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Mi butto sotto la doccia, imposto l'acqua tiepida e lascio scivolare tutto sul mio corpo accaldato: è settembre e fa ancora questo calore, wow.

Inizio ad insaponarmi corpo e capelli, adoro questo shampoo alla frutta, è il mio preferito, lo uso da parecchio, ormai. Per non parlare del bagnoschiuma, credo sia uno dei più buoni che io abbia mai usato.

Comunque io sono una fissata di profumi, odori... Mi piacciono un sacco. Ad esempio anche le candele profumate mi fanno impazzire, i profumi e odori buoni sono cose troppo belle, li ho sempre amati.

Strano, ma vero: a me piace l'essenza della benzina.

Non so perché, ma ho un debole per questa cosa.

∆∆∆

Sono stesa sul letto a cazzeggiare col telefono, mi sento molto annoiata.

Ciro non mi sta dando retta, mi dispiace troppo questa cosa.

Mi viene l'idea di alzarmi e correre da lui, così senza pensarci neanche due volte scatto in piedi e mi reco fuori casa mia.

Alla fine io gli dissi solo delle mie riflessioni, se l'è presa troppo sul personale. Il bello è che anche Vanessa non mi ha rivolto più la parola, io le persone non le capisco veramente.

Arrivo davanti casa di Ciro, faccio per bussare, ma noto che la porta è già aperta. Sento la sua voce agitata, così sguscio all'interno, ma appena sento il mio nome, evito di chiamarlo, voglio capire cos'ha da dire su di me.

-È Diana il problema!- esclama, la voce proviene dalla cucina.

Mi avvicino alla porta e sento anche la voce di un suo amico: Genny.

Comunque, come sarebbe a dire che il problema sono io? Ma in che contesto, poi?

-Mi piace da sempre- sbraita Ciro, così spalanco la bocca e faccio un passo indietro.

Ma com'è possibile? Ditemi che sto sognando, ditemi che è un incubo.

-Capisco. Hai mai provato a dirglielo?- gli domanda l'amico, a me intanto sale una tachicardia assurda.

Non è possibile questa cosa.

Siamo sempre stati peggio di due fratelli.

-No, è inutile. Diana per me è importantissima, la perderei se le dicessi che mi piace da sempre- confessa il mio migliore amico, così mi mordo il labbro con fare nervoso.

So che è sbagliato origliare, ma è stato più forte di me quando ho sentito nominarmi.

-Se ci tiene a te, non la perderai- lo rassicura l'amico, io intanto sto avvertendo sempre di più lo stupore.

In tutti questi anni non mi sono mai resa conto di nulla. Niente proprio. Zero.

Non ho mai creduto che Ciro potesse provare qualcosa per me, si è comportato sempre da fratello, ancora non ci riesco a credere.

Quindi è per colpa mia che ha lasciato Vanessa? Sono io quella che vedeva in lei? Sono io la causa di tutto? Adesso per questo Vanessa non mi rivolge più la parola?

Bene, adesso mi sento anche in colpa.

-Bro, siamo legatissimi, fin troppo. È proprio per questo che non posso dirle che ci muoio per lei. Dopo in automatico l'amicizia va scemando, ma è normale, niente sarebbe più come prima, ci sarebbe sempre quell'imbarazzo quando stiamo da soli- spiega il mio migliore amico, così mi reco verso l'uscita e sguscio fuori, per poi chiudermi la porta alle spalle.

Ancora non realizzo. Mi sembra solo un brutto sogno. Per tutto questo tempo Ciro è stato a pensare a me ed io ero convinta del fatto che mi volesse bene come una sorella. Mi sbagliavo. Mi sono sempre sbagliata, quindi. Ed ora che ne sono a conoscenza, è tutto più complicato.

∆∆∆

Non riuscendo a stare più in casa, ho deciso di venire qui, al mare.

La luna riflette nell'acqua, il rumore delle onde sembra scostare i pensieri, questo luogo è magico, sembra donarmi sempre una pace infinita.

-Quindi mi rubi anche i posti per fumare- sento dire da una voce alle mie spalle.

Mi volto e incontro gli occhi di Luca; questa sì che è un'altra sorpresa, non sapevo frequentasse pure lui questo luogo.

-In realtà io ci vengo da una vita qui, è uno dei miei posti preferiti- gli spiego, lui avanza e si siede poco distante da me.
-Io qui ci vengo a fumare a volte, mi rilassa il mare- mi spiega, per poi accendersi una canna e iniziare a fare dei tiri.
-Tu non fumi?- mi domanda dopo qualche tiro.

-No e non ci tengo. Ho una salute da salvaguardare, a differenza tua e di tutti gli altri che fumano- sbraito, così lui sorride appena.
-Guarda che questa roba ti rilassa, non ti fa pensare ad un cazzo. Ti elimina i problemi, ti fa vedere la realtà più vivace e bella- borbotta, così lo guardo.
-

È tutta illusione, in realtà questa roba ti distrugge poco a poco- puntualizzo.

Lui continua a fare dei tiri e a fissare le onde che sbattono insistenti contro la riva.

-Un po' come le persone, no?- mi chiede, così annuisco.
-Già, proprio come le persone- replico facendo dei disegni a caso col dito sulla sabbia.
-Ti illudono, ti fanno stare bene per un po', poi puuf, spariscono oppure ti fanno del male. Almeno l'erba a differenza loro, ha il potere di farmi viaggiare con la mente, è figo l'effetto che mi provoca al cervello- spiega felicemente, fa l'ultimo tiro e lancia via il mozzicone.

L'odore di sale, la lune e le onde: Salerno è dannata, ma bella. A me piace stare qui. Certo, è una città piccola, ma se riesci a trovare delle vibrazioni positive, qui ci riesci a stare bene: che siano luoghi che ti liberano, persone, cose da fare... Poi io sono innamorata del mio sud, nonostante tutti gli aspetti negativi.

-Secondo me tu sei una persona che pensa molto- nota Luca, così gli rivolgo uno sguardo portandomi le gambe al petto.
-Si vede così tanto?- borbotto.
-Io lo noto. Sei una che, non lo so... Dà peso alle cose, dà un valore a tutto- afferma, così annuisco.
-Sì, è vero. Non sono una persona superficiale, la superficialità non la sopporto- sbotto leggermente nervosa, sto ripensando ancora a Ciro.
-Sei fidanzata con quello tu?- mi domanda di punto in bianco il ragazzo di fianco a me, così rimango leggermente stupefatta.

Perché questa domanda?

-Ti interessa saperlo?- borbotto portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Ho fatto solo una domanda, rispondi- mi ordina.
-Siamo migliori amici- ribatto con un tono un po' nervoso.
-Credevo ci fosse qualcosa di più- ammette, ma smento tutto scuotendo la testa.
-Secondo me da parte sua sì- mi dice, così faccio spallucce.

Non mi va di parlarne.

-Io vado, buonanotte- dico, faccio per alzarmi, ma lui mi blocca.
-Diana- borbotta quasi sottovoce, così lo guardo.
-Sì?- ribatto, non voglio stare qui a parlare di me e Ciro.
-Mi fai compagnia? Vorrei diventassimo amici- mi spiega, così schiudo di poco la bocca e alzo le spalle.
-Perché proprio con me vuoi diventare amico?- gli porgo questa domanda che mi è venuta diretta, si passa una mano tra i capelli e poi si morde il labbro.
-Sembri una apposto e credo che possa nascere una bella amicizia- spiega, così sorpresa da questo suo pensiero, decido di sedermi di nuovo.

Alla fine non lo conosco, ciò che mostra potrebbe essere soltanto una corazza, magari conoscendolo a fondo potrebbe veramente esserci un bellissimo rapporto d'amicizia.

Si vedrà.

DAMN//CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora