19| The meaning of my life is she, she, she. Oh, she.

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she.


«Fortuna che per vivere faccio caffè e non vendo automobili: non riesco a vendere me stessa, figurati altro» commentai sospirando. Il ragazzo sorrise di nuovo come poco prima. «Sicuramente il senso per gli affari non ti manca: non tutti sanno vendere un espresso tre volte tanto il suo prezzo reale» affermò facendo l'occhiolino. «Abbassa la voce, se Crudelia se ne rende conto dovrà scegliere qualcos'altro e ci metterà altri due secoli e mezzo» dissi sottovoce, facendolo ridere. «Sono una persona orrenda? Sì ok, ma si tratta di sopravvivenza» aggiunsi, aumentando la sua ilarità. «Capisco, però, per il mio silenzio, ti chiedo il pizzo» commento guardandomi malizioso.  

-Sì tesoro, mi puoi pagare in natura. - 

«Si capisce così tanto che sono italiana eh? Ti posso fare un aggiunta di panna e semmai il brownie te lo offro» dissi mantenendo il tono basso. Il ragazzo rise ancora. «E se avessi voluto chiederti il numero di telefono?» Diamine, potevo starmene zitta? «Te l'ho detto, faccio caffè, non sono capace di vendermi» commentai facendo spallucce, iniziando a preparare subito dopo un vero frappuccino. «Non ti serve sapere il mio nome?» domandò sporgendosi dal bancone per sbirciare. Ridacchiai. «C'è così tanta gente che potresti non riuscire a prenderlo» risposi sarcastica. «Touché, però potresti scriverlo lo stesso: è il mio primo desiderio per il compleanno.» «È il tuo compleanno?» «Sì è il mio compleanno, mi chiamo Harry e vorrei un cuoricino vicino alla ipsilon.»

Ritornare a Londra, dopo due settimane no stop di Harry era stato tragico. Lui aveva ripreso la promozione dell'album ed io il mio lavoro, non riuscivamo a vederci più, se non in videochiamata o in tv. La distanza era una merda e la cosa più triste era che non poteva essere altrimenti. Era quasi passato un mese dalla fine delle riprese e la campagna pubblicitaria iniziava a dare spoiler sull'uscita del video; ovviamente anche la BBC non aveva perso tempo, approfittando del momento, di me e di lui per indire concorsi e fare pubblicità. La settimana era iniziata con Lizzo live nella lounge della BBC Radio 1 con Adore You: mi ero intrufolata tra i macchinisti per vederla, impazzita come una qualsiasi fan disperata mi ero commossa inizialmente, finendo a piangere con singhiozzi sul finale. Ovviamente le gemelle avevano filmato tutto in una live su Instagram ed Harry, che intanto era in Francia per la promozione, era stato interrotto nel mezzo di un'intervista per una live reaction della live delle gemelle. In questa inception di reaction, tra le mie reazioni a caldo con tanto di commenti spinti su tutte le cose che avrei voluto fare con Harry, il suo arrossire e spalancare occhi e bocca nell'imbarazzo della sorpresa, l'hashtag Charry Stylicelli era volato in tendenza. A distanza di un paio di giorni era ancora tra i primi posti su Twitter, insieme al video. Avevo un'insana voglia di picchiare le mie sorelle. E di Harry. Va be', più di Harry. Molto di più. Mercoledì fu il turno di Anne-Marie di cantare Watermelon Sugar. Questa volta non mi lasciai fregare dalle furbette. Feci in modo di farla coincidere con il divano di Cher, così da poter evitare figuracce, ma tutti gli audio che arrivavano e le chiamate finivano con domande mirate sulla canzone, Harry e me. Era una settimana impegnativa. Trovai Anne-Marie nel bagno comunque. Era stata molto carina: mi aveva riempito di complimenti, come conduttrice radiofonica e scrittrice: «Il tuo blog mi fa sempre ridere e piangere. Sono diventata emotivamente instabile per colpa del tuo blog e lo adoro. Sono curiosa del post che pubblicherai in questi giorni. Insomma, con tutto quello che stanno twittando, c'è un sacco di materiale, non trovi? Ti prego, scrivi qualcosa di divertente: ho il ciclo e la lacrima facile» aveva confessato facendomi ridere. Nell'ora successiva non avevo fatto altro che pensare che io non avevo il ciclo, poi il pensiero era sfumato con l'arrivo della foto di Bryan, Davis e Sam-lo-stagista nel nostro salotto. Il mittente era Harry e il messaggio sotto la foto era scritto in maiuscolo: "CHE CAZZO CI FA QUELLO SFIGATO A CASA TUA? SE SI AZZARDA A TOCCARTI LO UCCIDO".

she|him [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora