Capitolo XXIII

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"C'è una passione per la caccia profondamente radicata nell'animo umano." - Charles Dickens, Oliver Twist

Senza rendersene conto, Harry aveva iniziato una nuova collezione.

A differenza della sua collezione di monete, che era composta da oggetti simili per forma e funzione provenienti da tutto il mondo, questa collezione era composta da oggetti diversi provenienti da un'unica fonte.

Quando aveva lanciato l'invito per Warwick nel fuoco, aveva tenuto la busta e il sigillo rosso rotto. Aveva tenuto i fiori bianchi che Louis aveva gettato nella sua direzione dopo aver vinto la corsa di cavalli. Erano appassiti ma Harry aveva messo i petali in un libro per conservarli. Conservava il libro degli inni che Louis aveva comprato per lui al bazar, il biglietto che Louis aveva fatto scivolare sotto il suo cuscino, "mio unico tesoro", e i francobolli che un tempo erano appartenuti al fratello di Louis. Aveva perfino tenuto con sé Achilles, il primo regalo di Louis.

Collezionare era proprio della natura di Harry. Gli oggetti erano il modo in cui ritrovava il senso del mondo. Nel panico si ritrovò a desiderare di più. Voleva un pezzo del vestiario di Louis, il suo accendino, una sigaretta francese mezza fumata, una ciocca di capelli ...

Allungò la mano per tastare il lato del letto del suo amante, ma era freddo e vuoto. Louis si era già alzato. Sedeva allo specchio con le gambe accavallate, calzoni bianchi infilati negli stivali neri in pelle marrone. Indossava già la sua giacca rosa da caccia. Harry si chiese perché queste giacche fossero chiamate "rosa" quando in realtà erano scarlatte. Solo un gentiluomo che si era guadagnato i suoi colori aveva il diritto di indossare una giacca scarlatta. Aveva i bottoni dorati con l'emblema della caccia. I membri della caccia indicavano il loro ruolo indossando quattro bottoni e i capocaccia, come Louis, ne indossavano cinque. Aveva un aspetto così elegante che Harry avrebbe voluto disfare ognuno di quei bottoni lucidi e ampiamente meritati.

Si mise a sedere sul letto e si stiracchiò, schioccando le labbra assonnato. "Posso avere una ciocca dei tuoi capelli?"

"Per farci cosa?" Le mani del Duca volarono alla sua testa.

"Mia madre porta con sé una ciocca dei capelli di mio padre."

"La tua famiglia è macabra," rispose lui bruscamente.

"Tutte le vedove ne portano una oggigiorno."

"Io sono vivo, Harry!"

Louis chiamò il valletto di Harry. Lo informò che sarebbero andati a fare una cavalcata prima della caccia. Harry scese dal letto e batté i piedi in modo petulante. Non era neanche lontanamente pronto a lasciare il santuario che era la camera da letto.

"Andiamo, Harry, la riva del fiume è dove abbiamo condiviso il nostro primo bacio."

"Questa stanza è dove abbiamo fatto l'amore per la prima volta!" Argomentò, aggrappandosi alle lenzuola.

Louis lo raggiunse sul letto per confortarlo. Harry avvolse le sue braccia attorno al collo del Duca, poi graffiò la giacca scarlatta come un gatto che implorava di essere lasciato entrare.

Percependo la sua insicurezza, Louis disse, "non cambierà nulla quando usciremo da quella porta. Ti amerò là fuori come ho fatto qui."

Harry cedette.

Charles lo vestì con una giacca da caccia nera con semplici bottoni neri ed eleganti stivali altrettanto neri. Non era un abbigliamento da lutto, ma un'etichetta appropriata per un gentiluomo che non si era ancora guadagnato i suoi colori. Tutto ciò che mancava era l'elmetto, un berretto con rivestimento di velluto nero. Lo infilò sotto il braccio.

Victorian Boy || Italian translation || Larry Stylinson ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora