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Buongiorno dal Polo Nord... Milano 😂
Vi auguro una buona lettura e ci sentiamo settimana prossima ❤️

Ellie

L'estate è nel pieno del suo essere, il caldo non è tanto afoso però il sole si fa più spazio tra le solite nuvole che solitamente riempiono Londra.
Vedo dal retro della casa l'albero di ciliegie rigoglioso, non vedo l'ora che torni Hailey dall'ospedale per raccogliere insieme e farci le marmellate. Sarei andata io sulla scala ma Tania ha detto che devo stare attenta che una gravidanza gemellare è più pericolosa rispetto ad una normale, e con lo stress dell'ultimo periodo rischio parecchio.
È passato un mese e mezzo da quando ho sbatutto in faccia a Ryder la porta di quella che pensavo potesse essere la nostra casa. La nostra vita insieme.
Mi manca, si e fottutamente tanto.
Ma la versione dell'uomo che mi aveva fatta innamorare, quella mi manca, non di certo questa versione individualista e menefreghista.
Mi manca la mia bambina, mancava veramente poco che legalmente fosse mia, ma ahimè tutto è andato a rotoli.
Avrei tanto voluto vederla, ma questo avrebbe comportato vedere anche lui.
I ricordi di quel giorno vivono costantemente nei miei pensieri, non ha mai cercato un confronto, ho saputo tramite la mia migliore amica che Jake ha litigato tantissimo con lui per questa cosa, perché era uno stupido a rinunciare ad una cosa, anzi a tre cose speciali.
Hailey è impazzita, si era presentata a casa sua per recuperare le mie ultime cose, e so che gli ha urlato tante di quelle parole che i vicini stavano per chiamare la polizia.
Lei è una persona che non alza quasi mai la voce, che cerca di controllare i suoi istinti omicidi, ma se la fai veramente arrabbiare, o deludi le persone che lei ama diventa il tuo peggior nemico.
Purtroppo come lavoro non ho trovato granché, sono ancora in cerca di occupazione, ma più che fare la cameriera non ho trovato e missa che tornerò a quel lavoro.
Ho solo l'ansia di non avere abbastanza disponibilità per i miei bambini, ho da parte dei risparmi ma i bambini sono due quindi operazione bis di tutto.
Tra due settimane scoprirò il sesso dei piccoli, non ho assolutamente prefenze, spero solo siano sani e forti.
Vivere nella casa dove vivevo con mia madre non è stato facile, ogni stanza mi riportava alla mente un'immagine con lei, tutti bellissimi ricordi.
Non ho mai voluto venderla, e col senno di poi ho fatto veramente bene.
Sto per sedermi sul divano quando il mio cellulare inizia a squillare e riconosco il numero dell'asilo dove c'è Rose e subito mi spavento.
" pronto?" chiedo con l'ansia nella voce
" Ciao Ellie sono Pam la maestra di Rose... Scusa se ti chiamo. Spero tu non sia in ufficio" chiede timida.
Cosi capisco che non sa di me e Ryder.
" No Pam tranquilla. Dimmi"
" ascolta Rose ha la febbre a 39.ho chiamato il tuo fidanzato ma ha il telefono sempre occupato... Dovresti venire a prenderla" dice mentre sento la bambina sotto piangere così le dico la verità... Una mezza verità
" Pam io e il padre di Rose non siamo più in buoni rapporti... Non.."
" mi dispiace ma ho anche la tua firma. E sei l'unica... Non posso tenerla qui sennò devo chiamare un assistente..." la stoppo subito
" nono senti aspettami. Arrivo subito."
La saluto e corro a mettermi un abito a fiori premamam che accentua il mio bel pancino e una scarpa bassa e dopo aver preso la borsetta mi dirigo all'asilo che dista a quindici minuti a piedi da casa mia.
Appena arrivo prendo un bel respiro e vedo Pam che mi aspetta in infermeria con la piccina che appena mi vede nonostante la febbre corre ad abbracciarmi e la stringo forte a me
"mamma" dice mentre mette il dito in bocca, credo stia facendo gli ultimi dentini e le gengive la facciano impazzire e le abbiano causato la febbre
"mamma è qua tesoro. Adesso andiamo a casa okay?" saluto Pam e la metto nel passeggino e la porto a casa mia.
Appena arriviamo la lascio nel passeggino che dorme, sento Hailey che mi dice di dare alla bambina del paracetamolo quando si sveglierà e di stare tranquille.
Purtroppo poco dopo si sveglia per i dolori, così prendo le suppostine di paracetamolo che avevo di emergenza in casa che avevo preso a casa di Ryder quando eravamo ancora una famiglia e dopo averglielo data e fatto fare una piccola merenda con dello yogurt si è riaddormentata.
Mi metto sul divano col plaid a leggere un libro di Jane Austin e ogni tanto mi metto a guardare questa piccola bambina che diventa ogni giorno più bella, e mi domando se sarò così anche con i miei bambini.
Un bussare alla porta mi fa alzare e andare a vedere chi è, ed è Ryder.
" ciao" dico cercando di stare calma
" come hai osato prendere mia figlia dall'asilo senza avvisarmi?" chiede furente. E le buone maniere vanno a farsi fottere.
" mi sono occupata di Rose come sempre ho fatto. Pam non ti ha trovato. Ma le ho detto di continuare a chiamarti per dirtelo" dico arrabbiata
" sei sparita da casa nostra e hai preso Rose..." gli tiro uno schiaffo bello forte
" tu. E dico tu. Osi dire che ho abbandonato casa? Tu ci hai abbandonati. Tutti e tre. Anzi quattro se conto anche Rose. Sei tu che ti sei offerto di mantenermi... Dio ma ti sembro una che vuole essere mantenuta? "dico schifata
" tu non mi hai dato scelta" dice sbuffando e andando verso il passeggino
" io ho avuto scelta quando mesi fa mi hai sbattuto in faccia di avere una figlia ed essere sposato? Ho avuto sincerità da parte tua? Io ho avuto pazienza. Ho messo noi davanti a tutte le difficoltà. E sono stata sincera a dirti che aspettavo i tuoi figli. Ora solo miei. Perché non voglio che tu li veda mai più. Ma quando tua figlia crescerà, e chiederà di me, sappi che le dirò tutta la verità. Tutta" dico mentre vado verso il bancone della cucina per bere un bicchiere d'acqua
" almeno stanno bene?" non capisco a cosa si riferisca finché non mi indica la pancia e scoppio a ridere
" ma sei bipolare? Fammi un favore. Prendi quel tesoro che dorme e sparisci dalla mia vita. Per me con te il rapporto è chiuso. Mi mancherà solo la mia Rose... Per lei la porta sarà sempre aperta" dico mentre le poso un bacio in fronte senza svegliarla
" senti... Io..." lo stoppo
" non sento. Non vedo. Non voglio. Vattene e basta okay?" lo accompagno alla porta e quando se ne va crollo in un pianto devastante fino ad addormentarmi sul letto.

Un rumore di vetro rotto mi fa svegliare di colpo, i brividi percorrono il mio corpo velocemente.
Qualcuno è in casa. E io sono sola.
Sento dei passi sulle scale così mi nascondo nel bagno e provo a chiamare il numero di emergenza ma non faccio tempo a dire nulla che la porta del bagno si apre di colpo e rivela tre uomini col passamontagna e alcune armi che mi puntano addosso
" vi prego prendete quello che volete ma non fatemi del male" dico mentre il cuore batte velocemente
" vogliamo te. Sei tu che vogliamo" dice uno dal forte accento straniero che ahimè non so identificare
" nono ci deve essere stato uno sbaglio  vi prego" dico singhiozzando
" no sei tu" quello più alto si avvicina e mi prende per un braccio per trascinarmi dalle scale, provo a urlare ma la sua mano mi copre la bocca con forza. Provo a opporre resistenza e a fare qualcosa con le poche forze che ho senza fare del male ai miei figli.
Urto col piede dei vetri che mi fanno gemere di dolore, vengo sollevata come una piuma e l'ultima cosa che sento è un ago che buca il mio collo e poi solo buio.

Crossed SoulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora