4|Maybe a hundred different things, within the measure of a day.

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she.

Se fosse bastata una sola parola per definire la situazione che era in atto, imbarazzo sarebbe stata quella più azzeccata. Imbarazzo e porno-sbadato. «Perché non è in casa tua Step? Gli hai fatto fare le scale in quelle condizioni?» chiesi a Step, immaginando la risposta. Si toccò la il coppino, scoperto dal nuovo taglio di capelli estremamente corto. «Ho ospiti in casa, sai, è mercoledì e Savannah finisce prima di mercoledì», prevedibile. Savannah, qual era pure? La bionda tatuata o la rossa tettona? Mi girai verso Harry, rimasto zitto fino a quel momento. «Vieni, passiamo dal mio appartamento» dissi, annuì seguendomi. «Non dimenticare la divisa, infermiera Cher» mi ricordò Step, salendo di un piano con l'ascensore. Diamine, iniziavo a pensare di aver fatto una pessima scelta ad invitare Harry. «Divisa?» chiese, entrando in casa, guardandosi curiosamente intorno. Sospirai. «Halloween di due anni fa, abbiamo vinto la corona come re e reginetta della serata. Da quella sera, ogni volta che si ubriaca si fa curare solo dall'infermiera Cher, non ascolta nessun'altro» spiegai, vedendolo ridacchiare. «Quindi, devi vestirti da infermiera sexy ora» concluse ammiccando, annuii, sconsolata. «Fai con comodo, io ti aspetto qui, in trepidante attesa» commentò divertito. Scossi la testa, arrendendomi alla scia degli eventi.

Buttai la mia dignità dentro l'armadio, prendendo quel vestito da squillo, con tanto di cappellino e calzettoni banchi. Sospirai, indossandolo, strizzando la ciccia nel corpetto e cercando di coprirmi il più possibile il sedere. Come dicevo prima, imbarazzo porno-sbadato. Uscendo dalla camera da letto, trovai Harry seduto sul divano con un libro in mano, il mio libro in mano. Panico. Schiarii la voce, attirando la sua attenzione, nonostante lo sguardo era ancora tra le pagine del romanzo. «Arrivo, fammi finire la frase» esclamò. «Ma no, dai non la finire è uno stupido libro» commentai ridendo istericamente. Lo vidi scuotere la testa. Solo in quel momento alzò il viso verso di me.

him.

Qualcosa di buono nella vita lo avevo fatto allora, altrimenti come potevo spiegare tutte le fortune che stavo avendo questa sera? Dovetti sbattere le palpebre un paio di volte per capire se fosse vera. Oh Dio, grazie, veramente grazie! «Smettila ti prego, sono abbastanza a disagio di mio» commentò abbassando lo sguardo. «Wow, potrei sentirmi male anche io adesso» commentai, stupidamente andando verso di lei: la vista e l'udito non bastavano, avevo bisogno di altri sensi per accertarmi della sua presenza reale. «Che fai?» chiese visibilmente in imbarazzo, vedendomi davanti a lei. «Non riesco a fermare le mani, il cervello è partito» dissi divertito, iniziando a toccarla. La pelle, così morbida, profumata, viva. Era reale. Sussultò appena il tocco si espanse verso la schiena e il viso cadeva verso il collo. Era lecito annusarla, sfiorarla, possederla. No. Harry fermati. Le uscì un dolce e acuto versetto, appena le mie labbra si appoggiarono appena sotto il suo viso. Dovevo svegliarmi. Feci un passo indietro, era un lamento quello che stava esternando? Sorrisi, soddisfatto. «Bryan. Dobbiamo andare da Bryan» disse, schiudendo gli occhi. Annuii. «Poi mi racconti del tuo libro» aggiunsi cercando di smettere di guardarle il seno, talmente strizzato che rischiava di scoppiare fuori dal tessuto dell'abito. Dio ti prego, fa che io sia presente quando succederà. «E poi parliamo di altro» commentò scrollando le spalle. Harry, guarda qualcos'altro! «Seguimi» ordinò. Scavalcando la finestra, prese posto davanti a me, facendomi strada sulle scale antincendio, il colpo di grazia. Si bloccò. «Non mi guardare il sedere, potresti sentirti male» disse ironica. Scossi la testa. «La reazione che ho in mente, guardandolo, è un'altra» commentai, davvero troppo sinceramente. «Oh mio Dio, okay, cambiato idea, guardami pure il culo basta che non guardi dalla finestra di Step» disse, lasciandomi intendere di non aver sentito il mio commento sporco. Non potetti far altro che guardare dalla finestra: quella che doveva essere Savannah, era davanti alla finestra, completamente nuda, se non fosse per quel piccolo dettaglio, anche chiamato strap-on. Scoppiai a ridere, vedendo la reazione di Ciar. «Hai guardato vero?» «Preferisco di gran lunga continuare a guardare te.» Arrossì, cercando di non farlo notare, avanzando sugli scalini.

she|him [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora