"Di tutti i rumori conosciuti dall'uomo, l'opera è la più costosa." -Molière
Roy si precipitò su per i gradini del Theatre Royal di Covent Garden. Era in ritardo. Non avrebbe dovuto assistere al Don Giovanni. L'opera non gli interessava minimamente. Il suo compagno di scuola Louis gli aveva offerto il suo palco. Il Duca aveva pianificato di partecipare con la sua ultima conquista, un ragazzo di Harrow che aveva incontrato nello stesso teatro qualche mese prima, ma, fedele a se stesso, Louis era stato distratto da un altro ragazzo, uno spagnolo che aveva incontrato lungo il tragitto per Londra. Louis non avrebbe mai saputo resistere a un ragazzo con i capelli ricci e scuri.
Normalmente, non avrebbe chiesto a Roy di prendere il suo posto ma questo ragazzo di Harrow, il visconte Greindl, aveva la tendenza a mettersi nei guai e voleva che il conte lo tenesse d'occhio.
Ci era voluta una piccola schiera di domestici per vestire Roy per l'occasione. Aveva sedici anni e cresceva a un ritmo sorprendente. Solo quell'anno era cresciuto di altri tre centimetri. Sia i pantaloni che il soprabito dovettero essere modificati poche ore prima dell'ouverture. Le sue spalle larghe minacciavano di far saltare le cuciture in qualsiasi momento.
Un usciere lo guidò al suo posto. Il teatro, una struttura rotonda ornata di velluto rosso e modanature dorate, era tanto affollato quanto ornamentale e lo faceva sentire come se fosse stato stipato in una scatola di pillole. Il suono dell'orchestra che accordava gli strumenti gli ricordava tutte le notti noiose in cui sua madre e suo padre lo avevano portato al teatro di Pembroke. Non riusciva a ricordare una sola esibizione durante la quale non si fosse addormentato.
Il ragazzo di Harrow era già seduto nel palchetto privato di Louis, le labbra pallide si muovevano mentre leggeva attentamente il programma. Roy lo esaminò prima di sedersi. Aveva quindici anni ma ne dimostrava circa dodici, con i capelli dorati raccolti dietro le orecchie e la pelle vellutata come la crema. Sollevò gli occhi blu e incontrò lo sguardo di Roy.
Roy si tolse immediatamente il cappello e si lisciò i capelli scuri. "Buonasera."
"Dov'è il Duca?" chiese, la sua espressione serena si trasformò in un piccolo cipiglio.
"Temo che non sarà in grado di partecipare. Ha chiesto che fossi io ad accompagnarvi. Sono Roy..."
"—Frederick," il ragazzo tese mollemente una mano con un grande anello con uno zaffiro. "Siete in ritardo."
Con cautela, Roy gli strinse la mano e si sedette accanto a lui. Fu allora che Frederick notò la sua spilla.
"Eton!" ansimò. "La mia reputazione non si riprenderà mai."
"Anche Louis frequenta Eton," gli ricordò Roy.
"Louis è un Duca, può frequentare un fottuto orfanotrofio per quanto mi riguarda."
Che delizia di ragazzo.
Sebbene fosse il palco privato del Duca di Warwick, spesso offriva i posti ad altri nobili, dignitari e amici intimi. Dietro di loro sedevano l'imperialista Lord Dalmeny e la sua futura moglie che indossava un girocollo con così tanti fili di perle che sembrava stesse per morire asfissiata.
Stavano flirtando apertamente e piuttosto che sedersi in silenzio, Roy pensò che fosse opportuno conversare con Frederick.
"Allora, di cosa parla esattamente il Don Giovanni?"
Frederick lo fulminò con lo sguardo. "Volete dire che non l'avete mai visto?"
Lui scosse la testa. "È una commedia?"
Frederick si guardò alle spalle per assicurarsi che Dalmeny e la sua fidanzata non avessero sentito.
"NON mi mettete in imbarazzo," sibilò.
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Victorian Boy || Italian translation || Larry Stylinson ||
De TodoHarry, il vergine Duca di Somerset, sa poco dell'amore, mentre Louis, l'astuto Duca di Warwick ne sa anche troppo. Quando i due si uniscono per la caccia alla volpe di Bilsdale nello Yorkshire, Harry viene attirato nel letto di Louis. Ma quando i se...