Epilogo

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him.

Erano le 3 del mattino, la sveglia sarebbe suonata tra tre ore ed io non riuscivo a capire come Ciar fosse così sveglia e tranquilla. «Amore, non toccava a me?» dissi in uno sbadiglio, Ciar mi guardò mortificata. «Ma tu ti devi svegliare presto presto domani, che ci fai sveglio?» «Non sentivo più piangere e mi sono spaventato» dissi grattandomi la nuca, ora mi guardava male. «Allora per fortuna che mi sono alzata io! Ha fame, vai pure a dormire piccolo mio» si addolcì slacciandosi i bottoncini della maglia del pigiama. «Ormai sono sveglio, vi faccio compagnia» affermai spostando la sedia della tavola per poi aiutarla a sedere. La piccola pulce non ci mise molto ad attaccarsi alla tetta, tutto suo padre. «Che stai pensando con quel ghigno Harry?» chiese Ciar di sottecchi. «Nulla di strano, solo a quanto mi assomiglia» «Ha sicuramente molto più di papà che di mamma, meglio così: papà è un figo, Bucky avrà un futuro da donnaiolo.» Questa volta fui io a guardarla male. «Non mettere cose strane in testa a mio figlio, donna!» Affermai puntandole il dito indice come arma. «Che cosa ho detto di male? Guarda che bel bimbo che abbiamo fatto, immaginalo tra qualche anno» disse accarezzando la testolina del bimbo. Sorrisi. «Tra qualche anno dovrà pensare ad aiutare papà a tenere lontani i ragazzini dalla sorellina» «Harry! Pensa agli invitati, invece di partire in quarta con queste richieste sottili. Non possiamo delegare tutto a James, ahi! Bucky, fai piano!» si lamentò, ridacchiai. «Mi assomiglia proprio tanto» commentai ad alta voce facendola ridere, Bucky si staccò un istante per guardarmi, battere le mani e tornare al suo spuntino. «Hai ragione amore mio, ma fosse per me ci potremmo sposare domani: mia madre, mia sorella e Simon, tua mamma con suo marito, le gemelle e i Jones. Anche i ragazzi e Maggie. In comune e via» dissi appoggiando i gomiti sul tavolo e subito dopo il viso sulle mani; Ciar mi accarezzò i ricci con la mano libera. «Piccolo, è un po' tardi per fare una cerimonia tra di noi: mi hai chiesto di sposarti in radio, stanno mettendo i cartelloni ovunque. Vogliono regalarmi l'abito da sposa, anche per Bucky abbiamo richieste da quattro stilisti diversi per vestirlo al matrimonio» rispose Ciar, sospirai. «Uff, hai ragione. Colpa mia. Sono ancora in tempo per imbucarmi alla scelta del vestito, come in quei programmi in TV» «Harry, tu stai troppo con Bryan in questo periodo. Ovvio che no! Andrò con mamma e Bryan» disse subito ridacchiando. «Ecco, ti farà scegliere qualcosa di scollato e non adeguato ad una madre di famiglia» «Sceglierò un vestito che mi farà sentire bellissima per il mio uomo. Considera che tanto l'attenzione sarà tutta su di te.» Sospirò, mentre Bucky iniziava ad appisolarsi. «Possiamo scappare via: andiamo a Los Angeles con Bucky e James. Ci facciamo sposare da Elvis, poi torniamo e facciamo la cerimonia per tutti gli altri» tentai, Ciar tentennò. «Così saremmo già sposati» continuai, Ciar sorrise. «Ci vogliono 11 ore per arrivare a Los Angeles Amore» mi fece notare. «Hai ragione. Ripropongo il comune. Domani mattina con James e i Jones come testimoni» «James Corden ci rimarrà malissimo, gli avevamo promesso l'esclusiva» commentò Ciar alzandosi dalla sedia per andare verso la cameretta di Bucky; la seguii. «Sbaglio o mi sembra che tu abbia appena detto di sì?» «Oh Harry, non potrei mai dirti di no.» Non resistetti: appena Ciar mise Bucky nella culla, la presi in braccio, portandola di corsa sul nostro letto. «Harry! Fà piano!» «Benvenuta al tuo addio al nubilato piccola.» 

she|him [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora