18| For where she goes I've got to be.

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she.



A telecamere spente, finito il caos e tornati nelle mura alberghiere Harry era diverso. Era mio. Lo potevo dire davvero? In un paio di pantaloni dell'Adidas a petto e piedi nudi, continuava a fare avanti e indietro per la stanza al telefono. Tentava di bisbigliare, ma lo sentivo comunque inveire contro i suoi agenti. Avevo il fiato in sospeso. Puzza di paura, avrei detto in altre occasioni, ma ero a Los Angeles e nella mia nuvoletta felice non riuscivo a smettere di pensare a quanto fosse sexy e allo stesso tempo intimamente dolce vederlo così. Una nuova versione di Harry. «Non la manderò di nuovo in mezzo agli squali, punto. Non ne discuteremo più» concluse alzando la voce prima di buttare il telefono sul letto. «Step è fissata con i film sugli squali, sai? Pensavo avesse una strana ossessione macabra per quei pescioloni, ma poi ha svelato l'arcano: in tutti i film di quel genere c'è sempre un'attrice supergnocca in costume da bagno. Per questo mi sono sorbita Paradise Beach quattro volte in due giorni. Alla terza ho iniziato a tifare per lo squalo! Blake Lively sarà pure gnocca, ma quel film, insomma! Anche tu guardi i film sugli squali Harry?» domandai maliziosa cercando di smorzare l'atmosfera. Scosse la testa, raggiungendomi sul letto ridacchiando. «Ho dei DVD con le registrazioni TV della tua trasmissione, vale?» «Sei il mio pazzo ammiratore numero uno allora!» commentai divertita accogliendolo tra le mie braccia. «Se scopro che lo fa qualcun altro, andrò personalmente a requisire il materiale e a chiedere una rimozione forzata della memoria» «Hey man in black, pensi di sparaflashare tutti i buongustai che si fanno un paio di pensierini su di me? Mi sono innamorata di un delinquente» bofonchiò, continuando ad accarezzargli incoerentemente il viso. Harry sbuffò, mantenendo comunque il sorrisetto. «Mi stai dicendo che tu non faresti lo stesso?» chiese con sguardo di sfida, scossi immediatamente il capo. «Non farei mai un torto così grande all'universo Harry. La mia parte ammiratrice prenderebbe il sopravvento: le ragazze del fanclub sono come sorelle» dissi senza esitazioni facendolo scattare sulla schiena: «Fanclub?» chiese prevedibilmente. Ridacchiai: «Hai presente? Persone che hanno in comune la passione per personaggi dello spettacolo e si ritrovano sulle pagine create apposta con quello scopo» «Cretina, sai cosa intendevo: da quanto sei nel mio fanclub?» chiese ancora, invertendo la posizione per potermi abbracciare. Maschio alfa. «Da quando siamo tornati da Holmes Chapel. Prima per curiosità, poi per difendermi, difenderci e difenderti. Mi hanno sgamata in molte e quando ci siamo lasciati mi mandavano un sacco di messaggi dolci e carini, ironico se pensi che all'inizio mi volevano fuori dai giochi!» «Quindi sei ancora parte rilevante del mio fanclub Ciar» affermò sbruffone. Scossi la testa divertita: «Ho un grosso rimpianto che in queste occasioni bussa alla porta con un martelletto argento come quello di Maxwell dei Beatles: non aver seguito le lezioni del corso di videomaker con mia sorella. Se le avessi seguite, adesso ti farei vedere un bel video di te nei panni di Bruno Mars mentre canti gotta kiss myself, I'm so pretty - I'm too hot - hot damn - called a police and a fireman» ironizzai, Harry rise. «Potrei farci una cover, sarebbe più facile per te? O preferisci che faccia Juice di Lizzo? Ti trovo sempre ad ascoltarla» domandò dolcemente sistemandomi i capelli dietro le spalle per accarezzare e baciare il collo. «Ma quella è la mia canzone, se la cantassi tu finirei per collegarla a te e ai tuoi acuti che metti sempre, in ogni canzone. Lo fai di proposito? Come quando balli» risposi inclinando di proposito il capo per lasciargli il campo libero, come una tela nelle mani esperte di un pittore. «Certo che lo faccio di proposito Ciar, così posso leggere i tuoi commenti eccitati sul tuo blog» «I'm too hot, hot damn!» lo canzonai, rispose con un morso sul collo. «Ahi, vacci piano. Non sono uno snack baby, sono il piatto principale» «Lasciati divorare amore» Era su di me, come cavolo era successo? Che fosse davvero Spiderman? «Harry, sono ancora dolorante, ieri mi hai presa in ogni modo, non credo che potrei...» mi zittì con un bacio che continuò sul collo, sul seno, sul ventre e poi... «Cher, c'è Harry con te?» James, da dietro la porta della mia stanza, decise di mettersi tra me, Harry e la sua fame.

she|him [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora