Capitolo XIV

8.5K 558 1K
                                    

"I vizi a volte sono solo virtù portate all'eccesso!" -Charles Dickens

Fuori della camera da letto di Harry c'erano Frederick e Roy.

"Cosa ci fate voi qui?"

"Vi rapiamo," disse Roy mentre si gettava il Duca in spalla.

"Smettetela! No! Mettetemi giù!"

"Questo è quello che indossate a letto?" Frederick sollevò la manica ricamata della camicia da notte di Harry.

"Perché, voi cosa indossate?" Sibilò Harry, cercando di liberarsi.

Si strinse nelle spalle. "Niente."

"Com'è possibile riuscire a toglierla?" Chiese Roy curiosamente, facendo scivolare una mano sotto le pieghe del tessuto bianco.

"Non si può!"

Fu portato lungo il corridoio e la scala buia fino al salotto. Il lume delle candele e il fumo filtravano dalla fessura sotto la porta.

Harry fu messo giù e spinto dentro.

Lady Calder e alcuni uomini erano in piedi intorno al pianoforte sorseggiando vino caldo, mentre William suonava. Due domestici ubriachi sedevano ai loro piedi giocando a dadi.

Si fermarono tutti e lo fissarono.

Dall'altra parte della stanza, Louis era disteso sul divano con la camicia aperta, una sigaretta che pendeva precariamente dalle labbra. Stava leggendo un libro di grammatica latina.

Nel momento in cui vide Harry, lasciò cadere il libro e balzò in piedi.

Frederick entrò nella stanza e mise un braccio attorno alla spalla di Harry. "Guarda, ti abbiamo portato un regalo! Ha persino il fiocco!" Il Visconte rise, tirando il nastro attorno al colletto di Harry.

Louis si coprì la bocca cercando con tutte le sue forze di non ridere. "Sono stati orribili con te, Duca? Sembri profondamente scosso."

Harry raddrizzò il colletto della sua camicia da notte. "Non ero vestito per l'occasione," sbuffò, tentando di darsi un tono.

"Vieni," disse Louis. "Lascia che ti versi da bere."

Voleva correre di nuovo nella sua camera da letto, ma temeva che ciò gli avrebbe causato ulteriore imbarazzo.

Mentre Louis gli porgeva un bicchiere di scotch, Frederick ed Eleanor sfogliavano una pila di spartiti al pianoforte.

"Suonate Wagner," disse Frederick. "È il mio preferito. Ho visto Die Meistersinger von Nürnberg a Monaco quattro volte e andrò a vedere Siegfried a Bayreuth in primavera."

Eleanor si lasciò cadere sul divano. I suoi capelli scuri erano sciolti e le cadevano lungo la schiena come seta. "Adoro le sue opere, ma mio padre dice che è solo rumore."

"Mia madre pensa che George Macfarren sia un buon compositore. Vi capisco."

William fissò assente lo spartito e rimescolò le pagine spiegazzate. Le sue mani tremarono per la frustrazione e caddero sul pavimento.

"Non posso leggerlo, vossignoria." Si fece rosso in viso. "Suono solo ad orecchio."

"Al diavolo!" Mormorò Frederick. "Morivo dalla voglia di sentire qualche pezzo di Wagner stasera."

Harry si alzò dal divano e si avvicinò alla panca a piedi nudi. Si sedette accanto a William e sistemò gli spartiti sulla griglia. Sebbene Harry si sentisse fuori dal suo elemento in quasi tutti i sensi quella sera, l'unico posto dove nessuno poteva toccarlo era il pianoforte.

Victorian Boy || Italian translation || Larry Stylinson ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora