Capitolo 36.

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Entrai nella Sala Grande e il chiacchierio del mattino era talmente forte che creava solo confusione, vidi Draco insieme a Goyle seduto al nostro tavolo, rivolse lo sguardo verso di me. Cercai di non guardarlo mentre mi dirigevo lungo il corridoio della sala.

"Grace, buongiorno." Luna corse verso di me con un sorriso stampato sul viso.

"Oh ciao Luna." La salutai calorosamente, era una ragazza davvero simpatica.

"Vieni unisciti a noi, stiamo facendo colazione tutti insieme." Girò la testa verso il tavolo dei Grifondoro dove vi erano seduti Ron, Harry, Hermione e il resto dei ragazzi. Tentennai un po'. "Forza, non farti pregare!" Mi incoraggiò dolcemente, subito dopo annuii e ci incamminammo.

"Buongiorno Grace." Harry mi sorrise raggiante, accanto a lui c'era anche Oliver. Non appena incrociai il suo sguardo mi sentii avvampare.

"Buongiorno a tutti." Dissi sedendomi accanto a George. Mi accolsero tutti gentilmente e poco dopo il gruppo ricominciò a parlare. Harry si era alzato per sedersi accanto a me.

"Allora." Disse avvicinandosi al mio orecchio in modo che sentissi solo io quello che stava per dirmi. "I tuoi amici Serpeverde ti lasciano spesso da sola?" Mi chiese, dal suo viso potevo capire che fosse molto più curioso di quanto volesse far credere.

"Beh, io non ho amici." Alzai le spalle prendendo un biscotto dal piatto a centro tavola. Harry sembrava confuso.

"Hai noi!" Fred aveva origliato la nostra conversazione da dietro le mie spalle. La sua testa si trovava in mezzo alle nostre facce. "Non siamo il massimo ma sappiamo come divertirci." Disse allungando il braccio davanti al mio viso per prendere un biscotto. Mi sentii il cuore battere forte, era quello che si provava quando trovi qualcuno che ti accetta per quello che sei?

"Grazie Fred." Gli sorrisi, lui schiacciò l'occhiolino e prese posto accanto al suo gemello.

"Sicura di essere nella casa giusta?" Mi chiese Harry ridendo.

Quel dubbio aveva assillato anche me per un periodo, mi chiedevo sempre se il cappello mi avesse smistata nella giusta casa, poi sentivo gente che diceva che quel cappello tutto vecchio e malandato non aveva sbagliato un solo colpo in tutti quegli anni.

La colazione passò così in fretta che mi rattristò lasciare i miei amici per andare nella sala comune. Quel giorno le prime due lezioni sarebbero saltate lasciandoci la mattinata libera. Quando tornai nella mia stanza mi accorsi di un foglio di pergamena dolcemente piegato sul mio letto, mi avvicinai scettica e lo aprii.

Quello che cerchi è lì, a Hogwarts.

Quelle erano le uniche parole impresse sul foglio.
Capii immediatamente a cosa si riferisse il mittente di quella lettera: mio padre.

L'unico che sapeva di quella storia era Dobby. Forse aveva cambiato idea e voleva aiutarmi, era già qualcosa.

Se Dobby diceva la verità, mio padre poteva essere in questo castello. La felicità invase il mio cuore, volevo conoscerlo, volevo vedere il suo aspetto. Misi il foglio in uno dei miei cassetti accanto al letto quando cominciai a sentire un trambusto in sala comune, uscii dalla stanza confusa e vidi Blaise davanti la porta di legno, la sua stazza non mi permetteva di vedere quello che c'era al di fuori. Notai Draco seduto sul divanetto con le braccia conserte che si godeva la scena. Mi avvicinai di più cercando di vedere.

"Lei non è qui!" La voce di Blaise mi incuriosii ancora di più. Aveva un braccio appoggiato sullo stipite della porta, mi guardai intorno e vidi Pansy che mi fissava con disgusto, accanto a lei Tiger aveva le braccia conserte e lo stesso sguardo della ragazza al suo fianco.

Stepbrothers; Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora