7|She maybe the mirror of my dreams - a smile reflected in a stream

543 32 5
                                    

she.

Quindi hai davvero intenzione di andarci?» «Perché no? Me lo hanno consigliato anche i miei lettori!» Erano rari i momenti tra ragazze, senza Bryan intendo, e quella sera Step era così docile che quasi non la riconoscevo. Si era proposta di sua iniziativa come chaperon per accompagnarmi all'appuntamento e non solo, aveva voluto a tutti i costi consigliarmi vestiti e scarpe. Sapevo che c'era qualcosa sotto, ma preferivo fare finta di niente, godendomi la mia amica tutta per me. «Certo che hai avuto un gran successo, davvero strano, non trovi?» chiese Step, mangiucchiando una stringa di liquirizia rossa, feci spallucce. «Sicura che mi vuoi accompagnare, anche se non c'è Bryan?» «Chiamerò una delle mie ragazze se mi sentirò sola, ma tu, sicura di voler mettere quella felpa?» alzai gli occhi al cielo. «Jones, da tuo fratello posso aspettarmelo, ma da te no! Che cos'è che non va nella mia felpa?» Step ridacchiò. «Ha la scritta "wild" leopardata sulle tette. Non equivocare: la adoro, ma non pensi che sia troppo esplicito?» scoppiai a ridere. «Troppo? Be' dai, tanto è buio. Dobbiamo tassativamente arrivare prima e prendere i popcorn, se mi annoio, almeno mangio.» Rise di nuovo: «Signore e signori, Cher, la donna che non ha mai avuto un appuntamento al buio.» Dannazione che ansia.


him.


Dannazione che ansia.
Continuavo a chiedermi se avessi fatto la cosa giusta, mi sentivo un ragazzino alla sua prima cotta. Se mi avesse rifiutato definitivamente?

"Avanziamo verso l'area di rigore, ti prego, non dirmi che hai messo davvero quella maglia: è un autogol garantito. Step."

La ignorai, sbuffando, fiero della mia scelta d'abito: nessuno dice ad Harry Styles come vestirsi. Le vidi attraversare la strada, esattamente di fronte alla mia postazione; non potetti non osservare le scarpe di Ciar: voleva uccidermi con quei tacchi alti?
Scesi silenziosamente dalla macchina, avviandomi dietro di loro, ero abbastanza vicino che potevo sentirle parlare. «No va be', c'è Notting Hills in programmazione?! Ti rendi conto che è un segno! Non dovevo venire» disse Ciar fermandosi di colpo, facendo fermare anche me. Notting Hills? Siamo seri? Step rise, ovviamente. «Che strana coincidenza. Magari è meglio di Hugh, e poi, se va così tanto male, basta che mi mandi un messaggio ed io intervengo, promesso» la rassicurò Step, fortunatamente.
Continuai a seguirle fin dentro la sala, già buia per via dei trailer, tutto filava perfettamente come pianificato; a parte per i popcorn, quelli non rientravano nello schema.
Ciar si sedette, proprio doveva aveva detto, togliendosi la giacca. Quella felpa le metteva troppo in evidenza le tette. Il telefono vibrò di nuovo.

"Enjoy. - Step."

Cazzo sì, lo avrei fatto eccome!
«Ciao, è libero il posto?» iniziai, buttandomi nell'oceano. «Ci sarebbe una sala completamente vuota, ma...» si interruppe vedendomi. Sorrisi, alzando la sportina di Starbucks. La sua espressione era decisamente incredula, sorpresa, felice? «...ma no, sto aspettando una persona. Una persona che scrive prima di andarsene» finì, girando il capo. Okay, me lo meritavo, mi sedetti a fianco a lei, allungandole il frappuccino, che ovviamente rifiutò. Sospirai. «Sapevo che non sarebbe stato facile, ma sono qui e ti devo dire la verità» dissi, aprendo la cerniera della felpa, facendo fare capolino alla maglia di Spiderman. «Ciar, non ho fatto in tempo a scriverti nulla, prima di andare via e non sono stato in grado di venire a trovarti il giorno dopo, ma ti ho cercato tutti gli altri giorni, senza trovarti mai. Secondo me c'è stato lo zampino di quello Scott, ti voleva tutta per sé. Maledetto.» «Harry, non si chiede scusa, senza inserire almeno una volta quella parola dentro la frase. È come un brownie senza il cioccolato o un caffè senza acqua: inutile. Non sei stato bene, ti ho fatto paura, speravi in qualcosa di diverso, possiamo restare amici: scegli tu, non mi interessa» affermò lei con voce spezzata, continuando a non guardarmi. Scossi la testa. «Sono stato bene, mi piaci da impazzire, speravo di poter stare di più con te e non voglio che tu sia mia amica. Ciar...» finalmente si girò, le misi le mani sul viso, facendo coincidere i nostri sguardi. «Mi dispiace, sono stato malissimo e mi sei mancata, tanto.» La sua espressione si addolcì, ma fu solo un attimo, aveva davvero ragione Step? «Non è coerente, Harry. Sai dove abito e dove lavoro, avresti potuto... al diavolo. Sono debole.» Sospirò, ancora ancorata al mio sguardo, poi continuò: «mi sei mancato.» Poteva il suo tono essere più tenero? Sorrisi soddisfatto: non avevo neanche dovuto usare la mia Spider-maglia. «Ci sono rimasta male però, Harry, pensavo che il mio corpo ti avesse talmente schifato da non volermi vedere mai più» sussurrò abbassando il viso, mentre il film stava iniziando. La zittii: «Non dire cavolate mentre inizia il film piccoletta. Giusto per informazione: ho dovuto pregare tutti i santi per riuscire a trattenermi dal prenderti. Sappi che la prossima volta non lo farò» dissi. Ciar arrossì, aveva il fiato corto e il corpo bloccato. Avevo fatto centro.

She|Him [hs] ~ COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora