V E N T O T T O [1]

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CEDRIC'S POV

Sono sempre stato un ragazzo molto solare e sorridente. Ho sempre amato la mia vita e anche la popolarità che avevo ai tempi di Hogwarts. Sono stato il prefetto della mia casa e i miei voti erano alti.

Quando iniziai il mio primo anno, vidi per la prima volta lei, Emily Watson.

Era più che altro un'infatuazione o una cosa simile, perché a undici anni è impossibile conoscere il vero significato dell'amore e solo ora, a diciannove anni, inizio a comprenderne il valore... e tutti i suoi lati negativi.

Crescendo ho scoperto che ero innamorato di lei anche se non la conoscevo e sapere che non potevo parlarle, mi spazzava il cuore.

Ma dopo sei lunghi anni sono riuscito a trovare il coraggio e fare il primo passo.

Le cose sono andate bene e finalmente avevo trovato il vero amore, però il fato me lo ha portato via.

Aaah, quando mi manca.


Sono passati quasi due anni dalla fine della battaglia di Hogwarts e quasi tre dalla scomparsa dell'amore della mia vita.

Il bene ha vinto. È stata una guerra veramente lunga e spaventosa, ma ce l'abbiamo fatta. Le persone stanno guarendo e c'è chi ce l'ha già fatta. Sia esteticamente che interiormente.

Ma non è il mio caso, perché le mie ferite interiori sono ancora aperte. Ho perso la mia Emily. Non è giusto.

Certe volte il destino gioca dei brutti scherzi e ti porta via le persone a te più care. Perché? Per quale motivo?

Non voglio fare lo sdolcinato, ma avevo programmato una vita insieme a lei.

Settimane prima che la guerra arrivasse, scomparve. All'inizio pensavo che mi volesse evitare, ma dopo vario tempo, ho scoperto che non era così.

Fu rapita a causa della nostra relazione, del nostro amore.
Le persone come il suo rapitore - di cui mi rifiuto categoricamente di dire il nome - non accetteranno mai la diversità. Non accetteranno che siamo tutti diversi e che nessuno è come lui, cioè appartenente ad una casa in cui la maggior parte delle persone sono di sangue puro e ricchi.

Piango al pensiero della mia amata torturata sotto le sue grinfie. Non oso immaginare quello che le ha fatto, il pensiero potrebbe farmi impazzire.

Il lato positivo è che giustizia è stata fatta. Quell'uomo è stato portato ad Azkaban insieme a tutte le altre persone come lui.
Non potrà riportarla indietro, ma, in questo momento, starà marcendo in qualche buco buio e sporco.

Un evento che tengo a raccontare è che ad un certo punto della sua assenza, quell'uomo ha avuto pure la sfacciataggine di farmi credere che lei fosse ancora viva.
Un giorno, dopo diverso tempo, l'ho rivista, ma non era lei e io mi maledico per non aver dato retta ai sospetti di Harry Potter, il quale l'aveva vista poco prima di me. Chi l'aveva portata via, aveva mandato una studentessa - penso facesse White di cognome - da me. Con una pozione polisucco ben lavorata erano riusciti ad ingannarmi. Quel giorno avevamo fatto pure l'amore, che vergogna. Non riuscirò mai a perdonarmi una cosa del genere.



Ora sono qua, davanti alla sua lapide a riflettere sul passato. Lo so, non dovrei, ma non ci riesco. Ogni tanto mi capita.

Tra una settimana esatta è Natale. Ne passerò ancora uno senza di lei.

La neve sta iniziando a cadere fitta. Sono chino sulla sua tomba con le mie ginocchia che toccano il terreno umido. Molto probabilmente sono sporco e bagnato. Mi ammalerò pure, ma non mi interessa. Voglio stare qui con lei per sempre.

Certe volte mi chiedo se il suo angelo è accanto a me.

Sono stato insieme a lei pochi mesi e di conseguenza non sono riuscita a conoscerla a fondo. Volevo comunque passare la mia vita insieme a lei, ripeto. Ci saremo sposati, ma il male ce lo ha impedito.

Una lacrima scorre lungo la mia guancia destra "Mi manchi, love" sospiro desolato "Non riesco ad andare avanti senza di te" porto tutte e due le mani al mio viso e inizio a piangere, quando sento dei passi dietro di me.

Troppo Diversi // Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora