1|She. Maybe the face I can't forget, a trace of pleasure or regret

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In media, una persona qualsiasi conosce 60.000 parole, ergo, 60.000 modi per argomentare più concetti, i quali servono per imparare nuove parole, argomenti, concetti e modi per dire e fare qualcosa.
Charles Darwin sosteneva che gli individui più "svegli" di una specie - l'esempio si propone maggiormente sul sapersi adattare alla carenza di cibo e al bisogno di riprodursi - sono le stesse che garantiscono alle generazioni future maggiori possibilità di adattamento, in quanto trasmettono loro le proprie caratteristiche. Se due persone che di base hanno una conoscenza pari al numero 60.000 si riproducono, la propria prole avrà la possibilità di apprendere il doppio del numero stesso, arrivando 120.000 e così via per tutte le generazioni future.
Ora, io non so un cazzo riguardo a tutto ciò: la matematica è sempre stata un opinione per me, negativa. Tuttavia, una cosa l'ho imparata da tutta questa storia, e non sto parlando del riuscire a cavarsela nelle situazioni più disparate, più che altro che se una cosa deve succedere, lo fa e basta. A prescindere da tutto o da tutti.
Succede e tu puoi solo stare a guardare, fartela scivolare addosso e continuare in funzione del cambiamento. Oppure, no: puoi prenderla di petto, lanciarla in aria, gestirla, mandarla in rete e fare anche rete. .

Dipende tutto da te e dalle tue scelte.


«Ha deciso?» chiesi ormai arrivata allo sfinimento, davanti all'ennesima cliente indecisa della serata. Il turno di sera era il peggiore: a differenza del mattino, i clienti erano inferiori, di conseguenza non creavano fila e arrivavano al bancone con la maschera dell'indecisione sul viso. «A dire il vero no. La panna sopra al frappuccino è senza grassi?» domandò una versione umana di Crudelia Demòn. Scossi la testa. «Né la panna né il frappuccino sono senza grassi, signora» precisai. Crudelia ebbe quasi un infarto, ovviamente si prese del tempo per riprendersi e pensare nuovamente a cosa prendere. Ne approfittai per pensare a cosa avevo fatto di male per meritare tutta questa agonia e, come in quei film dove il mondo intorno si ferma e i flash back occupano tutto lo schermo, rividi gli ultimi anni della mia vita.
Febbraio 2015: le valige, i pianti delle mie sorelle e di mia madre, l'aereo, Londra, il college, la prima volta in cui il mio nome, Chiara, venne storpiato.
Giugno 2015: il primo lavoro londinese alla yogurteria, il primo disastro con la yogurtiera, il primo licenziamento.
Marzo 2016: Edward, il primo bacio, la prima gita, la prima volta, l'assunzione da Starbucks, il primo caffè americano.
Dicembre 2017: il trasloco, le prime spese insieme, il letto nuovo, la convivenza, il primo tradimento, il perdono.
Agosto 2018: il trasloco, il mio primo appartamento da sola sopra Starbucks, la prima bugia ai miei, Bryan e Step, la nascita del soprannome Cher, la prima volta in un locale gay, il primo vestito sgargiante (scelto da Bryan) indossato nonostante la taglia curvy, il primo ritrovo sulle scale antincendio con Bryan e Step.
Novembre 2019: i miei primi venticinque anni, la prima volta che sorpresi Step con la sua ragazza, la promozione da Starbucks, il mio primo millesimo cliente.
31 Gennaio 2020: la prima volta che avevo sparato ad una cliente perché a mezzanotte meno dieci sapeva decidersi.
No, calmati Cher.
«Facciamo così: se vuole tolgo la panna montata, il cioccolato e il latte condensato» tentai, vedendo in lei una scintilla. «Sì, sarebbe perfetto! Anche perché sono intollerante al lattosio» commentò ridacchiando, mentre nella mia testa solo una frase continuava a rimbalzare: voglio morire. «Perfetto. Cappuccino al latte di soia sia» conclusi sorridendo in maniera decisamente troppo finta. «Si può fare senza latte?» chiese. VOGLIO MORIRE. Annuii. Ventisette minuti davanti al bancone per che cosa? Un espresso. Se avessi saputo che davanti a me avevo satana, non avrei mai detto a Roger, il nuovo arrivato, di andare via. «Ecco a lei, signora, un frappuccino senza panna, latte e cioccolato» affermai consegnandole il caffè. Crudelia mi guardò prima perplessa, poi, entusiasta batté le mani. Era davvero troppo. Decisi che mi sarei fatta pagare il prezzo del frappuccino, non dell'espresso: il barattolo della vacanza in america non si sarebbe mica riempito da solo e Crudelia non sembrava spiccare d'intelletto. Quando si sedette ad un tavolo, capii che il karma mi avrebbe fatto pagare la mia decisione, facendomi terminare il turno all'una di notte. «Io potrei averne uno vero? Possibilmente con un brownie.» Una voce maschile, morbida e divertita, attirò la mia attenzione; quando mi girai mi ci volle qualche momento in più per riprendermi. Davanti a me c'era uno dei ragazzi più carini che avessi mai incontrato: capelli castani, non troppo corti e ricci; occhi verdi grandi senza nessun segno di stanchezza così belli; ma quello che più coinvolse il mio sguardo - e i miei ormoni - fu il sorriso, labbra piene, contornate da adorabili fossette, racchiudevano una dentatura perfetta.
Più rimanevo ad osservarlo, più il sorriso calava l'entusiasmo ed io non potevo di certo permettermelo.
«Hai qualche intolleranza verso il latte o i grassi? Perché nel caso in cui avessi qualcosa contro i grassi mi sentirei offesa.» Mi pentii di quella battuta appena la feci, cambiando subito espressione: da sorridente ad amareggiata. Anche il ragazzo sembrava nettamente a disagio. «Fortuna che per vivere faccio caffè e non vendo automobili: non riesco a vendere me stessa, figurati altro» commentai sospirando. Il ragazzo sorrise di nuovo come poco prima. «Sicuramente il senso per gli affari non ti manca: non tutti sanno vendere un espresso tre volte tanto il suo prezzo reale» affermò facendo l'occhiolino. «Abbassa la voce, se Crudelia se ne rende conto dovrà scegliere qualcos'altro e ci metterà altri due secoli e mezzo» dissi sottovoce, facendolo ridere. «Sono una persona orrenda? Sì ok, ma si tratta di sopravvivenza» aggiunsi, aumentando la sua ilarità. «Capisco, però, per il mio silenzio, ti chiedo il pizzo» commentò guardandomi malizioso.
Sì tesoro, mi puoi pagare in natura.
«Si capisce così tanto che sono italiana eh? Ti posso fare un aggiunta di panna e semmai il brownie te lo offro» dissi mantenendo il tono basso. Il ragazzo rise ancora. «E se avessi voluto chiederti il numero di telefono?» Diamine, potevo starmene zitta? «Te l'ho detto, faccio caffè, non sono capace di vendermi» commentai facendo spallucce, iniziando a preparare subito dopo un vero frappuccino. «Non ti serve sapere il mio nome?» domandò sporgendosi dal bancone per sbirciare. Ridacchiai. «C'è così tanta gente che potresti non riuscire a prenderlo» risposi sarcastica. «Touché, però potresti scriverlo lo stesso: è il mio primo desiderio per il compleanno.» «È il tuo compleanno?» «Sì è il mio compleanno, mi chiamo Harry e vorrei un cuoricino vicino alla ipsilon.» Poteva sorridere di più di così? Scossi la testa e sospirai, solitamente non ero così tanto a mio agio con il genere maschile, specialmente quando l'esemplare della specie era estremamente bello. «Allora», iniziai appoggiando davanti a lui l'ordine, «solo per oggi offre il signor 'Bucks. Con i nostri migliori auguri» conclusi facendo un cuoricino a fianco al suo nome e mettendogli un salva bicchiere sul capo, come una corona. «Wow, tu sì che sai come trattare un uomo...Ciara?» rispose, pronunciando ovviamente male il mio nome, scritto sulla targhetta. «Non si dice così, vero?» aggiunse titubante guardando il mio viso rassegnato alla totale disfatta del mio nome. Scossi la testa. «No, ma non ti preoccupare: sono cinque anni che non mi sento più chiamare con il mio nome. I miei amici mi chiamano Cher, è più facile così» dissi sicura, versandomi un bicchiere di caffè americano. «Cher?» domandò malizioso. «Sì, i miei amici sono particolarmente gay» affermai alzando il bicchiere verso il suo. «Be' auguri Harry, happy bday» esclamai con tono seducente, quanto meno ci provai. Harry sorrise. «Non mi canti perché è un bravo ragazzo?» domandò mettendo subito il broncio. «Certo che tu ti prendi tanta confidenza con chi non conosci eh? Per me potresti essere anche un serial killer» affermai poggiando il bicchiere sul bancone. Harry rise. «In quel caso, prendi Crudelia ti prego: è così magra, infelice. Fai il bravo serial killer e termina la sua agonia prima che sia troppo tardi» mi lasciai andare totalmente. «Chiunque sarebbe agonizzante davanti ad un frappuccino senza panna-latte-cioccolata, ma pagato ugualmente come un frappuccino» stette al gioco. «Sono una persona orribile? Sì. Merito di morire? Assolutamente no.» «Dammi 10 buone ragioni per risparmiarti la vita» continuò la sua parte. Ci pensai un attimo, poi sospirai e partii in quarta: «Sono la figlia più grande ergo, per le mie sorelline sono un'eroina. Bryan mi ha appena convinta a comprare un vestito di paillettes, morirebbe se non mi vedesse almeno una volta con quello indosso, e siamo a due. Tre, ho terminato di pagare il letto nuovo questo mese e porca vacca, me lo devo godere ora che è totalmente mio. Non posso morire prima di avere compiuto per la seconda volta 25 anni: vuoi mettere la torta che bella, "buon secondo 25esimo compleanno". - Ho deciso che la mia età si fermerà per sempre a 25 anni. Cinque, ho bisogno di più tempo per redimermi dai miei peccati, considerando che continuo a farne. Sei, il barattolo della liposuzione è quasi a metà, come minimo tra un paio di anni potrò essere finalmente magra e questo ci porta al settimo motivo: il mio corpo morto sarebbe troppo pesante per essere trasportato. Gli ultimi tre motivi sono tristemente correlati, non posso morire prima di aver dato il bacio della vita, trovato il mio Leo e aver fatto sesso da Starbucks» conclusi sicura di me stessa, Harry sembrava ubriaco. «Frena Ciar. Andiamo con calma, ti passo le sorelle, il divano ok, ma la stronzata dei 25 anni no, nemmeno il discorso del barattolo tanto quanto il fattore "peso morto", stai sottovalutando i miei muscoli. Ti passo il sesso, quello è sempre un ottimo motivo e mi devi spiegare il discorso Leo» fece lui bevendo subito dopo la bevanda. «Dai, Leo, Dicaprio. Ho visto Titanic per la prima volta quando avevo circa sei anni; da quel giorno ho deciso che mio marito doveva essere come Leo. Crescendo, ho capito che volevo quello che c'è tra Kate e Leo: io sono già una perfetta Kate, mi manca solo il mio Leo. Non puoi capire, ma puoi rimediare guardando qualche video su YouTube» «Non mancherò» disse sarcastico lui, girando leggermente il viso verso il tavolo di Crudelia. «Stavo per cedere, ma Crudelia è fuggita ed io devo sfogare le mie smanie da killer, quindi...» mi guardò dritta negli occhi, se non avessi saputo contenermi, avrei tolto personalmente una delle mie dieci ragioni, la decima per essere più precisi. «Non hai detto nulla sul bacio» gli feci notare, avvicinandomi inconsciamente a lui. «Perché quello lo risolviamo molto velocemente, Ciar» affermò accogliendo la mia implicita richiesta.

«E quindi?» chiese Bryan la mattina dopo davanti ad un bicchiere colmo di latte e menta e alla torta di mele appena sfornata. «Il bacio della vita» risposi sorridente. «E dopo?» chiese Step dando un morso alla fetta di torta. «Dopo niente, ha ricevuto una chiamata ed è andato via. Vi giuro è stata una scena alla Love Actually» «Hugh Grant» dissero in coro i fratelli Jones, guardandomi divertiti. «Sicura Cher che non lo troviamo in camera da letto?» domandò Bryan, dandomi una spintarella. «No, Bryan, quella che sicuramente ha qualcuno nel suo letto è tua sorella» dissi ridendo vedendola fare spallucce. «Non è colpa mia se ho una vita sentimentale» rispose altezzosa, guadagnandosi una spinta sia da Bryan che da me. «Perdonala, mia sorella ha scoperto troppo tardi il sesso, sta recuperando il tempo perso. Ma quindi questo Hugh, non ti ha lasciato numero di telefono, cognome, link su Instagram?» «No, nulla. Mi ha solo dato il bacio più bello di sempre» risposi sognante. «Non penso che lo rivedrai» spezzò la magia Step. «Io credo di sì» disse Bryan, facendomi un sorriso incoraggiante. Decisi di credere a lui: avrei rivisto Harry "cuoricino vicino alla ipsilon".
Dovevo rivederlo.

She|Him [hs] ~ COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora