceri." replicai senza esitare, fingendo di asciugarmi una lacrima.

Steve prese a camminare nella mia direzione, fermandosi troppo vicino a me. Così avrebbe potuto fare qualsiasi cosa e io non avrei avuto spazio per rispondere o reagire. "Passare troppo tempo con Loki ti ha fatto male – e si vede."

I miei occhi balenarono da destra a sinistra, ma non avevo via d'uscita: indietreggiare mi avrebbe portato a sbattere contro il muro, quindi non avrebbe avuto senso lo stesso. "Nah." scossi la testa, elaborando un piano per uscire da quella situazione. Dio, mi era mancato allenarmi. Ero stata così presa dal processo, dal dolore e dalla confusione che avevo trascurato la mia preparazione fisica.

Mi sfilai lo scudo con la mano libera e lo lanciai lontano dalla presa di Steve, che fu costretto a darmi le spalle per vedere dove fosse diretto. Quel momento in cui la sua guardia era bassa, colsi l'occasione: con un movimento fluido, avvolsi il braccio intorno al suo collo e lo bloccai in una morsa ferrea. Mi aspettavo che il Capitano decidesse di darmi due colpetti sul polso per lasciarlo andare, ma invece fece l'inaspettato, poiché indietreggiò all'improvviso. Inevitabilmente, ero finita lo stesso con la schiena al muro e in una maniera poco piacevole. Sorpresa da quel movimento, lasciai andare la presa e Steve sgusciò via.