Capitolo XXI

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"L'uomo onesto e l'amante si trattengono anche quando sono in grado di ottenere ciò che più desiderano. Vincere questo consenso silenzioso significa fare uso di tutta la violenza permessa in amore. Leggerlo negli sguardi, vederlo nei modi nonostante il diniego della bocca, è l'arte di colui che sa amare. Se poi completa la sua felicità, non è brutale, è onesto. Non insulta la castità; la rispetta; la serve."- Jean-Jacques Rousseau

Louis entrava di rado nella stanza che un tempo era appartenuta a suo fratello. Era la fonte della sua gioia più grande da bambino e in seguito del suo più grande dolore. Quando James era troppo malato per uscire, giocavano a scacchi a letto tutto il giorno e catalogavano i nuovi francobolli della sua collezione. I suoi fratelli, George ed Edward, lasciavano James per andare a cavalcare, ma non c'era altro posto per Louis se non al fianco di James.

Louis era in piedi vicino alle tende proprio dove era l'assassino quando aveva incendiato la stanza. Harry era a letto, dove James era quando quel miserabile gli aveva  tolto la vita.

Il giovane Duca era così timido che si spogliò sotto le lenzuola.

Louis, pronto a prendere l'innocenza del ragazzo, improvvisamente si sentì malvagio anch'esso.

Si arrampicò sul letto accanto a Harry, il quale si liberò dai calzoni e dalla biancheria arrossendo furiosamente. Louis lo imitò. Perché Louis si stava spogliando sotto le lenzuola? Perché stava arrossendo? Non era vergine, era lontano dall'esserlo. L'innocenza di Harry era contagiosa.

Harry lo guardò, corrugò la sua piccola fronte e disse con la massima serietà, "sono nudo."

"Come lo sono io," rispose Louis, cercando di essere altrettanto serio.

Erano così vicini che il calore della pelle di Harry bruciava contro la sua sotto il lenzuolo. Aveva le vertigini al sapere così vicina la tenerezza tra le cosce del giovane Duca. Tutto quello che doveva fare era allungare le mani e toccare.

Si fermò.

I piaceri più dolci in questo mondo devono essere donati, non presi.

Aspettò che il ragazzo andasse da lui. Harry lo scrutò timidamente attraverso un velo di lunghe ciglia. Le sue labbra rosse erano un dipinto, i suoi riccioli una scultura. Sembrava impossibile che questo cherubino nutrisse qualche desiderio terreno. Poi Louis sentì una mano morbida sulla sua coscia.

Il lenzuolo era sottile come carta ma ora sembrava un cancello di ferro tra loro.

Harry doveva aver pensato la stessa cosa perché disse, "nessuno mi ha mai visto così. Nemmeno il mio valletto. Distoglie gli occhi quando mi spoglia."

Come potrebbe qualcuno distogliere lo sguardo? Per quanto pure fossero le intenzioni del suo valletto, quale uomo poteva resistere a posare gli occhi su un ragazzo così bello? Forse questa era la fonte della bellezza di Harry. Come una primula, Harry sbocciava sotto la coltre dell'oscurità.

Louis non tirò giù il lenzuolo per scoprirlo ma allargò le gambe. Questo invito si rivelò irresistibile per Harry il cui più grande piacere sulla Terra era tentare Louis fino a portarlo sull'orlo della pazzia con le sue carezze.

Quelle dita lunghe e agili che pochi minuti prima avevano fatto risuonare la musica sul pianoforte, ora diedero vita a Louis sotto il lenzuolo. Lui rimase immobile, resistendo all'impulso di spingersi contro la mano gentile del giovane Duca. A differenza del pianoforte, i colpi di Harry non avevano ritmo. Ciò che era così esasperante nel suo tocco era che si trattava di puro affetto senza pretese.

"È caldo," osservò. Le labbra rosse si schiusero, Harry respirò affannosamente, come se venisse toccato a sua volta e il piacere di Louis era semplicemente un'estensione del suo.

Victorian Boy || Italian translation || Larry Stylinson ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora