Capitolo 26.

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Sentii bussare alla mia porta, guardai la finestra e un lampo illuminò il cielo, la pioggia cadeva incessante e immaginai subito chi ci fosse dall'altra parte della porta. Mi alzai dal letto e aprii.

Era Grace, aveva lo sguardo spaventato e le braccia intorno al suo corpo.

"Immaginavo venissi qui." Dissi,la vidi sorridere imbarazzata e mi spostai per farla entrare. Non mi dispiaceva farla dormire con me, anche se non la sopportavo, mi faceva tenerezza. In fondo era colpa mia se aveva sviluppato una fobia per i tuoni.

Grace era sempre stata una ragazza isolata, da piccola parlava solo con mia madre e a me non rivolgeva parola. Crescendo notai che aveva paura di qualsiasi cosa, così iniziai a farle i dispetti, a farla spaventare e l'odio ogni giorno cresceva sempre di più.

Era lei la causa di tutto, mia madre aveva occhi solo per Grace, aveva sempre desiderato una figlia femmina e quando arrivò lei, cambiò totalmente. Sorrideva di più, era raggiante.
Ma non riuscivo a comprenderne il motivo, aveva avuto già un figlio, io. Perché amare qualcosa che non è tuo? Perché mettere da parte tuo figlio, sangue del tuo sangue, per una figlia nata da uno sbaglio?

Più diventavamo grandi, più Grace diventava bella. Avevo visto tante ragazze magnifiche, divertenti e disponibili, ma Grace aveva un non so che. Non era la ragazza più bella del mondo, era abbastanza semplice ed io non mi spiegavo perché proprio lei, mi attirava più di qualsiasi ragazza che avrei potuto avere. Eravamo fratellastri, non avevo pensato a lei in quel senso fin quando non mi accorsi quanto grande fosse diventata, il suo corpo era totalmente cambiato ma i lineamenti del suo viso erano rimasti sempre quelli di una bambina. Quando per la prima volta la baciai, spinto da una sensazione stranissima, non feci altro che pensare a lei e al suo corpo sopra di me.

Quella ragazza emanava desiderio, c'era qualcosa in lei che mi attirava più di quanto fosse normale. E non era il fatto che eravamo cresciuti insieme, questo desiderio, questa brama che avevo nei suoi confronti non l'avevo soddisfatta neanche con una scopata. Era lei, la mia parte più buia voleva lei.
Saperla inesperta, pura, mi faceva andare fuori di testa. Dovevo averla io per la prima volta, tutto quello che era successo tra di noi fino a quel momento, non era abbastanza per me. Ero affamato del suo corpo, ero desideroso di assaggiarla e volevo sentirla godere, chiamare il mio nome.

La prima notte nel mio letto, quando Grace dormì con me, ci volle tutto il mio autocontrollo per non sbatterla al muro. Ero rimasto con la bocca asciutta quando le feci il primo ditalino, quanto avrei voluto girarla e farla mia...

Non appena Grace entrò nella mia stanza io andai verso il mio letto, mi misi sotto le coperte e con le coda dell'occhio vidi che era rimasta in piedi in mezzo alla stanza. La guardai e alzai le coperte come un invito ad entrare. Ci fu un tuono talmente forte da farla rimanere senza fiato, corse verso di me.

"Odio i tuoni!" La sentii mormorare mentre entrava sotto le coperte, ridacchiai e sentii un leggero pizzico sul braccio. La guardai e feci finta di pulirmi una lacrima e misi su un finto broncio.

Grace si voltò dandomi le spalle e involontariamente, sentii le forma del suo sedere a contatto con la mia gamba. Guardai giù, indossava un pantaloncino che non lasciava usare poi così tanta immaginazione, il tessuto le copriva perfettamente il sedere tracciando la linea delle chiappe, mi morsi il labbro impedendomi di toccarlo.

"Puoi venire quando vuoi, non mi dispiace." Dissi, sentivo già l'erezione premermi contro le mutande, Grace si voltò nuovamente e con tutte le guance rosse provò a guardarmi con fare intimidatorio. "Uh che paura." La presi in giro ridendo.

Stepbrothers; Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora