Q U A T T O R D I C I

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UNA SETTIMANA DOPO IL PICNIC

Emily e Cedric erano in uno sgabuzzino trovato per caso; in quella scuola spuntavano stanze senza un valido motivo.

Era difficile trovare un posto dove restare soli senza essere scoperti.

Continuò a baciarla ovunque: sulla bocca, sulla guancia destra e poi sulla guancia sinistra, sulla fronte, sul naso, di nuovo sulla bocca, in ogni angolo del collo.

Caro Merlino, ho gli ormoni impazziti!

"Ce-Cedri-Cedric" aveva il respiro pesante e la sua voce era sottile, sembrò quasi che lei avesse sussurrato il suo nome "Per favore" lo prese per il viso e cercò di allontanarlo "Devo andare, per forza" non l'ascoltò e riprese a baciarle il collo "C-Cedric, so che il tuo udito funziona" continuò sempre sussurrando.

"Devi proprio andare?" sbuffò, staccandosi da lei.

"Secondo te se non fosse stato urgente, avrei detto di fermarti?" gli chiese maliziosamente.

"Hai ragione, vai, allora" la baciò un'ultima volta sulle labbra "Ciao"

In realtà non doveva fare niente di importante o comunque nessun professore le aveva assegnato qualche attività da svolgere.

L'unica questione che doveva risolvere e che riteneva importante, era la sua conversazione con Susan.

Che cosa cercava di dirle?

Dopo essere andata nella sua sala comune e poi nella camerata e non averla trovata, si diresse in sala grande, dove la trovò leggere. La raggiunse e si sedette accanto a lei.

"Hey" la salutò con lo sguardo sul libro.

"Uhm, ciao"

"Che cosa ti porta qua da me?" continuò a leggere.

"Dobbiamo finire la nostra conversazione, quella della settimana scorsa..."

Alzò lo sguardo verso di lei, accigliata "Quale conv- oh, giusto"

"Te ne stavi dimenticando?"

"No, macché!" chiuse il libro "È che ho dovuto fare delle cose per Silente che mi hanno portato via tutta la mia pazienza e tutto il mio tempo... ho messo da parte quello che ci siamo dette. Scusami!"

"Oh. È che, per quanto non mi interessi più di tanto, sento il bisogno di sapere... voglio avere la mente libera, capisci?"

"La mente libera?" alzò un sopracciglio.

"Sì, perché una parte di me vuole sapere tutto"

"Uh, bizzarro" sorrise, quasi sul punto di ridere.

"Finiscila" ruotò gli occhi.

"Allora, vuoi sentire la storia?"

"Secondo te per quale motivo sarei qua ora?"

"Okay" respirò profondamente "Ti ricordi quello che ti ho detto l'ultima volta?"

"Sì"

"Beh, come ti stavo dicendo" si avvicinò a lei "il fondatore di Serpeverde aveva un fratellastro che era invidioso di lui, anche se comunque gli voleva bene" abbassò il tono della voce "Salazar era diventato potente e molto celebre, sai, ha fondato una delle quattro case. Gli altri fondatori Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero - iniziarono a dirgli che il suo fratellastro avrebbe portato severi guai al castello e che non doveva più interferire con Hogwarts. Salazar non li ascoltò e gli altri li mandarono via. Non si sa dove siano andati ma una cosa è certa—" si guardò intorno "ha chiesto al fratellastro di aprire un'altra scuola di magia oltre oceano, in modo da far capire agli altri l'errore che avevano commesso-"

Troppo Diversi // Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora