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Sospiravo da venti minuti, rigirando il cucchiaino nella tazza del caffè al ginseng, senza berlo. Bryan mi fissava in silenzio, aspettava che dicessi qualcosa, ben consapevole di non poter vedere il miracolo, tanto che alla fine si lasciò andare all'impazienza. «Ancora niente?» chiese, scossi il capo. «Non mi viene, che ci posso fare se non mi viene?» «Bevi!» esclamò spazientito. Scossi il capo ancora. «Se bevo troppo potrei falsare il risultato» «Come se ce ne fosse bisogno, poi. Lo sappiamo tutti e due che non servirebbe neanche farlo» affermò alzando gli occhi al cielo, prendendo la tazzina che stavo mescolando, per poi berla. «Che dici, non sappiamo un cazzo, se non che Bucky ha appena iniziato a fare la pipì nel vasino e a dormire per più di cinque ore tirate. Sappiamo che abbiamo appena trovato una specie di routine, incastrando il lavoro di Harry e la nostra vita da genitori. Non sappiamo altro» risposi mettendo il broncio. Bryan scosse il capo. «Sappiamo anche che hai un ritardo di diciassette giorni, che non riesci a bere il caffè senza dire che puzza e che hai pianto guardando un film horror splatter» «Hanno fracassato un padre di famiglia! Ci pensi alla moglie? Ai figli? Come potranno vivere senza loro padre? Ecco, ora piango ancora.» Bryan alzò gli occhi al cielo, tirando fuori il test di gravidanza dalla busta di carta della farmacia. «Sappiamo anche che ti stai pisciando addosso, ma non lo dici perché hai fifa» aggiunse, sbuffai, strappandogli quel dannato stick dalle mani. «D'accordo, ma se sono incinta è colpa tua» bofonchiai facendolo ridere. Mi seguì a ruota fino al bagno, sedendosi sulla vasca aspettando in silenzio con me. «Se fosse una bambina, come la chiameresti?» quasi in silenzio. «Bryan!» mi lamentai in cagnesco, rise ancora. «Jade, giusto? Dicevi sempre che avresti voluto chiamare tua figlia Jade o Chloe? Non ricordo, quale Bratz era?» continuò sarcastico. «Porco cazzo» imprecai, Bryan sorrise. «Bentornata mammina.»
Harry era appena tornato a casa, con due valigie in più rispetto a quando era partito e Bucky non si era ancora staccato dalle sue gambe. «Papà che bello che sei tornato da me!» «Sì Amore e indovina? Non vado più da nessuna parte per molto, molto tempo» rispose Harry, prendendolo in braccio. Dovetti trattenermi per non crollare in una valle di lacrime, nascosta dietro la parete che divideva il soggiorno dalla cucina. «E mi hai portato un regalino?» chiese il figlio viziato. Harry annuì: «Che domande fai, peste! Pensi che papà torni a mani vuote?» continuò indicando una delle due nuove valigie. «Vai ad aprire, che intanto vado a cercare la mamma per capire perché non è venuta a salutarmi con te» aggiunse facendosi più serio. Cazzo. Corsi verso il frigo, prendendo del vino, no, niente vino. Lo avrebbe capito subito non vedendomi bere. Acqua fresca e i dolcetti avanzati che ci aveva portato Diego ieri. «Ciar? Sei lì dietro?» chiese a bassa voce, feci un passo indietro, chiudendo il frigo con un fianco e appoggiando le cose sul tavolo. «Ciao papino, mi sono persa con l'orario, volevo prepararti qualcosa» ma la scoperta di essere di nuovo incinta mi ha sconvolto. «Ciao mammina sexy» disse lui, tirandomi dalle tasche dei pantaloncini fino a farmi entrare nel suo abbraccio sconcio. «Che buon profumo che hai Amore mio, hai cambiato shampoo?» chiese, sprofondando il naso tra i miei capelli. «Step mi ha portato a conoscere la nuova fidanzata: fa la parrucchiera. Ha insistito per farmi i capelli per sorprenderti, sai, ti abbiamo visto tra donne bellissime, poi torni a casa e ci sono io con il vomito di nostro figlio sui vestiti o con i capelli impiastricciati di glassa al burro per i dolcetti della scuola» confessai, abbassando lo sguardo imbarazzata. Harry sorrise. «Ti amo Ciar» disse solamente, stringendo le mani sul mio sedere, abbassando il capo sul mio orecchio. «E ti vorrei ricordare che abbiamo fatto l'amore anche quando entrambi eravamo in condizioni ben peggiori» aggiunse, baciandomi il collo. Una di quelle volte, poi, mi hai messo incinta. Di nuovo. «Però tu ti sei fatta bella per me e stasera ti porto fuori!» esclamò entusiasta, dando un morso al dolcetto sul tavolo. «Ma questo è buonissimo! Lo hai fatto tu?» domandò, ridacchiai. «Li ha portati Diego ieri, per festeggiare il trasferimento della mamma di satana e baby satana dall'asilo» affermai entusiasta, Harry mi guardò male. «A casa nostra? Voi due da soli?» domandò serio. Alzai gli occhi al cielo. «C'erano anche Santino e Teresa, sua mamma. Ma anche se fossi stata sola con Diego, che male ci sarebbe stato?» «Nessuno, ovviamente, ma sono più felice se c'è qualcun'altro oltre insieme a voi. Dove vuoi andare a cena?» si addolcì sul finale. Sospirai, scuotendo la testa. «Hai appena finito di girare un film con scene di sesso spinte e ti lamenti se tua moglie mangia dei dolcetti con il maestro di vostro figlio?» domandai retorica, allontanandomi da lui, mi raggiunse in un nanosecondo. «Amore, è tutta finzione la mia, mentre quel tipo vorrebbe dannatamente essere al posto mio, puoi biasimarmi?» chiese sorridente, abbassando il viso sul mio seno. «No!» «Hai le tette più grosse? Hai il ciclo? Non mi interessa, ho una tale voglia di fare l'amore con mia moglie che non me ne può fregare un cazzo del sangue» Alzai di nuovo gli occhi al cielo, lui mi palpò un seno, dolorante e pieno. «Ahi» mi lamentai mettendo il broncio, Harry corrugò lo sguardo: stava capendo qualcosa. «Mamma! Guarda, papà mi ha comprato un ricetopo gigante!» Fortunatamente s'intromise Bucky, mettendosi tra di noi con il suo nuovo dinosauro e un altro Batman nell'altra mano, mi piegai alla sua altezza. «Amore è meraviglioso, vuoi portarlo con noi a cena? Papà ha detto che ci porta fuori, cosa vuoi mangiare?» Bucky increspò il labbro inferiore guardandomi con lo stesso sguardo di suo padre. «Mi avevi promesso che andavo dalla nonna Annie» disse scontroso. «Sì, Amore, certo! Santo cielo, con tutto quello che è successo me ne stavo dimenticando! Tua mamma viene a prendere Bucky per il weekend, voleva farci star da soli» sussurrai sul finale, Harry sorrise. «Lo so piccolina, sta arrivando, mi ha scritto poco fa» rispose Harry, baciandomi una guancia: «Così poi mi racconti che cosa è successo e perché sei così distratta.»
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she|him [hs] ~ COMPLETA.
FanfikceFrappuccino e brownie a mezzanotte: l'appuntamento inaspettato per farli conoscere. A tre anni dall'esordio come solista, stanco dal lato più oscuro della carriera, dove la fama ha preso il sopravvento sulla sua vita privata riducendo tutto in busin...